L’estate del 2025 si apre con un evento politico di grande impatto negli Stati Uniti. Donald trump ha firmato il cosiddetto “big, beautiful bill” durante la festa del 4 luglio alla Casa Bianca, accompagnato da festeggiamenti dei repubblicani e da sorvoli delle bombe B-2. La nuova legge di bilancio, che promette importanti modifiche fiscali e sociali, segna un momento cruciale per l’amministrazione americana, anche se le conseguenze rischiano di farsi sentire su milioni di persone. A questo si aggiunge il clima teso e incerto sui dazi commerciali e le crescenti tensioni sull’immigrazione.
La firma del big, beautiful bill e il 4 luglio alla casa bianca: tra festa e propaganda
Nel cuore delle celebrazioni per la festa nazionale americana, Donald trump ha scelto un palcoscenico simbolico per firmare la sua legge di bilancio: il tradizionale picnic del 4 luglio alla Casa Bianca. Circondato da membri del partito repubblicano che festeggiavano con entusiasmo, trump ha sottolineato i punti a lui più cari, in particolare i tagli alle tasse. Il momento è stato accompagnato dal sorvolo di una flotta di bombardieri B-2, noti per le loro capacità nel colpire obiettivi strategici, come i siti nucleari iraniani.
Lo stesso presidente si è poi spostato in Iowa, dove in un comizio davanti a una folla festante ha scherzato su un cappellino MAGA con la scritta “trump ha ragione su tutto”. Anche se la sua allegria e fiducia sembravano contagiose, diversi aspetti della legge restano controversi, soprattutto gli importanti tagli allo stato sociale e l’impatto di questi su milioni di americani.
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Le implicazioni sociali e finanziarie del nuovo bilancio: tagli a medicaid e aumento del deficit
Il “big, beautiful bill” apporta modifiche radicali al sistema di assistenza sanitaria e ai programmi di sostegno alimentare. Secondo il Congressional Budget Office, circa dodici milioni di persone rischiano di perdere l’accesso a Medicaid, il programma che garantisce l’assistenza medica a persone a basso reddito. I cambiamenti includono nuovi criteri di accesso basati su requisiti lavorativi e trasferimenti di parte dei costi agli stati.
Dal punto di vista finanziario, la legge aggiunge 3300 miliardi di dollari al deficit federale, senza considerare gli interessi sul debito. Questo aumento del debito mette in discussione la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Trump, però, minimizza l’impatto sui cittadini e sostiene che “la gente è felice, felice!”. Non a caso, la questione sociale resta al centro del dibattito: gruppi di cittadini e organizzazioni pongono l’accento sulle difficoltà che queste misure potrebbero generare per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Una serie di successi politici e militari che rafforzano trump nel suo ruolo
Nei giorni che hanno preceduto la firma della legge, l’amministrazione trump ha ottenuto una serie di risultati significativi. In campo militare, l’uso delle “bunker buster bomb” in attacchi mirati in Iran è stato presentato come un colpo che ha rallentato il programma nucleare iraniano. Sul fronte internazionale, al vertice della Nato, gli alleati hanno accettato di alzare gli investimenti per la difesa, un risultato che rafforza il profilo di trump come leader della sicurezza.
La Corte Suprema ha emesso una sentenza che amplia i poteri del presidente, mentre sul fronte della politica estera si intravede una possibile tregua a Gaza, proposta dall’amministrazione. In questo contesto si inserisce anche la gestione della questione dei dazi, che rimane un punto di grande incertezza e tensione. Trump ha annunciato nuove tariffe entro il 9 luglio, ma finora ne sono stati applicati solo tre. Il presidente gestisce la strategia commerciale come un susseguirsi di annunci, rinvii e pressioni, creando un clima di confusione che però rientra nella sua tattica politica.
La strategia sull’immigrazione e i riflessi sulle proteste e deportazioni
Tra i capitoli più controversi c’è la stretta sull’immigrazione. Le politiche adottate dall’amministrazione hanno portato all’invio di truppe a Los Angeles per sedare una rivolta, dimostrando l’uso di metodi autoritari per controllare le proteste. Un caso emblematico è quello di otto uomini, detenuti in una base militare a Gibuti, che il governo ha deciso di deportare in Sud Sudan, nonostante le condizioni di sicurezza precarie di quel paese.
Il più recente pronunciamento di un giudice federale del Massachusetts ha riconosciuto il diritto dell’amministrazione a procedere con queste espulsioni, sollevando nuovi interrogativi sui diritti umani. A livello politico locale, i repubblicani hanno iniziato a smantellare programmi su “diversity, equity and inclusion”. Anche la Corte Suprema ha autorizzato la sospensione dei fondi statali al Medicaid destinati alle cliniche di Planned Parenthood, che offrono servizi di interruzione volontaria di gravidanza. Queste iniziative rappresentano il consolidamento di una linea dura che ricalca le posizioni più conservatrici.
L’impatto elettorale e il rischio di una spaccatura nel partito repubblicano
Trump si è detto convinto che la sua legge rappresenti un successo decisivo per i repubblicani in vista delle elezioni di midterm del novembre 2026. Sono soprattutto i tagli fiscali a essere presentati come una vittoria per la classe lavoratrice, con agevolazioni per chi lavora nei servizi e un aumento delle detrazioni per i figli a carico. Però, l’attenzione maggiore va ai grandi capitali, a cui la legge raddoppia le esenzioni su imposte aziendali e di successione.
Molti esperti e sondaggi però indicano un malcontento diffuso negli elettori. La maggioranza degli americani, secondo una ricerca KFF, vede la legge come un errore. Alcuni senatori repubblicani, tra cui Thom Tillis, hanno votato contro, consapevoli delle ripercussioni elettorali. Tillis ha già annunciato che non si ricandiderà nel 2026, sfuggendo anche a una possibile rappresaglia politica interna.
Dall’altra parte, i democratici confidano che il “big, beautiful bill” possa riaprire loro la strada verso la maggioranza al Congresso. L’opinione di vari analisti suggerisce che la legge potrebbe portare a un’inversione di tendenza e a importanti guadagni di seggi. Per ora, nel partito repubblicano il dibattito sul futuro rimane aperto, con alcuni leader cauti e altri più ottimisti.
Controversie e polemiche dopo le dichiarazioni di trump sulla manodopera straniera
L’ultimo episodio che ha suscitato critiche riguarda un commento di trump durante il comizio in Iowa. Per motivare una possibile apertura nell’impiego di lavoratori stranieri senza documenti per gli agricoltori, ha usato un termine ‘shylock’ riferendosi a presunti usurai. La frase ha subito attirato critiche da parte di gruppi ebraici, che hanno denunciato l’uso di un termine con connotazioni antisemite.
Trump ha dichiarato di non sapere che l’espressione fosse offensiva e ha spiegato di averla usata per indicare semplicemente un usuraio, senza intenti discriminatori. Ha preferito non tornare sull’argomento, determinato a non interrompere la fase di celebrazione e trionfo iniziata con la firma della legge.
Con la firma del “big, beautiful bill” e i successi raccolti tra politica interna e rapporti internazionali, president trump ha rialzato la posta in gioco per il suo secondo mandato. Resta da vedere quanto questo pacchetto di misure e le sue scelte politiche riusciranno a mantenere la fiducia dei cittadini negli anni a venire.