Dolomiti sotto pressione: il Cai Veneto suona l’allarme per l’uso indiscriminato degli elicotteri

Il cai veneto denuncia il sovraffollamento e l’impatto ambientale degli elitaxi nelle Dolomiti, chiedendo regole chiare per proteggere il patrimonio unesco e garantire un turismo sostenibile.
Dolomiti Sotto Pressione3A Il C Dolomiti Sotto Pressione3A Il C
Elicotteri sulle Dolomiti, il Cai Veneto lancia l’allarme. - Gaeta.it

Il trasporto di turisti in quota con gli elitaxi sta diventando un problema serio in molte zone di montagna italiane, soprattutto nelle Dolomiti. Dietro a questo fenomeno si nasconde una questione più ampia: il sovraffollamento e l’impatto sull’ambiente causati da certe forme di turismo. Il Club Alpino Italiano del Veneto ha fatto sentire la sua voce, denunciando la mancanza di regole precise per questi voli e sottolineando l’urgenza di proteggere aree riconosciute patrimonio mondiale dall’Unesco.

Elitaxi e turismo “mordi e fuggi”: le Dolomiti sotto stress

Negli ultimi tempi, è cresciuto l’uso degli elicotteri per portare i visitatori in punti panoramici o in luoghi difficili da raggiungere a piedi. Questi servizi, chiamati elitaxi, non sempre arrivano alle cime più impervie, ma spesso si fermano su rilievi più accessibili. Il risultato? Paesaggi una volta silenziosi e intatti diventano rumorosi e affollati.

Un episodio recente nel gruppo del Civetta ha fatto scattare l’allarme del Cai Veneto: due alpinisti impegnati sulla Torre Trieste hanno visto un elicottero sorvolare a bassa quota, da cui sono scesi una ventina di turisti. Questi si sono poi lanciati con paracadute e tute alari, invadendo uno spazio tradizionalmente riservato agli appassionati di montagna. Situazioni come questa mettono in crisi il rapporto tra chi cerca un’esperienza autentica e chi invece opta per un turismo veloce, spesso senza rispetto per l’ambiente e gli altri frequentatori.

Il passaggio continuo degli elicotteri porta con sé rumori forti, disturbi per la fauna e pericoli per la sicurezza. Per il Cai, questo modello turistico punta troppo alla spettacolarità e alla comodità, dimenticandosi della delicatezza dell’ecosistema alpino. Le Dolomiti, patrimonio Unesco, non possono sopportare un impatto simile senza regole e controlli chiari.

Cai Veneto: basta turismo selvaggio, servono regole chiare

Il Comitato Regionale del Cai Veneto chiede alle istituzioni regionali di intervenire subito per fermare l’uso indiscriminato degli elitaxi. Oggi non esiste una legge nazionale che fermi questi voli in montagna, un vuoto che lascia campo libero a un turismo ad alto impatto.

Il Cai ricorda che spetta al Consiglio Regionale del Veneto prendere in mano la situazione. Serve una normativa regionale aggiornata e rigorosa che limiti i voli solo ai casi strettamente necessari e che tenga conto della tutela dell’ambiente, della quiete e della sicurezza di chi frequenta la montagna.

È un appello chiaro: la montagna non è solo uno sfondo per escursioni mordi e fuggi o spettacoli estemporanei, ma un bene fragile da rispettare e proteggere. Senza regole, il rischio è quello di favorire un turismo di massa fuori controllo che mette a rischio ecosistemi preziosi come quelli delle Dolomiti, già messi a dura prova dalle pressioni umane.

Turismo sostenibile o caos? La sfida sulle Alpi italiane

La denuncia del Cai Veneto mette a nudo una contraddizione che riguarda molte zone alpine. Le Alpi sono amate dai turisti, ma alcune modalità di fruizione stanno mettendo a dura prova la loro natura. Il problema non è solo il trasporto con gli elicotteri, ma l’invasione complessiva che certe forme di turismo rapido stanno causando.

Le istituzioni devono scegliere: o si lascia tutto libero, o si mettono limiti chiari. Se non si interviene con divieti o regole precise, il numero crescente di voli in elicottero rischia di snaturare le montagne, aumentare il rumore e disturbare gli animali selvatici. L’impatto si vede anche nell’erosione del terreno, nell’aumento dei rifiuti e in comportamenti poco rispettosi.

La richiesta del Cai è netta: serve una legge che regoli i voli sulle montagne, bilanciando l’accesso con la salvaguardia. Le Dolomiti, con il loro valore internazionale, devono avere una protezione forte che non tolleri abusi. La vera sfida è garantire un turismo che rispetti i limiti della natura e sappia valorizzare il silenzio e la bellezza autentica di questi luoghi.