Senato valuta legge per inserire psicologi e psichiatri forensi nei casi di violenza sulle donne dopo via libera al femminicidio

In Italia nuove norme contro la violenza sulle donne con l’introduzione del reato di femminicidio e il coinvolgimento di psicologi forensi per migliorare prevenzione e indagini penali
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Senato valuta coinvolgimento di esperti forensi nei casi di violenza sulle donne. - Gaeta.it

In Italia si sta lavorando a nuove norme per affrontare la violenza sulle donne. Dopo l’approvazione in prima lettura del disegno di legge sul femminicidio, il Senato si concentra su una proposta che prevede il coinvolgimento di psicologi e psichiatri forensi nei processi penali legati a questi reati. Questi esperti affiancheranno magistrati e forze dell’ordine con l’obiettivo di intervenire tempestivamente e prevenire episodi gravi.

L’approvazione in prima lettura del reato di femminicidio e il contesto attuale

Nel 2025 il dibattito pubblico sulla violenza contro le donne è cresciuto a causa dell’aumento dei femminicidi, saliti di oltre il 15% rispetto all’anno precedente. Il disegno di legge governativo, approvato in prima lettura al Senato, ha introdotto una nuova fattispecie penale per i delitti commessi contro le donne, in particolare quando l’aggressore è un partner o ex partner. Secondo i dati del Viminale, molte vittime non ricevono interventi tempestivi e mirati.

Questo passaggio parlamentare rappresenta un passo importante per riconoscere giuridicamente questa forma di violenza estrema e per creare strumenti che migliorino la tutela delle vittime. Con l’introduzione del reato di femminicidio si prevede un aumento della severità delle pene e una maggiore attenzione nelle indagini.

La proposta di legge per il supporto degli esperti forensi nei processi di violenza di genere

Parallelamente, un’iniziativa parlamentare propone di inserire psicologi e psichiatri forensi nei procedimenti penali riguardanti la violenza di genere. La proposta, presentata dal senatore Renato Ancorotti di Fratelli d’Italia, è in esame alla commissione Giustizia del Senato.

L’obiettivo è mettere a disposizione dei magistrati e dei pubblici ufficiali professionisti con competenze cliniche e forensi, in grado di effettuare perizie e valutazioni psicologiche. Questi esperti potranno analizzare lo stato mentale di vittime e imputati, contribuendo a ricostruire eventi traumatici e a individuare segnali di rischio precoce. Il loro intervento potrebbe migliorare la qualità delle indagini e la gestione dei procedimenti, con particolare attenzione alla prevenzione.

L’inserimento di queste figure mira a far emergere dinamiche psicologiche complesse alla base di comportamenti violenti e a offrire supporto specialistico alle vittime durante il percorso giudiziario. Si tratta di un approccio multidisciplinare che intende rafforzare la risposta alla violenza di genere, spesso sottovalutata nelle fasi iniziali.

L’esame parlamentare sui nuovi strumenti per la prevenzione e la trasparenza

Il dibattito in Senato non si limita all’introduzione degli esperti forensi. Sono in discussione altre proposte per rafforzare la risposta legislativa contro la violenza sulle donne. Tra queste, spicca l’idea di istituire un registro pubblico dei condannati per reati di violenza di genere, pensato per aumentare la trasparenza e tutelare meglio le potenziali vittime.

Se approvato, questo registro consentirebbe di monitorare più efficacemente le persone condannate per tali reati, fornendo strumenti utili alle forze di polizia e agli operatori sociali per prevenire nuovi episodi. La commissione Giustizia sta valutando questa e altre misure volte a creare un sistema integrato di sicurezza e protezione.

L’intento del Parlamento è chiaro: dotare le autorità di risorse e procedure più efficaci per evitare tragedie simili al femminicidio, intervenendo tempestivamente con assistenza, analisi psicologica e azioni penali mirate. Il lavoro legislativo è ancora in corso, ma rappresenta un passo importante per contrastare la violenza di genere nel Paese.