Papa Francesco è tornato ospite da Fabio Fazio nella trasmissione ‘Che tempo che fa‘ su Nove, dove ha affrontato una serie di argomenti rilevanti legati all’attualità, dalla questione dei migranti all’incubo della pedofilia, fino a vulnerabilità e responsabilità della società contemporanea. Una conversazione profonda, rivelativa e toccante che si è protratta per quasi un’ora, in cui il Pontefice ha condiviso le sue riflessioni e suggerimenti per il futuro.
La guerra e il desiderio di pace
Una delle tematiche principali dell’intervista è stata la guerra, un fenomeno che il Papa ha definito “sempre una sconfitta”.” La sua posizione sulla necessità di una tregua tra Israele e Hamas è chiara. Francesco ha ringraziato i mediatori che hanno reso possibile questo breve periodo di pace, sottolineando che la vera soluzione per il conflitto israelo-palestinese deve necessariamente passare per l’idea di “due popoli, due stati“. Questo concetto, che il Pontefice sostiene con fermezza, pone l’accento sull’importanza di una soluzione che tuteli i diritti e le aspirazioni di entrambi i popoli coinvolti. Le parole di Bergoglio risuonano forti come un richiamo all’umanità, esortando alla riflessione sul valore della vita e della coesistenza.
L’emergere delle donne nei ruoli di comando
Durante l’intervista, Papa Francesco ha anche evidenziato il crescente ruolo delle donne all’interno dei vertici della Chiesa. A marzo, infatti, si prevede che per la prima volta una donna, suor Raffaella Petrini, assuma il ruolo di governatrice del Vaticano, un cambiamento significativo che riflette l’evoluzione della cultura ecclesiastica. Bergoglio ha espresso la sua soddisfazione nel vedere sempre più donne nei ruoli decisionali, affermando che il lavoro delle femmine in Curia è stato progressivamente riconosciuto. Ha anche citato il caso di tre donne nella commissione per la selezione dei vescovi, sottolineando come le donne dimostrino di saper gestire le questioni ecclesiastiche con competenza e sensibilità.
Un appello a non dimenticare i detenuti
Con riconoscimento e pietà, Papa Francesco ha ricordato la condizione dei detenuti, molti dei quali, a suo avviso, si trovano in una situazione più colpevole di coloro che si trovano liberi. Ha parlato di aver voluto celebrare l’apertura di una Porta Santa in carcere a Rebibbia, mostrando la sua vicinanza ai carcerati. Il Pontefice ha messo in luce come ogni persona possa essere soggetta a cadute nella vita, ricordando che una piccola follia può portare a conseguenze gravi. Questo loro Dra hanno spesso bisogno di aiuto e comprensione per riprendersi.
Riflessi sulla Shoah e sulla memoria storica
Uno dei momenti più toccanti dell’intervista è stato quando il Papa ha parlato della Shoah. Ha descritto il suo personale viaggio ad Auschwitz, un’esperienza che ha suscitato in lui un profondo senso di vergogna e dolore. Rivivendo i tragici eventi del passato, Bergoglio ha sottolineato l’importanza di non dimenticare, promuovendo l’educazione tra i giovani per preservare la memoria di tali atrocità. Attraverso la figura di Edith Bruck, poetessa sopravvissuta ai campi di concentramento, il Pontefice ha voluto enfatizzare l’importanza della testimonianza individuale nella trasmissione della memoria storica, sottolineando che ognuno ha un ruolo cruciale nell’educazione delle nuove generazioni.
Un’intervista che non solo ha toccato tematiche attuali e urgenti, ma ha anche chiesto un’analisi profonda sulla condizione umana, spingendo gli ascoltatori a riflettere su valori di solidarietà, compassione e rispetto.