Benjamin Netanyahu propone la candidatura di Donald Trump al premio Nobel per la pace, evidenziando il ruolo degli Stati Uniti nella mediazione in Medio Oriente e i segnali di apertura di Hamas verso un cessate il fuoco.
Donald trump torna alla lettera scritta per comunicare, risvegliando interesse verso la posta tradizionale e creando un gesto simbolico che sfida l’era digitale con mistero, strategia e nostalgia.
Il piano “Great Trust” propone uno sviluppo economico e infrastrutturale innovativo per Gaza, coinvolgendo il Tony Blair Institute e altri attori internazionali, ma suscita controversie soprattutto per l’ipotesi di trasferimento della popolazione.
La presidenza di Donald Trump rafforza il potere esecutivo degli Stati Uniti, abbandona il multilaterale per accordi bilaterali e sfida Russia e Cina puntando a un ruolo dominante globale.
Donald trump usa i social media come strumento strategico per influenzare opinione pubblica, politica interna e relazioni internazionali, creando tensioni e controllando la narrazione mediatica globale.
Negli Stati Uniti Donald Trump avvia l’invio di lettere sui dazi in scadenza entro il 9 luglio e minaccia tariffe extra del 10% contro i Paesi sostenitori dei Brics, che rispondono con dure critiche a Rio de Janeiro.
La politica globale torna a mostrare forme di cortigianeria e sottomissione diplomatica, con Donald Trump al centro di un clima di adulazione che influenza rapporti internazionali, strategie economiche e dinamiche interne.
Lo scontro economico tra stati uniti e unione europea si intensifica sul cambio euro-dollaro, con la banca centrale europea che valuta interventi per bilanciare stabilità dei prezzi e competitività commerciale.
Negli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, il potere esecutivo si è rafforzato grazie al sostegno del Congresso repubblicano e della Corte Suprema, modificando l’equilibrio tra i poteri dello stato.