Nel cuore della giornata di oggi, 21 agosto, il bosco del Monte Mombracco, tra Revello e Rifreddo in provincia di Cuneo, è tornato a bruciare. Dopo un primo incendio domato nei giorni scorsi, le fiamme si sono riaccese vicino alle Falesie di Leonardo, costringendo i soccorsi a intervenire d’urgenza. La situazione si è fatta di nuovo critica in un’area già segnata dal vasto rogo che ha colpito la zona tra lunedì e martedì.
San Martino messa a dura prova: evacuazioni e lotta contro le fiamme
All’inizio della settimana, la frazione di San Martino, a Revello, è stata devastata da un incendio di grandi dimensioni. Circa 50 ettari di bosco sono andati in fumo, la vegetazione è stata gravemente danneggiata e alcune case nei dintorni sono finite a rischio. Per sicurezza, diverse famiglie sono state evacuate. Le autorità locali e i vigili del fuoco avevano annunciato il contenimento del rogo, ma proprio da qui le fiamme sono ripartite con forza.
L’incendio era partito dalla frazione Morra San Martino e si era sviluppato su tre fronti diversi. Due sono stati messi in sicurezza rapidamente, verso Rifreddo e le montagne, ma il terzo si avvicinava pericolosamente al centro di Revello. A combattere il fuoco c’erano quindici squadre di vigili del fuoco provenienti da tutta la provincia: Saluzzo, Cuneo, Bra, Dronero e Barge.
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Coordinamento sul campo e il ruolo decisivo degli aerei antincendio
A dare una mano ai vigili del fuoco ci sono stati volontari dell’antincendio boschivo , la Protezione Civile, carabinieri, polizia locale e soccorritori medici. Fondamentale è stato l’intervento dall’alto: elicotteri e un Canadair hanno lavorato senza sosta, soprattutto nelle zone più impervie dove i mezzi a terra non arrivavano. Grazie a questi mezzi, si è riusciti a bloccare l’avanzata del fuoco sulle pendici più difficili.
Questi aiuti si sono rivelati decisivi per frenare l’incendio, ma il territorio resta fragile. La conformazione montuosa e la grande estensione dei boschi richiedono una sorveglianza continua. Il lavoro di squadra ha permesso di tenere a bada il fuoco, ma la recente ripresa delle fiamme impone uno sforzo ancora maggiore a chi lavora giorno e notte.
Meteo incerto: tra rischio temporali e incendio, una sfida per le Alpi cuneesi
Il Monte Mombracco, con i suoi 1.306 metri, si trova tra le valli Po e Infernotto ed è un’area molto delicata. Il meteorologo Andrea Vuolo ha raccontato sui social dell’impegno dei mezzi aerei e ha avvertito di un peggioramento del tempo, con temporali in arrivo sulle Alpi cuneesi. Questi rovesci potrebbero portare un po’ di fresco, ma anche grandine, raffiche di vento forti e rischio di allagamenti.
Non è un caso isolato. Anche in altre zone del Piemonte, come l’Alpe Noveis in provincia di Biella, gli incendi continuano a preoccupare. Qui si pensa che i fulmini abbiano scatenato i roghi su un terreno arido, secco per settimane di caldo senza pioggia. I soccorritori devono fare i conti con situazioni simili, in condizioni meteorologiche che rendono tutto più complicato.
Cuneese in allerta: tra incendi e maltempo, la sfida continua
Per il Cuneese, la convivenza tra incendi e condizioni meteo estreme resta un problema serio. Il territorio mostra tutta la sua fragilità, con vigili del fuoco e volontari sempre in prima linea per spegnere le fiamme e proteggere chi vive in queste zone.
I temporali in arrivo potrebbero complicare ancora di più le operazioni. La pioggia, pur necessaria, può scatenare frane o allagamenti, mentre il vento può far ripartire gli incendi. L’alternanza tra siccità e rovesci violenti crea un quadro difficile, esponendo il bosco del Mombracco a rischi continui.
Nel pomeriggio di oggi le squadre antincendio sono tornate in azione, a dimostrazione di quanto sia importante intervenire subito e coordinarsi bene. I prossimi giorni saranno decisivi per mettere in sicurezza la zona e cercare di evitare nuovi roghi in un momento delicato per l’ambiente e per la sicurezza di tutti.