Il sistema agricolo italiano sta per vedere una trasformazione nella gestione e nel controllo delle superfici coltivate grazie a una nuova collaborazione tra Agea e Avepa. Questa iniziativa punta sull’impiego dei droni come strumento avanzato per monitorare i campi, superando i limiti delle tradizionali tecnologie satellitari. L’obiettivo è semplificare le verifiche, ridurne i tempi e migliorare la precisione nel rilevamento dei danni, con ricadute dirette sugli agricoltori e sulle modalità di accesso agli aiuti pubblici.
Avvio del progetto pilota con supporto europeo per l’innovazione agricola
Il 16 maggio 2025, a Roma, Agea e Avepa hanno annunciato l’inizio di una fase sperimentale nel campo del monitoraggio agricolo che integra l’uso di droni dotati di tecnologia avanzata. È un progetto sviluppato con il contributo del Joint Research Center della Commissione europea, evidenziando un interesse a livello comunitario nel rinnovare i controlli sulle superfici coltivate. L’idea principale del progetto è quella di affiancare e superare l’attuale sistema basato principalmente sull’osservazione satellitare, che presenta limitazioni soprattutto sulle piccole aree o in condizioni meteo sfavorevoli.
I droni rappresentano una soluzione flessibile e più dettagliata. Essi possono volare a bassa quota, catturando immagini con una nitidezza impossibile da ottenere dai satelliti. Ciò permette di analizzare meglio lo stato delle coltivazioni e intervenire con maggiore tempestività in caso di anomalie. L’esperimento si configura come una sorta di banco di prova per costruire un modello di gestione che possa poi essere adottato su scala nazionale.
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Le tecnologie a disposizione: droni con camere multispettrali e intelligenza artificiale
I dispositivi impiegati nel progetto sono dotati di camere ad alta definizione e sensori multispettrali. Questi ultimi registrano diversi tipi di onde elettromagnetiche, consentendo di ottenere informazioni dettagliate sulla salute delle colture, sulle condizioni del terreno e sulla presenza di eventuali patologie. Le immagini ottenute vengono elaborate per costruire mappe tridimensionali delle superfici analizzate, ottenendo così una visione più completa e precisa rispetto ai classici rilievi bidimensionali.
Un’altra innovazione cruciale riguarda l’uso di sistemi di intelligenza artificiale integrati nelle operazioni di controllo. Questi algoritmi analizzano i dati raccolti per individuare automaticamente problemi come fitopatie o danni dovuti a calamità naturali. Il processo di perimetrazione delle aree colpite diventa più veloce e accurato, garantendo anche una quantificazione precisa dei danni. Questo aspetto ha un impatto diretto sulle pratiche di risarcimento, perché migliora l’equità nelle valutazioni e accelera le procedure amministrative.
Vantaggi concreti per la gestione e la burocrazia del mondo agricolo
L’introduzione dei droni nelle operazioni di monitoraggio e controllo porta a una riduzione notevole dei tempi di raccolta e verifica delle informazioni rispetto ai metodi tradizionali. In passato, molte analisi dipendevano da sorvoli satellitari o interventi sul campo che richiedevano lunghi tempi e risorse. Ora, con le nuove apparecchiature, è possibile ottenere dati aggiornati in tempi brevi, garantendo un sistema più rapido nelle risposte da parte degli enti gestori.
Le procedure di erogazione dei fondi e delle agevolazioni diventano così più snelle. Il modello messo in campo da Agea e Avepa interviene anche sul fronte delle domande di aiuto per gli agricoltori, diminuendo il carico amministrativo che spesso rappresenta una barriera all’accesso al sostegno pubblico. Grazie alla precisione dei dati e alla digitalizzazione dei processi, si potrà velocizzare la concessione dei contributi, riducendo i margini di errore e le controversie legate alle valutazioni.
Agricoltori al centro del cambiamento e prospettive future
Gli utilizzatori finali di questa innovazione saranno soprattutto gli agricoltori, che potranno beneficiare di un sistema più trasparente e meno complesso. L’impiego dei droni infatti, oltre a migliorare il controllo, alleggerisce le pratiche burocratiche e contribuisce a far arrivare gli aiuti più rapidamente. In un contesto dove i tempi sono spesso decisivi per la sopravvivenza delle aziende agricole, questi elementi assumono un valore strategico importante.
La sperimentazione di Agea e Avepa può segnare una svolta nel modo in cui il settore primario si affida alle tecnologie digitali. Si apre la strada a una gestione più precisa delle risorse e una risposta puntuale agli eventi climatici e ambientali che influenzano la produzione agricola. Dal punto di vista operativo, la collaborazione con enti europei garantisce una base solida per estendere nei prossimi anni questo modello anche ad altre regioni italiane.