La recente discussione sui dazi imposti dall’ex presidente Donald Trump ha acceso un dibattito su come tali misure possano influire sulle opportunità di business nel panorama attuale. Camilla Benedetti, vicepresidente del gruppo Danieli, ha condiviso la sua visione durante l’evento Open Dialogues 2025, evidenziando come l’industria italiana ed in particolare quella friulano-veneta, possa trarre vantaggio da questa situazione.
Il valore della competitività nel mercato globale
Durante il suo intervento al panel organizzato dalla Camera di Commercio di Pordenone-Udine, Benedetti ha sottolineato che i dazi non rappresentano una minaccia per le imprese realmente competitive. Secondo la vicepresidente, le aziende che puntano sulla qualità, sul servizio e sull’innovazione sono in grado di scoprire opportunità anche in contesti economici incerti. Questo è particolarmente rilevante nel settore dell’acciaio, dove la competitività si basa su fattori ben oltre le semplici tariffe commerciali. Benedetti ha ribadito l’importanza di un know-how industriale unico in Friuli Venezia Giulia e in Italia, sottolineando che l’investimento in innovazione e tecnologie deve rimanere centrale per rimanere protagonisti nel mercato globale.
Innovazione e tecnologia come strumenti di crescita
Benedetti ha enfatizzato che il know-how industriale del FVG e dell’Italia offre vantaggi competitivi che vanno oltre i dazi. L’abilità di innovare e di sperimentare nuove tecnologie è cruciale per affrontare le sfide del mercato attuale. Investire in ricerca e sviluppo aiuta a migliorare i processi produttivi, rendendo le aziende più agili e capaci di adattarsi alle richieste del cliente. Le nuove tecnologie non sono solo un modo per migliorare la produzione, ma anche per rispondere a tendenze di mercato come la sostenibilità. Questo approccio non solo offre vantaggi economici, ma contribuisce anche a posizionare le imprese come leader responsabili nel loro settore.
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La transizione verso un’acciaieria green
Un altro punto importante sollevato da Benedetti riguarda l’impatto delle politiche ambientali promosse dalla nuova amministrazione americana. Nonostante le preoccupazioni relative ai trattati internazionali sull’ambiente, Benedetti è ottimista sul futuro della decarbonizzazione nel settore siderurgico. Ha affermato che le aziende possono rimanere competitive anche nella produzione di acciaio “green”, sfruttando l’ottimizzazione dei materiali e il riciclo. Questi approcci non solo consentono di ridurre l’impatto ambientale, ma possono anche tradursi in costi variabili più bassi nel lungo periodo. La massimizzazione dei processi produttivi si traduce, dunque, in un’assicurazione di competitività che può superare le sfide imposte dai dazi.
Con una visione chiara e strategica dell’industria, Benedetti propone un futuro in cui le imprese non solo sopravvivono ai cambiamenti politici e normativi, ma ne escono rafforzate. Abbracciare l’innovazione e sostenere la transizione ecologica rappresentano la direzione da seguire. In un contesto globale in continua evoluzione, le aziende italiane possono continuare a brillare, superando le difficoltà e posizionandosi come protagoniste nel mercato internazionale.