Ristrutturare casa in Italia: oggi costa troppo, conviene il fai-da-te

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Negli ultimi anni ristrutturare un appartamento o una villetta in Italia è diventato un lusso. I preventivi lievitano, i tempi si allungano e i proprietari si trovano a dover scegliere se affidarsi a imprese specializzate o tentare la strada del fai-da-te. La questione è complessa: i costi sono elevati sia per chi delega tutto ai professionisti sia per chi decide di rimboccarsi le maniche, ma la differenza la fa soprattutto l’organizzazione e l’attrezzatura a disposizione.

Il caro-prezzi delle ristrutturazioni

Il problema principale è che oggi i costi di ristrutturazione sono cresciuti su più fronti. I materiali edili hanno subito rincari costanti, in particolare quelli legati all’isolamento termico e agli impianti. Anche la manodopera scarseggia: artigiani e muratori qualificati hanno agende piene e applicano tariffe più alte, complice la forte domanda. A ciò si aggiungono la burocrazia, con pratiche edilizie e aggiornamenti catastali che generano altre spese, e la logistica: ponteggi, trasporti e smaltimento dei rifiuti finiscono per incidere sul conto finale.

In questo scenario molti proprietari si chiedono se convenga ancora affidarsi a imprese per lavori completi o se non sia più conveniente prendere in mano alcune fasi della ristrutturazione.

I limiti e i rischi del fai-da-te

La tentazione di risparmiare è forte, ma il fai-da-te non è una bacchetta magica. Alcuni lavori, come la tinteggiatura, la posa di battiscopa o piccoli interventi di cartongesso, possono essere affrontati con un po’ di manualità e pazienza. Altri, invece, come gli impianti elettrici e idraulici, richiedono certificazioni e competenze che non si improvvisano: in questi casi l’intervento di un professionista non è solo consigliabile, ma obbligatorio per legge.

Un altro aspetto da considerare è che anche il fai-da-te comporta dei costi. Non si tratta soltanto del prezzo dei materiali, ma anche del tempo che viene sottratto al lavoro o al tempo libero, della formazione necessaria per non commettere errori, e soprattutto degli strumenti. Chi pensa di risparmiare improvvisando rischia di spendere di più per rimediare a un lavoro malfatto.

L’attrezzatura che fa la differenza

Il confine tra un lavoro amatoriale e un risultato di livello professionale passa spesso dall’attrezzatura. Per la tinteggiatura, ad esempio, non bastano rulli e pennelli: servono primer di qualità, teli di protezione e soprattutto il nastro per mascheratura per imbianchini, che permette di ottenere bordi netti e uniformi, evitando fastidiose sbavature che obbligano a rifare parte del lavoro.

Lo stesso vale per il montaggio di mobili, i piccoli lavori in cartongesso o la posa di rivestimenti. Un metro laser, un avvitatore affidabile o una levigatrice orbitale riducono tempi ed errori. In alcuni casi può essere più conveniente noleggiare macchinari professionali, come levigatrici per parquet o torri mobili, piuttosto che acquistarli.

La vera convenienza del fai-da-te, quindi, si ottiene solo se si è disposti a investire in un’attrezzatura minima ma adeguata e se si affrontano lavori che non comportano rischi strutturali o di sicurezza.

Una strategia ibrida per contenere le spese

Molti proprietari scelgono oggi una via di mezzo: affidare ai professionisti la parte più delicata, come gli impianti o le impermeabilizzazioni, e occuparsi personalmente delle finiture. È una formula che consente di risparmiare senza compromettere la qualità e la sicurezza dell’intervento. Naturalmente richiede una buona pianificazione: suddividere i lavori in fasi, sincronizzare la consegna dei materiali e curare i dettagli della preparazione permette di ridurre sprechi e ritardi.

Il confronto con l’Europa e il peso sugli affitti

Il problema dei costi non riguarda solo l’Italia. In tutta Europa i lavori di ristrutturazione hanno visto aumenti considerevoli, soprattutto nei Paesi del Nord e dell’Ovest dove gli standard energetici più severi hanno spinto verso interventi complessi e costosi. In Francia e Germania, ad esempio, non è raro attendere mesi per trovare una squadra disponibile, mentre nei Paesi Bassi i prezzi sono tra i più alti del continente.

Questa tendenza si riflette inevitabilmente sul mercato degli affitti. Proprietari che investono nella ristrutturazione degli immobili finiscono per ribaltare almeno in parte le spese sugli inquilini. Il risultato è che non solo comprare casa, ma anche viverla in affitto, sta diventando più oneroso in molte città europee.

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Autore

Esperto in intelligenza artificiale e co-creatore di Francesca Giubelli