La NASA, da sempre un punto di riferimento mondiale per lo studio del clima terrestre, sta vivendo una svolta importante. Sean Duffy, guida temporanea dell’agenzia, ha annunciato che la NASA si sposterà dall’osservazione del clima per concentrarsi sull’esplorazione di Luna, Marte e orbite basse intorno alla Terra. Questa decisione segue le linee guida politiche dell’amministrazione Trump, con tagli significativi ai fondi per i programmi climatici. Vediamo cosa comporta tutto questo per le missioni in corso e per il futuro della raccolta dati ambientali.
Addio clima, benvenuti Luna e Marte: la nuova strada della NASA
Sean Duffy, amministratore ad interim della NASA, ha detto chiaro e tondo che l’agenzia non si occuperà più di scienza del clima. Durante un’intervista a Fox Business il 14 agosto, ha ribadito che la missione principale resta l’esplorazione dello spazio, non il monitoraggio ambientale. “Tutta la scienza che faremo sarà legata all’esplorazione, è questo ciò per cui esistiamo”, ha affermato. Insomma, via i programmi climatici e le attività terrestri ereditate dalla precedente amministrazione.
Questo cambia tutto: le missioni su Luna e Marte diventano la priorità assoluta. Dopo il 2030, con il pensionamento della Stazione Spaziale Internazionale, la NASA punterà tutto sulle orbite basse intorno alla Terra. L’obiettivo è spingere sempre più avanti l’esplorazione umana e robotica dello spazio, con programmi come Artemis e i progetti marziani al centro. Nel frattempo, la scienza della Terra viene messa da parte: l’osservazione del clima viene praticamente congelata o abbandonata.
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Il programma di scienze della Terra della NASA è stato per decenni una fonte insostituibile di dati sul clima. Negli ultimi anni è stato il più grande produttore mondiale di informazioni su livelli del mare, cicli del carbonio e dinamiche atmosferiche. Questi dati sono fondamentali per capire come si evolvono gli ecosistemi, trovare le cause del cambiamento climatico e monitorare eventi estremi come incendi o deforestazioni.
Con i tagli già in atto, il monitoraggio del clima potrebbe ridursi molto. Alcuni strumenti chiave, come l’Atmospheric Infrared Sounder, rischiano di finire sotto-utilizzati. La mancanza di fondi e la nuova linea politica portano all’interruzione di molte missioni e all’impossibilità di lanciare nuovi satelliti con la stessa efficacia di prima.
C’è chi sostiene che agenzie come la NOAA potrebbero prendere in mano queste attività, lasciando alla NASA il compito di guardare a Marte e oltre. Ma resta un dubbio: la NASA ha competenze scientifiche e tecnologiche uniche, difficili da replicare, così come la precisione e la frequenza delle misurazioni. Meno attenzione su questi temi potrebbe lasciare buchi importanti nel monitoraggio globale, proprio mentre il mondo guarda con sempre più urgenza al clima.
Dietro la scelta politica: cosa cambia davvero per la NASA
La svolta della NASA riflette scelte politiche decise dall’amministrazione Trump. Dal 2025 il budget NASA è stato ridistribuito: meno risorse per la scienza della Terra, più soldi per programmi lunari come Artemis, missioni umane verso Marte e nuove tecnologie spaziali. Questo cambiamento ha anche pesato sul personale, con tagli fino al 20% previsti nelle prossime fasi.
Questa nuova strategia cambia il volto dell’agenzia, che tra qualche anno potrebbe essere vista meno come un ente per il monitoraggio ambientale e più come un centro di ricerca per l’esplorazione interplanetaria. Le collaborazioni internazionali e le sfide tecnologiche legate all’addestramento degli astronauti e ai nuovi veicoli spaziali diventeranno il fulcro del lavoro.
Intanto, il clima sulla Terra resta un’emergenza urgente, con incendi in Amazzonia, plastica nei mari e altre crisi che chiedono dati solidi per agire e prendere decisioni. Il ridimensionamento drastico della NASA su questo fronte lascia aperti molti interrogativi sulle capacità globali di controllo e analisi del cambiamento climatico. Nel 2025, l’agenzia sembra voltare pagina, affrontando una nuova sfida che peserà negli anni a venire.