Angelica Attanasio, imprenditrice di 35 anni, ha subito un attacco diretto alla sua attività di noleggio gommoni alle Isole Tremiti. Cinque dei suoi tredici gommoni sono stati danneggiati con tagli netti ai tubolari, in diversi punti dell’arcipelago proprio durante i giorni di maggior turismo estivo. L’episodio, carico di significato, ha provocato un danno economico consistente e apre uno scenario preoccupante sul controllo criminale e sulle tensioni che stanno attraversando questa meta turistica pugliese.
Danni Mirati Ai Gommoni: una strategia per fermare il business alle tremiti
Nei giorni cruciali della stagione estiva, cinque gommoni di proprietà di Angelica Attanasio, titolare della società «La Riccia srl», sono stati vandalizzati con tagli precisi ai tubolari gonfiabili. L’azione è avvenuta in più località dell’arcipelago, tra cui il canale tra il Cretaccio e San Nicola e Cala delle Arene, luoghi strategici per la navigazione turistica. I danni sono stati scoperti la mattina di Ferragosto, una delle giornate di maggior affluenza turistica alle Tremiti, quando la domanda per noleggiare imbarcazioni raggiunge il picco.
Gli attacchi non sembrano casuali. L’incisione puntuale sui gommoni richiede precisione e tempo, segmenti distinti dell’arcipelago sono stati scelti per colpire più fragilmente possibile la disponibilità delle imbarcazioni, minando così l’offerta turistica e il guadagno della società di Attanasio. Il danno economico si calcola alto, considerando che la flotta per il noleggio si componeva di appena 13 gommoni. La perdita di cinque mezzi di navigazione rappresenta un colpo secco per il lavoro quotidiano e la reputazione dell’imprenditrice.
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Un atto intimidatorio con segni mafiosi suggella la tensione Sull’arcipelago
Il gesto è stato definito dalla stessa Angelica Attanasio un atto di natura mafiosa. Non solo per la precisione chirurgica del danno materiale, ma anche per la sequenza di atti inquietanti che hanno seguito l’episodio. Poche notti prima, vicino alla sua abitazione, sono stati notati fuochi pirotecnici insoliti e la comparsa di pesci morti sulle sue imbarcazioni, chiari segnali intimidatori che rafforzano la matrice criminale di quanto accaduto.
L’imprenditrice ha pubblicamente denunciato questa escalation, dando visibilità al rischio costante che imprenditori come lei devono affrontare nel mantenere attive le proprie attività in territori esposti a dinamiche di criminalità organizzata. Il tentativo di ostacolare la sua attività avrebbe un impatto non solo sulle finanze personali e professionali, ma anche sul tessuto turistico di un’area molto frequentata, che si basa proprio su iniziative come quelle della sua società per attrarre visitatori.
L’indagine dei carabinieri e la mobilitazione della comunità locale
Le indagini sono affidate ai Carabinieri di San Domino, coordinati dalla Procura di Foggia. Le forze dell’ordine hanno subito avviato le operazioni di raccolta prove, anche grazie al sistema di telecamere installate in più punti chiave delle Tremiti. L’analisi dei filmati potrebbe fornire elementi utili per individuare i responsabili di questi atti. La scelta di colpire la flotta in momenti strategici della stagione dimostra un’intenzionalità che difficilmente sfuggirà alle indagini.
La comunità locale, da parte sua, mostra una preoccupazione crescente per l’impatto che azioni del genere potrebbero avere sul territorio. Turisti e operatori guardano con attenzione a ogni passo del caso, consapevoli che la sicurezza e la tranquillità sono pilastri per la vita sull’isola e per l’economia legata al turismo. L’episodio ha acceso un dibattito sui rischi che pesano sulle attività imprenditoriali nelle zone isolate, ponendo sotto i riflettori la necessità di sostenere chi lavora per mantenere viva l’attrattiva delle Tremiti.
La risposta di angelica attanasio: determinazione e voglia di ripartire
Nonostante l’atto intimidatorio pesante e gli effetti sul suo business, Angelica Attanasio non ha intenzione di fermarsi. Nei suoi messaggi pubblici, ha annunciato la voglia di ricostruire la flotta danneggiata e mantenere l’offerta turistica aperta ai visitatori delle Tremiti. La sua determinazione viene letta come una sfida aperta a chi usa la violenza per condizionare la vita economica e sociale dell’arcipelago.
L’imprenditrice si fa portavoce di un richiamo alla legalità e alla tutela delle piccole attività. Mentre la procura prosegue nelle indagini, Attanasio diventa simbolo di resilienza contro episodi che rischiano di compromettere non solo le sue attività ma l’intero contesto turistico isolano. Le prossime settimane saranno decisive per capire come si evolverà la situazione e se sarà possibile riportare serenità alle Tremiti, dopo questo capitolo segnato da intimidazioni e danni rilevanti alla flotta di gommoni.