Una bambina di quasi tredici anni è stata liberata da una situazione di grave maltrattamento a Torre del Greco. La piccola, malnutrita e costretta a vivere in un ambiente sporco e degradato, è stata salvata grazie a un intervento congiunto tra assistenti sociali, polizia municipale e commissariato di polizia. La madre è stata arrestata dopo aver aggredito gli agenti.
Il salvataggio di una ragazzina in condizioni estreme a Torre Del Greco
Torre del Greco è stata teatro di un intervento urgente per salvare una bambina quasi tredicenne ridotta in condizioni di malnutrizione e abbandono. L’operazione è scaturita da una segnalazione anonima di alcuni vicini preoccupati per il benessere della minore. Nonostante la carenza di personale negli uffici sociali, due assistenti sociali, Maddalena Lafronza e Anita Di Donna, si sono subito occupate dei controlli necessari.
Arrivate all’appartamento situato in una zona periferica, al confine con Torre Annunziata, hanno trovato la porta sbarrata e una madre non collaborativa. L’atteggiamento ostile della donna ha richiesto l’intervento della polizia municipale guidata da Gennaro Russo e del commissariato con il dirigente Stefano Losco. Solo con il supporto delle forze dell’ordine si è potuto accedere all’abitazione e intervenire.
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La scoperta è stata scioccante: l’appartamento presentava sporcizia diffusa, finestre oscurate che impedivano la luce, rifiuti e escrementi sparsi ovunque. Tre cani vivevano al suo interno, tra cui un pitbull legato al piede di un tavolo mediante una catena. La bambina giaceva segregata e isolata da ogni contatto esterno, in una condizione sanitaria gravissima che metteva a rischio la sua vita.
Resistenza e violenza nella fase di soccorso: l’arresto della madre
Durante l’accesso all’abitazione, la madre della piccola ha mostrato una reazione violenta e pericolosa. Ha aggredito le forze dell’ordine presenti, mordendo alcuni agenti e colpendoli con una grossa catena, provocando ferite tra gli operatori del soccorso.
La donna, di origine ucraina, è stata arrestata sul posto. Dopo la convalida dell’arresto, è stata trasferita nel carcere di Secondigliano in attesa del processo fissato per l’11 settembre 2025. L’arresto è avvenuto in seguito a un quadro di pericolosità e di mancata tutela della minore, che viveva in condizioni di forte rischio.
L’episodio evidenzia le complessità del lavoro delle forze dell’ordine e degli assistenti sociali in situazioni di abuso domestico, soprattutto quando si devono affrontare comportamenti ostili e aggressivi da parte dei familiari. Inoltre, richiama l’attenzione sulle difficoltà che possono emergere in contesti sociali dove sono presenti famiglie di origini straniere, con problemi di integrazione e di supporto adeguato.
Le condizioni della bambina e il ruolo delle istituzioni nel suo recupero
La ragazzina di quasi tredici anni è stata affidata immediatamente a servizi sanitari per le cure di primo intervento. La situazione di malnutrizione e il degrado dell’ambiente in cui viveva necessita di un’assistenza continuativa in un luogo protetto.
Le autorità competenti hanno disposto il trasferimento della minore in una struttura adeguata. L’obiettivo è garantire sia la sicurezza che il recupero fisico e psicologico della bambina, lontano dall’ambiente tossico e pericoloso in cui era stata rinchiusa.
La procura di Torre Annunziata, sotto la guida del procuratore Nunzio Fragliasso, ha aperto un’inchiesta per fare luce su tutti gli aspetti della vicenda. Gli accertamenti punteranno a chiarire eventuali responsabilità e a impedire che casi simili si ripetano.
Il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, ha evidenziato la gravità del caso, sottolineando quanto le assistenti sociali abbiano trovato una situazione ancora peggiore rispetto a quanto inizialmente denunciato. L’assessore alle politiche sociali, Mariateresa Sorrentino, ha ringraziato il personale per il tempestivo intervento e la grande umanità dimostrata nell’affrontare un caso così delicato.
Tutte le forze coinvolte, nonostante le difficoltà logistiche e di organici, hanno mostrato una capacità di reazione pronta e determinata, finalizzata alla tutela di un minore in serio pericolo di vita.