Addio a Giovanni Matano, maestro di pittura e scultura: se ne va una voce storica dell’arte piemontese

La morte di Giovanni Matano, artista torinese di origini campane, lascia un’eredità artistica significativa tra pittura e scultura, con un forte legame a castellamonte e al territorio piemontese.
Addio A Giovanni Matano2C Maest Addio A Giovanni Matano2C Maest
Addio a Giovanni Matano, figura chiave dell’arte piemontese. - Gaeta.it

La notizia della morte di Giovanni Matano, artista torinese di origini campane, ha scosso profondamente la scena culturale del Piemonte e non solo. Dopo un grave incidente che lo ha portato a un breve ma drammatico ricovero al CTO di Torino, Matano si è spento a 80 anni, lasciando un’eredità artistica importante che abbraccia pittura e scultura. Da decenni un punto di riferimento a Castellamonte e nel Canavese, gli ultimi giorni dell’artista sono stati segnati da una caduta il 16 agosto, che gli ha causato un trauma cervicale irreversibile.

L’incidente fatale: il ricovero al CTO di Torino

Il 16 agosto Giovanni Matano è caduto appena fuori casa, riportando un grave trauma al collo. Immediato l’intervento del 118, che ha disposto il trasferimento in elisoccorso al CTO, ospedale torinese specializzato in traumi. Nonostante le cure intense, le condizioni sono rimaste critiche e, dopo cinque giorni, l’artista non ce l’ha fatta. La notizia ha rapidamente fatto il giro del mondo dell’arte e della comunità locale, dove Matano era una figura molto rispettata.

Da Cascano A Castellamonte: il cammino di un artista

Nato a Cascano, frazione di Sessa Aurunca in provincia di Caserta, Matano aveva scelto da tempo il Canavese, e in particolare Castellamonte, città simbolo della ceramica piemontese, come sua casa. Qui ha intrecciato vita e arte, diventando un punto di riferimento per i giovani. Dopo gli studi artistici e l’abilitazione all’insegnamento, ha accettato la cattedra di discipline pittoriche al Primo Liceo Artistico di Torino, dove ha trasmesso ai suoi studenti non solo tecnica, ma soprattutto passione e libertà creativa.

L’arte di Matano: pittura, scultura e un linguaggio primitivo

L’arte di Matano nasce da una ricerca personale, forte e radicata nel primitivismo e nell’espressionismo. Le sue opere, tra pittura, scultura e grafica, sono cariche di simboli ancestrali come maschere e figure totemiche, spesso realizzate in terracotta e ceramica. Attraverso queste forme raccontava la dimensione primitiva dell’essere umano, il rapporto tra materia e spiritualità, mantenendo uno stile ben riconoscibile, lontano dalle mode e dalle correnti del momento. Questa coerenza lo ha fatto emergere come una voce autentica nell’arte italiana contemporanea.

Tra mostre locali e palcoscenici internazionali

La carriera di Matano è costellata da esposizioni importanti, in Italia e all’estero. Dal Canavese a Roma, dove partecipò alla Quadriennale del 1986, si impose come un artista originale. Negli ultimi anni ha ricevuto riconoscimenti anche fuori dai confini nazionali: nel 2016 una sua scultura è stata esposta al Devil’s Museum di Kaunas, in Lituania, entrando nella collezione permanente del museo. Un segno tangibile del valore delle sue opere e della sua capacità di dialogare con contesti lontani.

Castellamonte e la ceramica: un legame profondo

Castellamonte, città famosa per la ceramica, è stata la sua casa elettiva. La sua presenza alle Mostre della Ceramica era una costante, così come la partecipazione a “Terra viva” nel 2017, alla Fornace Pagliero di Spineto, a conferma del suo legame stretto con la materia e il territorio. Nel 2021, proprio a Castellamonte, ha ricevuto un riconoscimento per i cinquant’anni di attività, un traguardo che racconta una carriera lunga e radicata. Ancora oggi alcune sue opere sono visibili in spazi pubblici e mostre della città, preziosi segni della memoria culturale locale.

La città si preparava alla 64ª mostra della ceramica: se ne va un protagonista

La morte di Matano arriva proprio mentre Castellamonte si preparava alla 64ª edizione della Mostra della Ceramica, evento a cui l’artista aveva partecipato più volte. Era in programma un nuovo allestimento, il “Balcone dell’arte”, che avrebbe incluso anche un omaggio a lui. La sua scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare: Castellamonte perde un interprete della propria storia artistica, capace di raccontare aspetti identitari e culturali con un linguaggio visivo forte e riconoscibile.

Un’eredità che parla attraverso sculture e dipinti

Giovanni Matano lascia un corpus artistico che copre oltre cinquant’anni di lavoro. Le sue opere restano una testimonianza di una ricerca profonda, dove forme primitive e spirituali si intrecciano. Castellamonte e il Piemonte custodiscono ancora alcune sue creazioni, che continuano a raccontare il rapporto tra terra e uomo. Nella memoria della comunità resta il maestro e l’artista, il cui lavoro continuerà a parlare a chi visita e ama l’arte, confermando il peso del suo contributo nel panorama locale e oltre.