Nella notte di Capodanno, Roma è stata teatro di un grave episodio di violenza omofoba nel quartiere Malatesta. Due ragazzi, mentre tornavano a casa mano nella mano, sono stati aggrediti da un gruppo di dieci giovani, che hanno sferrato insulti e schiaffi per il semplice motivo di essere una coppia omosessuale. La denuncia è stata presentata con il supporto dell’associazione Gaynet, che si è attivata per assistere i ragazzi in questo doloroso processo. La vittima principale, Stephano, ha subito conseguenze serie, tra cui una frattura del setto nasale e altri traumi al volto. Questa aggressione ha messo in luce non solo la necessità di un dialogo sui diritti LGBTQ+, ma anche il forte bisogno di solidarietà e supporto nelle comunità.
Dinamica dell’aggressione e conseguenze fisiche
L’aggressione si è verificata intorno all’una di notte, quando i due ragazzi, appena scesi da un palazzo, sono stati avvicinati da un gruppo di sconosciuti. Come riportato da Gaynet, il branco si è scagliato principalmente contro Stephano, residente a Roma e originario del Perù, infliggendo colpi di calci e pugni. La violenza è durata circa quindici minuti e ha costretto i ragazzi a percorrere a piedi il tragitto verso il pronto soccorso, poiché, a causa della mancanza di ambulanze disponibili, non è stata possibile un’evacuazione rapida. Come hanno riportato i media, la prognosi per Stephano è stata di 25 giorni. Il compagno ha subito ferite meno gravi, ma entrambi portano con sé il trauma di un evento così violento.
Le parole di Stephano: resilienza e volontà di cambiamento
Stephano ha aperto il cuore riguardo all’aggressione subita. Ha descritto come, nonostante fosse in netto svantaggio numerico, sia riuscito a difendersi, un atto di coraggio non comune data la brutalità della situazione. “Mi sono difeso, altri non ce l’avrebbero fatta”, ha dichiarato, sottolineando la frustrazione e la paura che comporta affrontare tali attacchi. La coppia ha deciso di fare denuncia per cercare giustizia e ha espresso il desiderio che la loro storia possa servire da esempio. Con un forte messaggio, Stephano ha voluto evidenziare che esprimere affetto in pubblico, come tenersi per mano o scambiarsi uno sguardo affettuoso, deve essere considerato un gesto normale.
Il presidio di solidarietà nel quartiere Malatesta
A seguito di questo episodio, si è organizzato un presidio di solidarietà al quartiere Malatesta, previsto per sabato. L’incontro avrà lo scopo di esprimere sostegno alla coppia aggredita e sensibilizzare la comunità sull’importanza della lotta contro l’omofobia. Le associazioni locali e i cittadini si stanno unendo per far sentire la propria voce e sottolineare che episodi di violenza come questo non possono essere tollerati. Il presidio sarà un’opportunità non solo per mostrare solidarietà, ma anche per creare consapevolezza sui diritti delle persone LGBTQ++ e per promuovere un ambiente di rispetto e accettazione.
Questa aggressione non è semplicemente un incidente isolato; svela una realtà più ampia di discriminazione e violenza ancora presente nelle nostre società. La risposta della comunità è fondamentale per garantire un futuro dove l’amore e l’affetto siano liberi di essere espressi senza paura di ritorsioni. La storia di Stephano e del suo compagno può servire come catalizzatore per un cambiamento positivo, richiamando l’attenzione sulla necessità di proteggere i diritti e la dignità di tutti.
Ultimo aggiornamento il 2 Gennaio 2025 da Sara Gatti