Ladispoli, Biennale della Riviera Romana: arte visiva e musica si fondono nella serata “A riveder le stelle” alla Grottaccia

La Biennale Internazionale D’Arte Della Riviera Romana a ladispoli unisce arte visiva, musica e scienza in un evento culturale che valorizza il territorio e coinvolge artisti e pubblico con performance innovative
Ladispoli2C Biennale Della Rivi Ladispoli2C Biennale Della Rivi
Biennale della Riviera Romana: arte e musica si incontrano alla Grottaccia di Ladispoli. - Gaeta.it

La seconda edizione della Biennale Internazionale d’Arte della Riviera Romana ha animato Ladispoli con un evento che ha unito arte visiva e musica in un unico, coinvolgente percorso culturale. Sotto la guida dell’assessore alla Cultura Margherita Frappa, la manifestazione ha portato alla Grottaccia uno spettacolo in grado di intrecciare storia, poesia e scienza in modo originale.

La Biennale Internazionale D’Arte Della Riviera Romana e il ruolo di ladispoli come centro culturale

La Biennale della Riviera Romana si svolge nel cuore di Ladispoli, città che in questo 2025 si è confermata punto di riferimento per iniziative culturali estive rilevanti. Promossa dal Comune e curata da Margherita Frappa, l’evento ha saputo raccogliere un ampio ventaglio di espressioni artistiche, spaziando dalle esposizioni di artisti noti alle performance di compagnie internazionali. Questa seconda edizione ha visto una partecipazione significativa di giovani talenti grazie a concorsi come il VerdeEstate Video Contest, che mira a mettere in luce la creatività e l’identità del territorio tramite linguaggi audiovisivi.

Margherita Frappa, Assessore alla Cultura del Comune di Ladispoli, ha dedicato particolare attenzione al dialogo tra arti visive e performative. Dal suo impegno emerge un progetto culturale che valorizza non solo gli artisti coinvolti ma anche la città stessa. Ladispoli diventa così cornice e protagonista di un confronto artistico capace di coinvolgere cittadini, appassionati e critica. L’azione di Frappa fa parte di una serie di iniziative pensate per rafforzare il legame tra comunità e cultura, favorendo occasioni di incontro e scambio in luoghi simbolici come la Grottaccia.

Il successo di questa edizione conferma l’importanza di eventi che si sviluppano in spazi aperti e suggestivi, contribuendo a far scoprire e vivere la città sotto nuove luci. Ogni appuntamento della Biennale propone così un modo di avvicinare le persone all’arte in vari linguaggi, creando connessioni tra la tradizione e la contemporaneità, tra territorio e culture internazionali.

“a riveder le stelle”, un evento che intreccia arte visiva, letteratura e musica

Venerdì 22 agosto 2025, alla Grottaccia di Ladispoli, si è tenuta la serata “A riveder le stelle”, appuntamento che ha chiuso uno dei capitoli più intensi della Biennale. L’evento ha combinato la mostra dell’artista Antonella Botticelli con lo spettacolo musicale dell’ottetto vocale AMAT di Firenze, con un risultato che ha superato aspettative e coinvolto un pubblico attento e partecipativo.

La mostra di Botticelli, già allestita nei suggestivi spazi della Grottaccia, ha offerto una cornice visuale caratterizzata da un’impronta raffinata e profondamente poetica. Le opere si sposano con l’atmosfera intima del luogo, creando un dialogo tra lo spazio naturale e le emozioni evocate dall’arte, dando corpo alle idee chiave legate al tema dell’evento.

Dal canto suo, l’ottetto AMAT ha portato in scena un programma scritto da Francesca Lazzeroni e prodotto grazie al sostegno del Ministero della Cultura e al contributo di Gungun Entertainment. Lo spettacolo si è sviluppato attorno al concetto di “Armonia delle sfere”, un tema che mette in relazione linguaggi complessi come letteratura, musica e scienza. La performance ha evocato figure storiche come Platone, Dante, Galileo e Margherita Hack, evocando un’idea poetica secondo cui i movimenti dei corpi celesti producano vibrazioni e suoni.

