Detenuto nel carcere di biella fermentava frutta e aggredisce agente penitenziario durante sequestro

Detenuto nel carcere di biella fermentava frutta e aggredisce agente penitenziario durante sequestro

Un detenuto straniero nel carcere di Biella ha aggredito un agente penitenziario giovane dopo il sequestro di un secchio con frutta fermentata, causando una prognosi di dieci giorni e aumentando la tensione interna.
Detenuto Nel Carcere Di Biella Detenuto Nel Carcere Di Biella
Un detenuto straniero nel carcere di Biella ha aggredito un agente penitenziario neoassunto durante il sequestro di un secchio con frutta fermentata destinata a produrre alcol, causando al poliziotto una prognosi di dieci giorni e aumentando la tensione nella struttura. - Gaeta.it

Un episodio violento ha scosso il carcere di Biella, dove un detenuto straniero è stato protagonista di un’aggressione contro un agente appena entrato in servizio. L’uomo aveva nascosto un secchio con della frutta macerata destinata a fermentare per produrre alcol. Il tentativo di sequestrarlo ha scatenato una reazione improvvisa e pericolosa che ha portato all’aggressione fisica del poliziotto. L’agente si trova ora in ospedale con una prognosi di dieci giorni, mentre nella struttura si torna a respirare tensione.

La scoperta del secchio con frutta fermentata nel reparto isolamento

Il fatto è accaduto all’interno del reparto isolamento del carcere di Biella, dove il detenuto teneva nascosto un secchio contenente frutta destinata alla fermentazione. La pratica di produrre alcol in cella è vietata, ma pare che l’uomo stesse tentando di mettere in atto un processo artigianale. Gli agenti penitenziari durante un controllo hanno individuato il secchio. La presenza di quel contenitore non è passata inosservata, e si è deciso di procedere al sequestro.

Tentativo di sequestro e reazione violenta

Il punto critico è stato proprio il tentativo di portare via il recipiente. Il detenuto ha infatti reagito in modo violento, interrompendo ogni possibilità di contenimento pacifico della situazione. Il gesto di fermentare frutta in carcere, oltre a rappresentare un’infrazione del regolamento, costituisce un pericolo per la sicurezza interna. L’approccio degli agenti, volto a evitare disordini, non è bastato a contenere la tensione.

L’aggressione ai danni di un agente penitenziario neoassunto

L’aggressione è stata diretta contro un poliziotto penitenziario giovane, da poco tempo nel Corpo. Secondo le dichiarazioni di Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, “ogni tentativo di calmare il detenuto si è rivelato inutile.” Il protagonista della vicenda ha iniziato a colpire con calci l’agente, prendendolo al volto e al braccio.

Escalation e pericolosità dell’episodio

L’episodio ha avuto un’escalation rapida e violenta, lasciando poco spazio all’intervento razionale. La ferocia dell’attacco e la scelta di un agente giovane come vittima evidenziano la pericolosità degli ambienti detentivi anche per chi si trova a garantire l’ordine. Gli agenti spesso si trovano a fronteggiare rischi crescenti, specie nel contesto di reparti speciali come l’isolamento.

Ricovero e prognosi dell’agente coinvolto nell’aggressione

Dopo l’attacco l’agente ferito ha ricevuto soccorso immediato e nelle ore successive è stato trasferito in ospedale per accertamenti. Le lesioni subite, in particolare quelle al volto e al braccio, hanno richiesto una prognosi di dieci giorni. La gravità dell’aggressione emerge con chiarezza dal tempo di recupero indicato dai medici.

Il giovane poliziotto, entrato da poco nel lavoro quotidiano in carcere, si trova ora a fare i conti con le conseguenze di un episodio che frequente ma mai banale. Il personale di polizia penitenziaria si espone quotidianamente a rischi concreti. Le aggressioni di questo genere sottolineano quanto sia fragile la situazione nelle carceri italiane.

Il contesto di tensione dentro il carcere di biella

Il carcere di Biella torna così a vivere un momento di tensione che fa riflettere sulle condizioni interne delle strutture detentive. L’episodio del detenuto che fermentava frutta e poi ha aggredito un agente si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà riscontrate quotidianamente nel controllo e nella gestione dei detenuti.

La sicurezza dentro le mura del penitenziario resta un nodo complesso. Il lavoro degli agenti è spesso impegnativo e pericoloso, soprattutto in reparti come isolamento dove la tensione può sfociare in episodi di violenza improvvisi come questo. Anche questa volta a rimetterci è chi indossa la divisa per garantire ordine e tutela all’interno della struttura.

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