L’ospedale Oftalmico di Roma ha riaperto i battenti dopo due decenni di lavori con un investimento di 6 milioni di euro. La struttura, punto di riferimento per tutta la regione Lazio, si presenta rinnovata negli spazi e nelle attrezzature per affrontare con maggiore efficacia le esigenze di diagnosi e cura in oftalmologia.
La riapertura dell’ospedale oftalmico a piazzale degli eroi
Il 2025 segna il ritorno all’operatività completa della storica palazzina dell’ospedale Oftalmico di Roma, situata a piazzale degli Eroi. L’edificio razionalista risale al 1938 e accoglie il centro regionale specializzato nella gestione di patologie complesse dell’occhio, integrando attività mediche e chirurgiche.
Inaugurazione e autorità presenti
In mattinata il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha inaugurato i nuovi 1600 metri quadrati ristrutturati, accompagnato da Giuseppe Quintavalle, direttore generale della Asl Roma 1, e Andrea Urbani, direttore regionale della direzione Salute e Integrazione sociosanitaria.** Tra gli interventi attivati ci sono la telemedicina, un blocco operatorio all’avanguardia e ambulatori specializzati, pensati per migliorare la risposta alle urgenze e agli interventi più delicati.
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Lavori e ritardi nella ristrutturazione avviata nel 2005
I lavori sull’ospedale, cominciati nel 2005, hanno attraversato diversi stop e rallentamenti, fino a fermarsi del tutto nel 2019. Solo nell’estate del 2023 i cantieri sono ripartiti per completare un intervento strutturale sulle fondamenta, con particolare attenzione al consolidamento antisismico.
Oltre alla sicurezza, si sono adeguati gli impianti elettrici e idrici, fondamentali per il funzionamento dei nuovi strumenti sanitari. Tra le opere più rilevanti figura la ricostruzione della zona diagnostica nel seminterrato, dove si dispongono circa 600 metri quadrati di spazi allestiti con le più recenti apparecchiature.
Il piano terra, pari a mille metri quadrati, è stato completamente ridisegnato per ampliare l’offerta di prestazioni e garantire una migliore esperienza ai pazienti.
Nuovi servizi e tecnologie per l’assistenza oftalmologica
L’ospedale oggi si dota di tre sale per la telemedicina, di cui una destinata alla rete interna e due a quella esterna, favorendo consulti rapidi e monitoraggio a distanza dei pazienti. Il blocco operatorio rinnovato si compone di moderne attrezzature per prestazioni chirurgiche sicure e precise.
Sono presenti nove ambulatori per visite specialistiche e una nuova area dedicata al Centro unico di prenotazione con spazi accoglienti sia interni che esterni. Il potenziamento riguarda anche le apparecchiature elettromedicali: sono stati installati una Moc, una Tac, un telecomandato, microscopi operatori, tonometri, lampade a fessura, biometri e poltrone chirurgiche per interventi ambulatoriali.
“Tutto questo contribuisce a migliorare la qualità e la varietà delle prestazioni offerte.”
Ampliamento dell’offerta chirurgica e riduzione delle liste d’attesa
Grazie agli spazi rinnovati e alle nuove tecnologie, l’ospedale Oftalmico può affrontare un maggior numero di interventi, soprattutto per le patologie più comuni come la cataratta. Si stima di recuperare circa 5mila operazioni nella regione Lazio, diminuendo sensibilmente i tempi di attesa per i pazienti.
Ogni anno nella struttura si effettuano circa 6mila operazioni, di cui 3.500 per la rimozione della cataratta e oltre mille per distacchi della retina. Questa capacità potenziata rafforza l’attività del centro che da sempre è riferimento per la sanità oculistica regionale.
Interventi in corso e programmi per il futuro dell’ospedale
I lavori di ristrutturazione proseguono all’interno del complesso con un piano complessivo di 16 milioni di euro, destinati a mantenere attivi gli interventi edilizi e tecnologici necessari a garantire la funzionalità della struttura.
Il progetto punta a consolidare le capacità del centro sia sul versante diagnostico sia su quello chirurgico per rispondere in modo adeguato alle crescenti domande di cura. L’ospedale Oftalmico si conferma così un presidio sanitario essenziale per la regione, capace di accogliere pazienti con problemi oculistici gravi e di garantire servizi specialistici con attrezzature aggiornate e spazi moderni.