L’estate 2025 vede una preoccupante crescita degli incidenti mortali sulle montagne italiane. Le cifre più recenti del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino segnalano quasi 100 vittime tra fine giugno e agosto, e una media di circa tre decessi al giorno. Dietro a questo aumento c’è un turismo in quota più frequente, con escursionisti spesso impreparati o poco attenti alle difficoltà reali del territorio alpino. Alla base degli incidenti ci sono cause ben precise, legate principalmente a errori umani e scarsa preparazione.
Numeri dei soccorsi e impatto dell’estate 2025 sulle montagne italiane
Gli interventi del Soccorso Alpino dall’inizio dell’estate mostrano un incremento significativo rispetto allo scorso anno. Dal 21 giugno al 23 luglio, la cronaca registra 83 morti, un dato destinato a salire con il passare delle settimane. Questo numero si traduce in circa tre vittime al giorno, segno di una situazione critica.
Secondo Simone Alessandrini, operatore del Soccorso Alpino, il volume degli interventi è aumentato del 15-20% rispetto all’estate precedente. Gli interventi riguardano soprattutto malori improvvisi e incidenti dovuti a scivolamenti. La montagna del 2025 si presenta quindi con un livello di rischio più elevato rispetto al passato.
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L’aumento delle presenze in quota porta a una saturazione delle strutture di soccorso e al rischio di ritardi nelle operazioni di recupero. La situazione è resa ancora più complessa dalla difficoltà nel fornire dati aggiornati, viste le continue chiamate e l’estensione del territorio da coprire. In alcune aree alpine, il turismo intensificato e i percorsi meno sicuri in conseguenza dei cambiamenti climatici aggrava i problemi di sicurezza.
Principali cause degli incidenti: scivolamenti, imperizia e comportamenti a rischio
Le cause più frequenti alla base degli incidenti includono scivolamenti provocati da un abbigliamento e calzature inappropriate, ma anche da disattenzione e imprudenza durante le escursioni. Scarpe da ginnastica invece di calzature tecniche sono la voce più ricorrente nelle prime analisi del Corpo di Soccorso.
Molti escursionisti salgono in montagna senza una preparazione adeguata, spesso spinti dalla voglia di scattare foto o girare video da condividere sui social. Questo fenomeno ha un impatto diretto sulla sicurezza, perché aumenta il numero di persone che sottovalutano le condizioni dei sentieri e i rischi legati alla quota e al clima.
Imperizia e incoscienza restano quindi elementi centrali. Alcuni scelgono di percorrere sentieri difficili senza adeguato equipaggiamento, affrontando i tratti più complessi con abiti poco protettivi, come magliette di cotone e pantaloncini, o senza acqua a sufficienza. Queste scelte mettono a rischio la vita degli escursionisti.
Secondo Alessandrini, fatalità e errori di valutazione dominano gli incidenti: il tempismo e la capacità di muoversi in ambienti montani vanno sempre considerati con attenzione, senza mai sottovalutare i segnali del territorio o le proprie capacità fisiche.
Cambiamenti climatici e nuova geografia delle montagne aumentano il rischio per gli escursionisti
L’estate 2025 porta anche effetti legati al mutamento ambientale. Lo scioglimento dei ghiacciai e i fenomeni di erosione modificano la morfologia delle montagne, rendendo i percorsi più insidiosi. Alcune vie tradizionalmente considerate sicure risultano oggi assai più difficili o addirittura pericolose.
Questi cambiamenti non sempre trovano riscontro nelle mappe cartacee o digitali utilizzate dagli escursionisti. Mappature non aggiornate favoriscono errori di valutazione e deviazioni in zone meno protette o più esposte a fenomeni di caduta massi.
Zone come il Monte Rosa testimoniano questo fenomeno: sentieri più instabili e frequenti cambiamenti nelle pareti rocciose richiedono maggiore attenzione e aggiornamento delle informazioni di percorso.
La crescente difficoltà nel prevedere le condizioni del terreno si combina con la presenza di turisti non sempre informati sui rischi connessi al nuovo profilo ambientale. Questo elemento aggrava ulteriormente il numero di interventi del Soccorso Alpino.
Tecnologie al servizio del soccorso: l’app georesq per l’allarme rapido in montagna
Per migliorare l’efficacia degli interventi, è ormai diffusa l’app Georesq, strumento gratuito che consente di inviare un allarme immediato al Soccorso Alpino. L’app trasmette automaticamente la posizione del chiamante e il percorso effettuato.
Georesq ha dimostrato di accorciare i tempi di risposta, soprattutto nelle situazioni in cui l’escursionista non è in grado di fornire informazioni precise sulla sua posizione.
L’uso di questa tecnologia rappresenta un passo avanti importante nella gestione delle emergenze in montagna. Segnalare rapidamente e con precisione dove intervenire può fare la differenza tra un recupero senza conseguenze e un episodio tragico.
Nonostante gli strumenti tecnologici siano sempre più disponibili, resta fondamentale prepararsi fisicamente e psicologicamente prima di affrontare un’escursione, scegliendo percorsi conosciuti e adottando l’equipaggiamento adatto.