La prima serata di Sanremo 2025 ha visto un’attesa crescente, con la sala stampa che ha decretato una top 5 variegata e inaspettata, con Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi e Giorgia (già due volte citata) come protagonisti. Sebbene non fosse chiaro l’ordine esatto, i risultati sembrano aver sollevato il sipario su un Festival ricco di sorprese e riflessioni. In questa giungla musicale, chi ha realmente brillato? E chi, invece, è scivolato tra le note dell’oblio? Ecco le nostre pagelle, senza filtri.
Gaia – chiamo io chiami tu – 6
Gaia sembra proseguire sulla scia di “Sesso e samba” con una proposta più urban, con il suo ritornello ipnotico (“chiamo io chiami tu”) che è destinato a rimanere nella testa per giorni. Ballerini, look impeccabile, e una voce che, nonostante alcune difficoltà tecniche, ha arricchito la performance. Tuttavia, il brano fatica a lasciare il segno, risultando una canzone “bella, ma senza anima”. Un buon tentativo, ma manca il guizzo che ci si aspetta da un pezzo del genere.
Francesco Gabbani – viva la vita – 6
Francesco Gabbani ritorna con un brano che risuona nelle corde di Occidentali’s Karma: una filosofia buddista in formato pop. La ballad si distingue per la sua eleganza e per un testo che celebra l’arte di accettare la vita così com’è. La scrittura raffinata (con il supporto di Pacifico) merita un applauso, ma il tutto rischia di risultare un po’ troppo classico e prevedibile. Il fascino di Gabbani non è mai in discussione, ma la novità manca.
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Rkomi – il ritmo delle cose – 5
Rkomi porta una critica alla discografia spietata con il suo “Il ritmo delle cose”, ma la sua performance è spesso incomprensibile. Il testo è intricato e avvolto da un’introspezione difficile da decifrare. L’idea di “uscire dall’algoritmo” potrebbe essere interessante, ma la sua interpretazione, con troppi effetti vocali e una scrittura criptica, lascia il pubblico a chiedersi cosa davvero stia cercando di comunicare. Un passo indietro rispetto alla consueta freschezza.
Noemi – se ti innamori muori – 6
Un mix tra Jessica Rabbit e Marlene Dietrich, Noemi è sempre affascinante, ma stavolta la sua esibizione non raggiunge l’epicità di altre sue performance. Scritta da Blanco e Mahmood, la canzone è classica e non riesce a superare l’ombra di altri brani più memorabili. La grinta è lì, ma manca qualcosa di speciale. Un po’ troppo “già sentito”, in un Festival che premia l’originalità .
Irama – lentamente – 6-
Irama è un vero generale sul palco, con il suo outfit da Lady Oscar e una performance densa di emozione. La sua canzone è piena di pathos, ma il tutto appare forse un po’ esagerato. La sua abilità nel trasmettere la carica emotiva non è in discussione, ma il brano si fa fatica a digerire senza il supporto di una melodia altrettanto potente.
Coma_Cose – cuoricini – 6
Cuoricini dei Coma_Cose è una riflessione ironica e critica verso il mondo dei social media e la loro superficialità . Tuttavia, il paradosso sta nel fatto che il brano è costruito per impazzare su piattaforme come TikTok. La domanda sorge spontanea: perché ricorrere a un cliché nostalgico, quasi un tributo a Al Bano e Romina in versione 2025? Una critica che si perde nel potenziale commerciale del pezzo.
Simone Cristicchi – quando sarai piccola – 5
Un tributo sentito alla mamma di Cristicchi, che non si è mai completamente ripresa dopo un’emorragia cerebrale. La canzone, che esplora temi di dolore e speranza, è sicuramente apprezzata dal pubblico dell’Ariston. Tuttavia, il disagio emotivo che la pervade potrebbe non essere alla portata di tutti, suscitando reazioni contrastanti tra il pubblico.
Marcella Bella – pelle diamante – 5-
Marcella Bella sembra arrivare direttamente dal Sanremo 1985, con una canzone che si fa forte di un messaggio neofemminista, ma che appare un po’ forzata. Il suo stile, che ha incantato negli anni passati, questa volta sembra non reggere il confronto con le nuove proposte, risultando più un esercizio di stile che una vera e propria innovazione.
Achille Lauro – incoscienti giovani – 7
Achille Lauro rientra nel suo “reloaded”, con un look sobrio e una performance più romantica. La sua eleganza e la credibilità del suo brano lo pongono in una posizione di vantaggio. Pur se meno ribelle rispetto ai suoi precedenti lavori, Lauro porta un po’ di poesia in un Festival che ne ha tanto bisogno.
Giorgia – la cura per me – 8
Giorgia ha incantato ancora una volta con la sua impeccabile tecnica vocale e il suo intenso carisma. Con “La cura per me”, ha conquistato ogni angolo del palco dell’Ariston, con una performance che ha fatto letteralmente decollare la serata. La sua interpretazione è stata perfetta, senza alcun dubbio. Quando lei canta, il resto del mondo si ferma.
Willie Peyote – grazie ma no grazie – 7
Willie Peyote porta sul palco una satira sociale che, finalmente, si allontana dai temi soliti di Sanremo. La sua ironia tagliente e la capacità di parlare con sincerità di temi difficili, come il consumismo e la superficialità della società , lo rendono uno dei protagonisti più interessanti di questa edizione.
Rose Villain – fuorilegge – 5
Con capelli blu e un abito rosso fuoco, Rose Villain ha tentato di fare una dichiarazione di intensità , ma la sua performance non è riuscita a decollare. Il pezzo ha un’energia interessante, ma l’intonazione è apparsa un po’ imprecisa. La speranza è che possa trovare una nuova chiave in futuro.
Olly – balorda nostalgia – 7
Olly ha portato una ventata di freschezza con il suo brano che è un mix di energia e malinconia. La sua proposta, pur non presentando nulla di particolarmente innovativo, riesce a colpire il pubblico, e non solo per motivi musicali. Il brano “Balorda nostalgia” ha un fascino vintage che fa sentire la voglia di vivere e di emozionarsi.
La serata ha visto salire in cattedra i grandi nomi e, tra le esibizioni più attese, alcuni hanno mantenuto alte le aspettative, mentre altri si sono persi nei meandri delle proprie ambizioni artistiche. Tra conferme e sorprese, questo Sanremo 2025 promette di essere un’edizione ricca di colpi di scena e, per molti, una vera e propria rivelazione. Chi riuscirà a far emozionare il pubblico fino alla fine?