il presidente Trump ottiene il suo big beautiful bill: la legge aumenterà il debito pubblico senza reazioni immediate dai mercati

il presidente Trump ottiene il suo big beautiful bill: la legge aumenterà il debito pubblico senza reazioni immediate dai mercati

La nuova legge fiscale di Donald Trump aumenta il debito pubblico americano di 3.500 miliardi, mentre stablecoin e regolamentazioni emergenti creano incertezze per la stabilità finanziaria degli Stati Uniti.
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L’articolo analizza l’aumento di 3.500 miliardi di dollari del debito pubblico USA causato dalla nuova legge fiscale di Trump, il ruolo delle stablecoin nel sostenere il dollaro e i rischi finanziari legati a queste valute digitali poco trasparenti. - Gaeta.it

La nuova legge fiscale firmata da Donald Trump, denominata “big beautiful bill”, ha ufficialmente spinto il debito pubblico americano verso un aumento considerevole, stimato intorno a 3.500 miliardi di dollari. Nonostante l’entità della manovra, i mercati finanziari hanno risposto con apparente calma, senza scossoni evidenti. Un dettaglio che non sorprende del tutto gli addetti ai lavori, convinti che dietro questo silenzio si nascondano sfide molto più complesse per il futuro dell’economia e della finanza statunitense.

La manovra fiscale di trump: cifre, tempistiche e reazioni di mercato

Donald Trump voleva chiudere l’accordo fiscale entro il 4 luglio, giorno dell’indipendenza americana, e ci è riuscito proprio nei giorni in cui Wall Street era chiusa per festività. La legge porterà a un aumento del debito pubblico stimato di almeno 3.500 miliardi di dollari nei prossimi anni. La cifra spaventa, ma finora la borsa americana ha mantenuto una certa stabilità, senza grandi movimenti né segnali di turbamento.

Questo atteggiamento dei mercati trova senso nel fatto che, durante le trattative, si è diffusa l’idea che la Casa Bianca avrebbe potuto introdurre misure ancora più pesanti. Invece, ha scelto di confermare i tagli alle tasse per la classe media e di ridurre alcune forme di assistenza sanitaria e sostegno al reddito per i settori più poveri. Tali misure, seppure controverse sotto l’aspetto sociale e responsabile di un aumento delle disuguaglianze, finiscono per non minacciare la stabilità del debito sovrano a breve termine.

Gli investitori sembrano aver accolto la manovra come una mossa contenuta, soprattutto se confrontata con scenari peggiori ventilati in passato. Questo clima di attesa potrebbe durare, ma non esclude sfide più rilevanti che emergeranno negli anni a venire.

Rischi e criticità nascosti: stablecoin e il debito pubblico americano

Brunello Rosa, economista esperto di criptovalute, segnala un aspetto più inquietante della strategia finanziaria in atto. La Casa Bianca, e in particolare l’entourage di Trump, avrebbe puntato molto sull’utilizzo delle stablecoin per sostenere sia il dollaro che i titoli di Stato Usa. Le stablecoin sono valute digitali ancorate al valore del dollaro americano e garantite da asset reali, come obbligazioni pubbliche statunitensi.

Il meccanismo è complesso: si incoraggia l’uso di queste monete digitali per acquistare beni e servizi. In parallelo, per ogni dollaro “digitale” emesso, viene acquistato un titolo del Tesoro americano di pari valore. Questo bilanciamento dovrebbe mantenere stabile il valore del dollaro nonostante la sua svalutazione, che viene invece favorita per rendere il Made in Usa più competitivo sul mercato internazionale. Di fatto, stablecoin e debito pubblico diventano intrecciati in una rete finanziaria nuova e ancora poco conosciuta.

Questo sistema mira a contrastare la perdita di fiducia nel dollaro senza rinunciare al progetto “America First” di Trump, che però contraddice l’idea di una moneta forte rispetto al resto del mondo.

La legislazione sulle stablecoin e le incognite per i mercati finanziari

La recente entrata in vigore del Genius Act ha introdotto una regolamentazione specifica per le stablecoin negli Stati Uniti. Dietro questa norma c’è la consapevolezza che il mercato delle valute digitali con sottostante in titoli di Stato americani rappresenta una novità assoluta per le dinamiche finanziarie globali.

Nonostante la legislazione, però, permangono dubbi sulle garanzie reali offerte dalle società emittenti, come Tether. Queste ultime non presentano bilanci controllati e non sono soggette a piena vigilanza pubblica. Anche il valore effettivo degli asset che dovrebbero supportare le stablecoin resta poco trasparente. Attualmente il mercato di queste valute digitali vale circa 250 miliardi di dollari, ma la sua crescita e diffusione in futuro potrebbe fare esplodere una bolla finanziaria dalle conseguenze globali gravi.

Gli esperti avvertono che se una crisi di questo tipo si verificasse, potrebbe travolgere non solo i mercati digitali ma compromettere la stabilità del sistema monetario mondiale. Il rischio è particolarmente alto proprio per l’opacità e la mancanza di regole chiare nel settore.

Tra debito pubblico e stablecoin, un futuro incerto per l’economia americana

Il “big beautiful bill” rappresenta solo una parte di un quadro molto più ampio e rischioso. Se da una parte il pesante aumento del debito limita la capacità degli Stati Uniti di far fronte a future crisi, dall’altra l’esposizione verso strumenti digitali ancora poco trasparenti aumenta il livello di vulnerabilità finanziaria.

Trump, se dovesse lasciare la Casa Bianca nei prossimi anni, non sarebbe chiamato a gestire questo possibile shock. Intanto il mercato osserva senza reagire drasticamente, ma la tensione tra debito crescente e innovazioni finanziarie opache continua a montare fuori dai riflettori.

Gli scenari futuri dipenderanno dalla capacità degli economisti e delle istituzioni di controllare e regolamentare queste nuove forme di valuta digitale, senza però trascurare le crescenti esigenze di finanza pubblica di un paese come gli Stati Uniti. Soltanto allora si potrà valutare se questa scommessa sarà vincente o se, al contrario, si preparerà un terreno per una crisi economica più ampia.

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