La tessitura musicale ha unito dal barocco di Monteverdi e Malvezzi a composizioni contemporanee di Simone Pugliese e la stessa Lazzeroni, creando un flusso culturale che ha attraversato storia e modernità. Le voci dei soprani, mezzosoprani, tenori e bassi si sono fuse in un’orchestrazione che ha accompagnato il racconto, trasformando lo spettacolo in un’esperienza immersiva.

Composizione e performance dell’ottetto vocale amat e il coinvolgimento del pubblico

L’ottetto vocale AMAT, proveniente da Firenze e riconosciuto a livello internazionale, ha visto la presenza di otto cantanti con diverse vocalità che hanno dato vita a un’interpretazione corale intensa e articolata. Le soprano Costanza Renai e Cristina Rosa hanno interpretato il registro acuto con precisione e delicatezza, supportate dalle mezzosoprano Francesca Lazzeroni e Sabina Caponi, che hanno aggiunto profondità e calore.

Nei ruoli di tenore, Neri Landi e Raimundo Pereira Martinez hanno completato il tessuto sonoro con una resa brillante, mentre Claudio Mugnaini e Marzio Montebello hanno offerto una base sonora ricca e avvolgente nel registro dei bassi. La direzione artistica e la scrittura musicale hanno saputo mettere in risalto il valore espressivo della pluralità delle voci, valorizzando ogni passaggio con cura.

Il pubblico ha partecipato con attenzione crescente, catturato dalla successione di brani che ha accompagnato la serata raccontando la bellezza e la complessità dell’universo attraverso parole, suoni e immagini. Le emozioni sono passate dalla contemplazione visiva delle opere di Botticelli alla suggestione intellettuale e sensoriale evocata dal canto.

Il legame tra cultura, scienza e arte, mistero e conoscenza ha preso forma in esperienze concrete, che hanno trovato in Ladispoli una scena ideale. La Grottaccia si è trasformata per quella notte in un ponte tra terra e cielo, riflettendo la visione evocata durante tutto l’evento.

Le parole dell’assessore frappa e il valore culturale dell’evento a ladispoli

Margherita Frappa ha definito l’evento come un momento di incontro tra arti diverse, chiamate a dialogare all’interno di un unico spazio. Ha descritto “A riveder le stelle” come un viaggio che celebra la bellezza condivisa, le emozioni e la cultura. L’assessore ha usato i canali social per anticipare la serata, sottolineando come l’unione tra arte visiva e performance potesse offrire una prospettiva inedita.

Le sue parole riconoscono nella dimensione culturale di Ladispoli una capacità di concentrare energie artistiche che coinvolgono non solo la comunità locale ma anche artisti e spettatori provenienti da fuori. L’azione di Frappa promuove una crescita culturale che si lega al territorio, preservandone l’identità e dandole luce attraverso manifestazioni capaci di superare i confini della città.

“Arte visiva e arte performativa si incontrano, dialogando nello stesso spazio, sotto lo stesso cielo”. Questa frase racchiude l’idea centrale del progetto, riflettendo una visione che si affida alla contaminazione e alla molteplicità di linguaggi per offrire percorsi di grande spessore. Per una sera, Ladispoli ha incarnato questo scenario, trasformandosi in un luogo in cui il rapporto tra terra e cielo si è fatto teatro e musica.

L’evento si è posto così nel solco di una tradizione culturale che valorizza l’incontro tra discipline differenti e stimola l’attenzione su temi profondi, come l’armonia universale, offerta con un linguaggio accessibile e coinvolgente. L’epilogo della Biennale lascia uno sguardo sulle possibilità future di Ladispoli come centro di iniziative culturali capaci di toccare arte, scienza e comunità.