L’indagine condotta dai Carabinieri del NAS di Sassari ha portato all’arresto di un 55enne imprenditore oristanese, accusato di aver somministrato ai bovini destinati alla macellazione farmaci pericolosi per la salute umana. L’operazione, avviata mesi fa, ha rivelato un’ampia rete di allevamenti non dichiarati attivi nelle province di Oristano, Sassari e Nuoro, suscitando preoccupazioni nel settore della sicurezza alimentare.
Dettagli dell’operazione dei Carabinieri
La complessa indagine è il frutto di un monitoraggio attento e meticoloso da parte dei Carabinieri del NAS, i quali hanno condotto osservazioni ed hanno utilizzato tecniche investigative avanzate. Le verifiche hanno compreso anche controlli anagrafici degli animali e ispezioni approfondite negli allevamenti. Gli accertamenti hanno rivelato pratiche illecite nella somministrazione di farmaci, che non solo non sono stati comunicati al Ministero della Salute, ma che hanno violato i tempi di attesa necessari per la decadenza dei principi attivi, rischiando così di compromettere gravemente la salute dei consumatori.
Durante le operazioni, i Carabinieri hanno sequestrato una stalla di transito in provincia di Nuoro e due allevamenti nella provincia di Oristano, insieme a 485 capi di bestiame. Queste azioni hanno reso chiara la portata delle irregolarità commesse dall’allevatore, il quale, pur operando con animali da reddito, aveva eluso gli obblighi di legge prescritti per il settore.
Accuse e misure cautelari
L’allevatore oristanese è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari. Le accuse sono gravi e rendono evidente l’intenzione di mala gestione nell’allevamento e commercio di bovini. Le misure cautelari sono state disposte per garantire l’incolumità dei cittadini e per escludere ulteriori possibilità di reiterazione delle condotte illecite.
Il provvedimento eseguito dai Carabinieri rappresenta un importante passo nella lotta contro il commercio illecito di alimenti non sicuri. Con il sequestro di altre strutture e attività connesse al commercio di bovini, si cerca di chiudere un cerchio che ha potuto danneggiare non solo i consumatori, ma anche l’intero settore zootecnico legale.
Situazione degli allevamenti non dichiarati
L’indagine ha messo in luce la presenza di allevamenti non registrati, alcuni dei quali non erano nemmeno segnalati alle autorità sanitarie competenti. Questo aspetto preoccupa, in quanto implica la possibilità di operazioni tra le più pericolose sul territorio, in cui gli animali vengono trattati senza alcun controllo e supervisione sanitaria.
In particolare, sono stati scoperti due allevamenti nell’Oristanese che operavano al di fuori delle normative vigenti. Queste strutture hanno alimentato ulteriormente i timori legati alla salute pubblica, evidenziando la necessità di un monitoraggio più serrato e di un maggiore controllo da parte delle autorità locali per prevenire violazioni simili in futuro. Le operazioni del NAS di Sassari rappresentano quindi un’importante iniziativa per garantire la sicurezza alimentare e il corretto svolgimento delle attività zootecniche in Italia.
Con l’azione contro pratiche scorrette nel commercio del bestiame, le forze dell’ordine intendono garantire ai cittadini consumatori prodotti alimentari sicuri e tracciabili, prevenendo potenziali pericoli per la salute.
Ultimo aggiornamento il 3 Gennaio 2025 da Laura Rossi