Declino delle imprese nel commercio: Macerata, un territorio in difficoltà

Declino delle imprese nel commercio: Macerata, un territorio in difficoltà

La provincia di Macerata affronta una crisi commerciale con un calo del 22% delle imprese dal 2018, evidenziando il rischio per la socialità e la necessità di misure di sostegno.
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Declino delle imprese nel commercio: Macerata, un territorio in difficoltà - Gaeta.it

Il settore commerciale della provincia di Macerata sta affrontando una crisi allarmante, con un significativo calo delle attività economiche registrate. Le statistiche hanno evidenziato un trend negativo che si è accentuato dal 2018 ad oggi, portando a un dibattito sulla sostenibilità dei piccoli negozi e sull’impatto di fenomeni come l’e-commerce. L’analisi più dettagliata della situazione evidenzia non solo il numero di chiusure, ma anche il rischio per la socialità nelle comunità locali.

Il calo delle imprese commerciali: un fenomeno preoccupante

Dal 2018 al 2025, il numero delle imprese attive nel commercio nella provincia di Macerata è sceso, passando da 8.136 a 6.327. Questo rappresenta un preoccupante calo del 22%. Maurizio Tritarelli, presidente della Cna Macerata, ha definito questi dati “allarmanti” poiché dimostrano le difficoltà crescenti che i piccoli commercianti devono affrontare. Tra concorrenti sempre più agguerriti nel settore dell’e-commerce e una flessione del potere d’acquisto delle famiglie, molti negozi si trovano in una posizione di debolezza.

Le piccole imprese commerciali non solo sono un’importante fonte di reddito per le famiglie locali, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella vivacità delle comunità. La diminuzione delle imprese costringe molte di esse a chiudere e ciò si traduce in maggiore disoccupazione e impoverimento dei servizi disponibili per i residenti. La chiusura di un negozio spesso comporta anche la perdita di un punto di riferimento per la socialità e le interazioni quotidiane, un aspetto che va oltre il semplice scambio commerciale.

Il saldo negativo delle chiusure: un quadro desolante

Un dato ancora più preoccupante è il bilancio delle aperture e chiusure di negozi tra il 1° gennaio 2023 e il 1° gennaio 2025. In questo periodo, si sono registrate ben 1.223 cessazioni di attività, media di 49 ogni mese, a fronte di sole 395 nuove imprese aperte, ossia solo 16 al mese. Tritarelli ha sottolineato come questo saldo negativo stia riducendo drasticamente la vitalità delle piccole comunità, minando la loro capacità di attrarre e trattenere residenti e visitatori.

Il panorama commerciale che sta emergendo mette in luce la sfida che i piccoli imprenditori devono affrontare. La crisi economica, unita alla concorrenza dei giganti del commercio elettronico, sembra naturale complice della scomparsa di molte attività storiche. Nonostante la passione e l’impegno, per i commercianti risulta sempre più difficile rispondere a un mercato in rapido cambiamento, dove le priorità dei consumatori si orientano verso l’acquisto online e i grandi marchi.

Differenze territoriali: cratere sismico vs. area circostante

Un dato interessante emerge dall’analisi fornita dalla Camera di Commercio riguardo le differenze tra i comuni della provincia. Tra il 2021 e il 2025, la perdita di attività commerciali è stata del 13,9% nei comuni all’interno del Cratere sismico, mentre nei comuni esterni al cratere la riduzione è arrivata al 15,5%. Questa tensione differenziale evidenzia come il contesto territoriale impatti direttamente sulla capacità di sopravvivenza delle attività.

Tritarelli ha fatto notare l’importanza di proteggere e favorire le attività rimaste. Esse rappresentano una sorta di ultima linea di difesa per la socialità nelle piccole comunità, dove ogni negozio chiuso aumenta il rischio di un’ulteriore emarginazione economica e sociale. Per questo motivo, egli ha suggerito l’implementazione di misure di sostegno da parte delle istituzioni, come l’introduzione di crediti di imposta dedicati per le piccole imprese che desiderano innovare e adottare strumenti più moderni per migliorare la loro produttività.

Il tema del futuro del commercio a Macerata è complesso e richiede una riflessione approfondita non solo sul supporto alle piccole imprese, ma anche su una strategia che possa rinvigorire l’intero tessuto sociale e commerciale della provincia.

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