Vino e salute: il dibattito sulle etichette di avvertimento negli Stati Uniti

Vino e salute: il dibattito sulle etichette di avvertimento negli Stati Uniti

Nuove linee guida statunitensi sulle bevande alcoliche potrebbero influenzare il consumo di vino, suscitando preoccupazioni tra i produttori europei e promuovendo un approccio moderato e consapevole.
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Vino e salute: il dibattito sulle etichette di avvertimento negli Stati Uniti - Gaeta.it

L’argomento dell’impatto delle bevande alcoliche sulla salute sta riemergendo, con nuove linee guida provenienti dagli Stati Uniti che potrebbero influenzare il consumo di vino. Il dibattito si è intensificato dopo l’asserzione del surgeon general americano, Vivek Murthy, secondo cui le bevande alcoliche dovrebbero esibire etichette di avvertimento sui potenziali rischi di cancro. Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini , ha espresso le sue preoccupazioni durante un’intervista, evidenziando le particolarità del vino rispetto ad altre bevande alcoliche.

La posizione dell’Unione Italiana Vini

Lamberto Frescobaldi ha commentato la proposta delle nuove etichette di avvertimento, condividendo la sua preoccupazione per la possibile equiparazione del vino a bevande con livelli di alcol più elevati e modalità di consumo differenti. Frescobaldi ha sottolineato l’importanza del consumo moderato e del vino nel contesto della tavola e della cultura mediterranea. Secondo il presidente Uiv, il vino rappresenta un piacere culturale e sociale, che deve essere protetto e promosso attraverso il consumo consapevole. Al momento, l’Unione sta lanciando campagne in Europa per incentivare un approccio moderato all’assunzione di vino, e sta pianificando di recarsi alle Nazioni Unite in primavera, con l’intento di diffondere il messaggio di eccellenza e di responsabilità nel consumo di vino.

Implicazioni per il mercato statunitense

Frescobaldi ha chiarito che il mercato del vino negli Stati Uniti è diverso dagli altri mercati, con una suddivisione di vendite che favorisce i vini prodotti localmente. Infatti, tra il 70% e l’80% delle vendite di vino negli USA riguarda etichette made in USA, quindi eventuali alert sanitari sulle etichette potrebbero avere un impatto diretto sui produttori statunitensi, rendendo la situazione ancora più complessa per i produttori europei. Nonostante ciò, il vino rimane un consumo riservato a una certa élite negli Stati Uniti, con una media di 10,1 litri pro capite all’anno. Frescobaldi ha evidenziato che il 2025 sarà un anno particolarmente significativo per il settore, con nuove linee guida che verranno presentate, e che il dibattito è destinato a proseguire.

L’importanza delle tariffe e la risposta italiana

Un ulteriore fattore di preoccupazione per i produttori europei riguarda i dazi che attanagliano l’export di vino negli Stati Uniti. Frescobaldi ha evidenziato che, nonostante le difficoltà, l’Italia sta dimostrando una risposta efficace, con un aumento del valore delle importazioni statunitensi di vino italiano che ha superato il 4% nei primi nove mesi del 2024. Al contrario, i produttori francesi stanno subendo una diminuzione di circa il 5%. Si stima che il 2024 possa concludersi in modo positivo per l’export di vino italiano, con valori che potrebbero superare i 2 miliardi di euro, rappresentando quasi un quarto del valore totale dell’export nazionale.

L’evoluzione di questi eventi e il dibattito sulle linee guida del consumo di alcolici potrebbero avere implicazioni significative per il settore vitivinicolo, non solo negli Stati Uniti ma anche a livello globale.

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