Nel novembre del 1995, un gruppo di giovani creativi e appassionati di cultura ha dato vita a un’esperienza unica a Bologna, occupando gli spazi del Teatro dell’Accademia di Belle Arti. Questo gesto ha segnato l’inizio del Teatro Polivalente Occupato , che in soli cinque anni si è affermato come uno dei punti di riferimento per l’aggregazione culturale in Italia, diventando un laboratorio di sperimentazione artistica e sociale.
La nascita e lo sviluppo del Tpo
La decisione di occupare il Teatro dell’Accademia non è stata casuale. Era il frutto di un fermento culturale che attraversava Bologna, una città famosa per la sua vivace scena artistica e per la tradizione di impegno sociale. Gli artisti, studenti e lavoratori dello spettacolo che hanno dato vita al Tpo hanno cercato uno spazio che potesse ospitare eventi e iniziative al di fuori delle logiche commerciali e istituzionali del momento. All’inizio, il Tpo si è concentrato su attività di autoformazione e produzione culturale, dando spazio a performance sperimentali, concerti e laboratori creativi, tutti concepiti per coinvolgere attivamente la comunità .
Durante gli anni di occupazione, la programmazione del Tpo si è ampliata, abbracciando una vasta gamma di discipline artistiche e incanalando energie nuove e fresche. Questo approccio innovativo ha attratto un pubblico diversificato, contribuendo a creare un dialogo diretto con gli artisti e a trasformare lo spazio in un polo di riferimento non solo per Bologna, ma per l’intera nazione.
Trent’anni di desiderio: un nuovo progetto culturale
Nel trentesimo anno dalla fondazione del Tpo, le curatrici Anna De Manincor e Fabiola Naldi hanno ideato un progetto per celebrare questa storia e rinnovare il legame con le nuove generazioni. Il progetto biennale, intitolato ‘Trent’anni di desiderio’, si propone di rievocare l’importanza dell’occupazione e delle iniziative culturali che ne sono derivate. Saranno organizzati incontri e laboratori che coinvolgeranno studenti, studentesse e operatori del settore culturale.
Il primo appuntamento, previsto per lunedì 31 marzo, si intitola ‘Cinque anni di desiderio’. In questa occasione, Massimo Carozzi, artista e sound designer, e Agnese Cornelio, autrice e regista, guideranno un workshop incentrato sulla narrazione sonora. L’evento includerà l’ascolto di un audio documentario omonimo, realizzato in collaborazione con un gruppo di studenti dell’Accademia, per Rai Radio Tre. L’opera raccoglie testimonianze e interviste ai protagonisti che hanno vissuto in prima persona l’occupazione e la successiva autogestione del Tpo, offrendo uno spaccato di una realtà culturale vivace e in continua evoluzione.
Un’importante eredità culturale
Il Teatro Polivalente Occupato rappresenta un capitolo fondamentale nella storia culturale di Bologna. La sua capacità di resistere nel tempo e di adattarsi alle esigenze della comunità evidenzia l’importanza di spazi alternativi dove la creatività possa prosperare senza le restrizioni del sistema commerciale. Le iniziative proposte negli ultimi anni, come il progetto ‘Trent’anni di desiderio’, dimostrano non solo una volontà di celebrare il passato, ma anche di ispirare e coinvolgere le nuove generazioni con la storia di un’esperienza che, da semplice occupazione, è diventata un faro di innovazione culturale e sociale. La storia del Tpo continua a scriversi, mantenendo viva la memoria e l’energia di un luogo che ha saputo dare voce a tante idee e sogni.