Il 4 gennaio 2024 rappresenta un momento astronomico significativo, in cui la Terra si trova nel suo punto più vicino al Sole, noto come perielio. Questo evento si verifica ogni anno e offre un’occasione unica per comprendere meglio la nostra orbita e il ciclo delle stagioni. Il perielio si oppone all’afelio, il momento in cui la Terra si trova al massimo della distanza dal Sole, che avviene in luglio. Anche se questa variazione di distanza tra i due punti è tangibile, le stagioni che sperimentiamo sulla Terra dipendono principalmente dall’inclinazione dell’asse terrestre e non dalla distanza dal Sole.
Il perielio e l’afelio: cosa significano
Il perielio si verifica oggi, 4 gennaio 2024, alle ore 14:28 , portando la Terra a circa 147.103.686 chilometri dal Sole. Questo valore, seppur straordinario, è solo una parte della complessità del moto terrestre. L’orbita della Terra attorno al Sole è ellittica e non circolare; in essa il Sole occupa uno dei due fuochi dell’ellisse. In estate, nel mese di luglio, la Terra si trova nel punto di afelio, a circa 152,1 milioni di chilometri dalla nostra stella.
Questa differenza di distanza di circa 5 milioni di chilometri tra perielio e afelio non influisce sull’alternanza delle stagioni, la quale è determinata principalmente dall’asse di rotazione della Terra, che è inclinato di circa 23°27′. Di conseguenza, durante l’inverno nell’emisfero boreale, la Terra è più vicina al Sole, mentre durante l’estate si trova più lontana. Questa disposizione porta a un’inconsueta correlazione tra la posizione della Terra e le temperature che sperimentiamo.
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Gli equinozi e i solstizi: eventi chiave dell’anno
L’equinozio è un altro evento cruciale da considerare. Questo termine, che deriva dal latino e significa “notte uguale,” segna il momento in cui la luce del Sole è direttamente perpendicolare all’equatore, dando luogo a giorni e notti di durata uguale. Gli equinozi si verificano due volte all’anno: uno in marzo, che segna l’inizio della primavera nell’emisfero boreale, e l’altro in settembre, che dà il via all’autunno.
D’altro canto, i solstizi rappresentano i picchi di variazione della durata della luce solare. Il solstizio d’estate, che coincide con il giorno più lungo dell’anno, segna l’inizio dell’estate boreale, mentre il solstizio d’inverno, che segna il giorno più corto, dà avvio all’inverno nell’emisfero boreale. Entrambi questi eventi dipendono dall’inclinazione dell’asse terrestre rispetto all’eclittica, il percorso apparente che il Sole compie nel cielo.
Il termine solstitium e il suo significato
Il termine “solstizio” deriva dal latino “solstitium,” che significa “il Sole si ferma.” Questo nome descrive perfettamente il fenomeno che si verifica nei giorni in cui il Sole sembra interrompere la sua ascesa o discesa nell’armonia delle stagioni. Durante il solstizio d’estate, il Sole raggiunge la massima declinazione positiva, mentre nel solstizio d’inverno raggiunge la massima declinazione negativa.
Questi momenti dell’anno sono cruciali per le pratiche agricole e culturali di diverse civiltà, che hanno sempre prestato attenzione ai cicli naturali. Può essere interessante notare come, nonostante le variazioni di luce e temperatura, l’effetto combinato della posizione della Terra rispetto al Sole e l’inclinazione del nostro pianeta crei una ricchezza di esperienze climatiche che influenzano il modo in cui viviamo e interagiamo con il nostro ambiente.
La comprensione di questi fenomeni è essenziale per apprezzare la complessità del nostro sistema solare e il suo impatto sulla vita sulla Terra. Le osservazioni degli astri e delle loro interazioni continuano a suscitare interesse nelle diverse culture, alimentando una tradizione di curiosità e apprendimento sull’universo che ci circonda.