Aggressione a Torino: Baby Gang su monopattini blocca e rapina studente universitario a Santa Rita

Un giovane studente iraniano aggredito da sei ragazzi su monopattini elettrici a Torino, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza nelle aree universitarie e l’emergenza Baby Gang in città
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Baby gang in monopattino rapina studente a Santa Rita, Torino. - Gaeta.it

Un giovane studente iraniano del Politecnico di Torino è stato aggredito da sei ragazzi su monopattini elettrici mentre tornava a casa, nella notte a Santa Rita. L’episodio, avvenuto in corso Sebastopoli intorno alle 22.30, ha attirato l’attenzione di automobilisti e forze dell’ordine. Il fatto riporta al centro del dibattito la questione della sicurezza nelle aree universitarie torinesi.

Aggressione in corso Sebastopoli: ricostruzione e intervento dei presenti

L’episodio si è verificato vicino al civico 123 di corso Sebastopoli, nel quartiere Santa Rita, poco dopo le 22.30. La vittima, uno studente trentenne iraniano iscritto a un master in ingegneria elettronica al Politecnico, stava tornando da una residenza universitaria dopo aver incontrato alcuni amici. Sei ragazzi, descritti come molto giovani, erano divisi in gruppi di due su tre monopattini elettrici.

Inizialmente non è successo nulla, ma a un semaforo successivo i sei sono scesi insieme e hanno aggredito il giovane con calci, pugni e spintoni. Lo studente è caduto ma ha tenuto stretto il monopattino, acquistato pochi giorni prima. Di fronte a questa resistenza, gli aggressori hanno preso il portafoglio con alcune decine di euro e lo smartphone, poi sono fuggiti.

L’aggressione ha richiamato l’attenzione di automobilisti che si sono fermati e sono scesi per prestare aiuto e chiamare il 112. Poco dopo sono arrivati i carabinieri, ma gli aggressori si erano già allontanati usando i monopattini per scappare rapidamente.

Baby Gang e indagini: caratteristiche e attività in corso

Le forze dell’ordine stanno cercando di identificare i responsabili. Secondo la vittima, si tratta di adolescenti tra i 15 e i 17 anni, probabilmente italiani e nordafricani. Il modo in cui è avvenuta l’aggressione ricorda altri episodi simili registrati a Torino negli ultimi mesi, con gruppi di giovani che usano monopattini per spostarsi velocemente e compiere rapine ai danni di passanti.

Le indagini si basano anche sulle immagini delle telecamere di sorveglianza installate lungo corso Sebastopoli e vicino al supermercato Lidl, a pochi metri dal luogo dell’aggressione. Le autorità stanno verificando se si tratta di luoghi abituali di ritrovo per la gang, che potrebbe essere coinvolta in altri episodi nella zona.

Il fenomeno delle baby gang preoccupa residenti e forze dell’ordine. Negli ultimi mesi si sono registrati diversi episodi di violenza da parte di gruppi di adolescenti, spesso finalizzati a rapine di modesta entità, con fughe rapide grazie a monopattini o biciclette. Sono aumentate le richieste di maggiori controlli e interventi sul territorio.

La vittima: uno studente straniero nel quartiere Santa Rita

La vittima, originaria di Shiraz, vive a Torino da due anni e abita nel quartiere Santa Rita, una zona popolosa e finora considerata relativamente sicura anche di sera. Frequenta il Politecnico di Torino, una delle principali università tecniche italiane, frequentata da molti studenti stranieri.

La sua esperienza mette in evidenza una vulnerabilità sociale: gli studenti stranieri possono essere più esposti in contesti urbani dove il controllo non sempre è sufficiente. La paura durante il rientro a casa si aggiunge al problema della sicurezza nelle aree residenziali frequentate da studenti fuori sede.

Lo studente ha riportato alcune ferite ma è riuscito a mantenere il monopattino, fondamentale per i suoi spostamenti in città. Il racconto evidenzia il contrasto tra la vitalità universitaria e il rischio di episodi di microcriminalità vicino alle residenze degli studenti.

Monopattini elettrici e sicurezza pubblica a Torino

L’aggressione conferma una tendenza preoccupante: i monopattini elettrici vengono utilizzati non solo come mezzi di trasporto, ma anche per facilitare azioni criminali. I ragazzi a bordo hanno potuto muoversi rapidamente, sorprendendo la vittima e facilitando la fuga dopo l’aggressione.

Le autorità torinesi stanno monitorando la situazione e valutano regolamentazioni più restrittive sull’uso dei monopattini in aree densamente abitate, soprattutto dove si concentrano giovani e studenti. L’obiettivo è evitare che questi mezzi diventino strumenti per fughe rapide in caso di rapine o aggressioni.

Il caso di Santa Rita si aggiunge ad altri episodi simili in cui gruppi di giovani usano monopattini per assalire passanti, rubare cellulari e portafogli e poi sparire in pochi minuti. Negli ultimi mesi, Prefettura e forze dell’ordine hanno intensificato la presenza sul territorio, soprattutto nelle ore serali.

La capacità di questi gruppi di muoversi in branco e coordinarsi sui monopattini rende difficile il lavoro delle pattuglie, spesso costrette a inseguimenti complicati o impossibili. Le immagini raccolte e la testimonianza dello studente sono elementi utili per ricostruire la dinamica e intervenire con precisione.