Il mercato delle compagnie aeree in Europa sta cambiando rapidamente. In pochi anni potrebbe restare in piedi un numero limitato di grandi operatori, con una struttura molto simile a quella già consolidata negli Stati Uniti. Questo andamento ha pesanti ripercussioni per i passeggeri: le scelte si riducono notevolmente e la concorrenza si affievolisce. Il settore si sta assottigliando, con pochi soggetti che controlleranno la maggior parte dei voli aerei europei.
Convergenza attorno a tre grandi gruppi storici e due low-cost dominanti
Le compagnie aeree europee si stanno rapidamente concentrando in pochi grandi gruppi. Nel giro di poco tempo l’Europa potrebbe contare soltanto su tre realtà principali legate alle storiche compagnie di Gran Bretagna, Francia e Germania: International Airlines Group , Air France-KLM e Lufthansa. Questi gruppi hanno dominato il mercato tradizionale per anni e stanno puntando a far valere le loro posizioni integrando varie controllate e potenziando la loro rete.
Accanto a questi grandi gruppi tradizionali si affermano due giganti del low-cost: Ryanair e, molto probabilmente, EasyJet. Ryanair è ormai una presenza consolidata e la più grande low-cost europea, mentre EasyJet si sta confermando come il secondo vettore low-cost più importante del continente. Il mercato sta dunque polarizzandosi tra questi cinque player principali, con la netta riduzione di peso di operatori più piccoli.
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La nuova strategia di Lufthansa, ad esempio, prevede una forte riorganizzazione con maggiore centralizzazione delle decisioni: le controllate come Swiss, Brussels Airlines e Austrian Airlines opereranno sotto un’unica direzione per migliorare la redditività e uniformare il servizio ai clienti. Questo taglio verso poche grandi entità va a scapito della varietà nel trasporto aereo europeo.
L’uscita di scena di sas e Air Baltic evidenzia la difficile sopravvivenza delle medie compagnie
Nell’ultimo periodo si è assistito alla scomparsa di alcuni operatori che rappresentavano realtà medie nel mercato europeo. A luglio 2025 sono state annunciate le chiusure di SAS, principale compagnia della Scandinavia, e Air Baltic, con un arco temporale differente ma comunque definitivo. Questi eventi sono segnali evidenti delle difficoltà per le compagnie di dimensioni intermedie di competere in uno scenario dominato dai grandi gruppi e dalle low cost di rilievo.
Restano ancora alcune compagnie più piccole, ma la loro sopravvivenza è precaria. Senza il sostegno finanziario o accordi forti con i grandi gruppi rischiano di scomparire o di essere acquisite. Il modello europeo sta così avvicinandosi a quello statunitense, dove esistono tre grandi compagnie tradizionali, una grande low cost e poi una schiera di operatori marginali che sopravvivono senza crescere.
Questo ridimensionamento di scelta sul mercato aereo implica una contrazione nelle opzioni a disposizione dei cittadini. La possibilità di scegliere liberamente il vettore aereo diventa sempre più teorica, mentre l’offerta si compone sempre più di pochi player dalle dimensioni importanti.
Impatti diretti per i passeggeri: meno opzioni e illusioni sulla libertà di scelta
Per i viaggiatori la tendenza in atto comporta una riduzione concreta nelle alternative disponibili. Quando pochi gruppi dominano il mercato, le rotte, i prezzi e le condizioni sono determinate da un numero ristretto di soggetti. Questo limita la concorrenza reale, spesso spingendo i prezzi verso l’alto o offrendo servizi meno differenziati.
La scomparsa di compagnie di dimensioni medie o minori toglie al consumatore la possibilità di fare scelte più personalizzate o di trovare offerte particolari. Invece, il mercato si concentra su offerte commerciali calibrate da pochi grandi attori. Anche le compagnie low cost stanno diventando pochissime nei loro segmenti dominanti, amplificando questa realtà .
La sensazione di libertà nel mercato aereo europeo è spesso un’illusione. Come già avvenuto negli Stati Uniti, dove tre compagnie fortissime controllano gran parte del traffico, anche in Europa presto potrebbe emergere la stessa struttura. Il rischio è di finire in un mercato oligopolistico, dove le scelte vere per l’utente sono poche e condizionate da interessi economici di pochi grandi gruppi.
Con questa tendenza verso la concentrazione, il futuro del trasporto aereo europeo appare caratterizzato da una netta divisione tra pochi grandi gruppi tradizionali e un manipolo di compagnie low cost di riferimento, mentre la varietà e la concorrenza diminuiscono drasticamente. Questi sviluppi avranno un impatto diretto su tariffe, offerte e libertà di scelta del passeggero, segnando una nuova era per il volo civile nel continente.