la proposta di incidere il volto di donald trump sul monte Rushmore divide politici ed esperti di conservazione

la proposta di incidere il volto di donald trump sul monte Rushmore divide politici ed esperti di conservazione

La proposta di aggiungere il volto di donald trump al monte Rushmore nel South Dakota riapre dibattiti politici e culturali, ma incontra limiti tecnici, geologici e opposizioni sul valore storico del monumento.
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L’articolo analizza la controversa proposta di aggiungere il volto di Donald Trump al Monte Rushmore, evidenziandone le difficoltà tecniche, i limiti geologici e le implicazioni culturali legate alla modifica di un simbolo storico nazionale. - Gaeta.it

La discussione sull’inserimento del volto di donald trump nella celebre scultura del monte Rushmore, nel South Dakota, sta riaccendendo dibattiti a livello politico e culturale negli Stati Uniti. Il monumento, noto in tutto il mondo, ospita i ritratti di quattro presidenti legati al passato fondativo del paese, ma la possibile aggiunta del volto di trump ha sollevato non poche controversie, anche per le difficoltà tecniche legate alla conformazione della montagna. Questo articolo approfondisce i vari aspetti della proposta e le ragioni che ne complicano la realizzazione.

Il monte Rushmore: un simbolo storico e culturale degli Stati Uniti

Il monte Rushmore è una grande scultura ricavata nella parete rocciosa del South Dakota, iniziata nel 1927 e completata nel 1941 dallo scultore Gutzon Borglum e da suo figlio Lincoln. L’opera rappresenta i volti di George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. Questi quattro presidenti incarnano ideali di unità nazionale e momenti chiave nella storia americana, da fondatori della repubblica a promotori di diritti civili e di espansione territoriale.

Un simbolo riconosciuto a livello mondiale

Il monumento, alto circa 18 metri per volto, è diventato non solo una tappa obbligata per visitatori e turisti, ma anche un simbolo culturale internazionale. La sua fama ha portato ad usare l’espressione “Who’s on your Mount Rushmore” per indicare i quattro personaggi più rappresentativi in diversi ambiti, dalla politica allo sport.

Nel corso degli anni sono circolate varie idee sull’allargamento della scultura o sull’aggiunta di volti di altre personalità considerate importanti, ma nessuna proposta ha mai superato le questioni pratiche e politiche.

La proposta di aggiungere donald trump: origini e reazioni politiche

La richiesta di includere il volto di donald trump nel monte Rushmore è stata rilanciata di recente da una deputata repubblicana della Florida, che ha presentato un progetto di legge. L’idea, che combina elementi di provocazione e sostegno politico, riflette il ruolo che trump mantiene nel partito repubblicano, dove resta una figura ampiamente seguita e festeggiata.

Non è la prima volta che si parla di questo soggetto: nel 2020 Kristi Noem, allora governatrice del South Dakota, propose l’inclusione di trump e gli donò una miniatura del monte Rushmore con il suo volto scolpito, segnalando un desiderio espresso dall’ex presidente di essere inserito nel monumento.

Tra i conservatori e i sostenitori di trump l’iniziativa viene vista come un riconoscimento simbolico, mentre per altri leader e storici la scelta appare discutibile, vista la complessità del giudizio sul mandato presidenziale di trump e le sue conseguenze sulla storia americana recente.

Limiti tecnici e geologici per l’aggiunta di un volto al monte Rushmore

Dal punto di vista tecnico la proposta deve fare i conti con problemi molto seri. Nel 1934, durante la realizzazione della scultura, Borglum scoprì che alcune pareti rocciose del monte non erano idonee alla lavorazione: la roccia risultava troppo friabile o era composta da scisto, un materiale che si sfalda facilmente.

La porzione alla destra del volto di George Washington non è stabile, così come l’area sotto i volti, dove Borglum aveva pensato di aggiungere dei busti. Anche le aree che sembrano disponibili, come quelle intorno a Abraham Lincoln, sono in realtà strette e separate da gole profonde, inadatte a ulteriori incisioni.

Un rapporto del National Park Service del 1989, insieme a studi geomeccanici, ha ribadito che le superfici rocciose intorno ai volti sono fragile e rischierebbero danni irreparabili se fossero modificate.

Nel complesso, la struttura del monte Rushmore non offre spazi adatti a nuovi volti e la sua fragilità mette a rischio l’integrità dell’intero monumento con qualsiasi intervento diretto sul granito.

Difficoltà legate alla natura della roccia

Le condizioni geologiche impongono limiti severi a ogni tentativo di ampliamento, complicando ancor più la fattibilità tecnica della proposta.

Altre soluzioni escluse: pesi, materiali e conservazione del monumento

In assenza di superfici rocciose da scolpire, si è ipotizzato di installare sculture preformate sulla montagna. Questa soluzione però si scontra con problemi pratici rilevanti. Un blocco di granito con il volto di un presidente aggiunto sarebbe troppo pesante e rischierebbe di collassare sulla parete rocciosa.

Opzioni alternative con materiali più leggeri, simili a sculture moderne, presentano un rischio di accelerata degradazione, superiore a quello della montagna stessa. Questo porterebbe a un contrasto visivo netto o addirittura a pericolosi cedimenti.

Le condizioni delicate del monumento escludono interventi significativi senza mettere a repentaglio il lavoro, gli ideali e l’eredità storica rappresentata.

Aspetti culturali e simbolici dell’idea di ampliare il monte Rushmore

Oltre ai problemi concreti, la proposta ospita un dibattito sul significato culturale del monte Rushmore. Per molti, è un’opera chiusa, pensata per celebrare precisamente quei quattro presidenti, che hanno segnato i primi decenni della storia degli Stati Uniti come nazione indipendente.

Un parere autorevole sul valore storico del monumento

Dan Wenk, ex sovrintendente del monte Rushmore, ha spiegato che aggiungere un volto sarebbe come modificare un’opera d’arte compiuta, paragonandolo ad aggiungere nuove figure all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.

Questa visione tutela il monumento come un punto di riferimento storico e identitario, evitando che diventi uno spazio soggetto a cambiamenti legati alle diverse stagioni politiche o alle mode del momento.

In questo senso, la proposta di incidere il volto di donald trump si scontra con la percezione del monte Rushmore come simbolo fisso, oltre che con motivazioni tecniche e politiche.

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