Un uomo sopra i sessant’anni, residente nel ravennate, è stato ricoverato all’ospedale bufalini di cesena il 22 aprile scorso con numerose ferite e lesioni gravi. Le sue condizioni includono ematomi, graffi estesi, ferite sovra-infette, fratture alle costole e alla colonna vertebrale, che inizialmente hanno fatto ipotizzare una prognosi di almeno due mesi. Oltre a queste, si è segnalata la sua estrema magrezza e condizioni igieniche molto precarie. A seguito delle indagini partite dalla segnalazione della polizia interna al nosocomio, la convivente dell’uomo, una donna straniera di una decina d’anni più giovane, è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti.
Circostanze del ricovero e condizioni mediche
L’uomo è arrivato in ospedale con un quadro clinico allarmante che ha subito attirato l’attenzione del personale medico e delle forze dell’ordine. Oltre ai segni visibili come ematomi e graffi, presentava fratture multiple alle costole e alla colonna vertebrale che rendevano necessaria un’assistenza immediata e un lungo periodo di recupero. Le ferite erano in parte sovra-infette, indice di una cura grossolana o assente, e la magrezza evidente lasciava supporre un lungo periodo di trascuratezza. Il suo stato igienico era compromesso, fatto che ha suggerito agli inquirenti l’esistenza di una situazione di maltrattamento protratto.
L’ospedale bufalini di cesena ha fatto scattare la segnalazione al posto di polizia interno dopo aver evidenziato la gravità del quadro clinico. La prognosi iniziale si aggirava intorno ai due mesi, soprattutto per le complicazioni legate alle fratture vertebrali. Al momento del ricovero, i medici si sono trovati davanti ad un quadro inusuale per un paziente di questa età, soprattutto in condizioni di convivenza, che ha portato a un immediato intervento delle forze dell’ordine.
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Dinamica degli abusi e arresto della convivente
Secondo quanto emerso dalle indagini, il maltrattamento è avvenuto in modo violento e reiterato. La compagna dell’uomo, ex badante e convivente da circa sei anni, lo avrebbe colpito con la stessa stampella che lui utilizzava per camminare. I colpi sarebbero stati così violenti da farlo cadere a terra, provocando le gravi ferite riscontrate in ospedale. Il rapporto tra i due, che sembrava inizialmente sereno e affettuoso, nascondeva episodi di violenza frequenti.
L’uomo, in un primo momento, aveva anche tentato di difendere la donna intervenendo in suo favore, dichiarando “un forte attaccamento nonostante le lesioni”. Questo dettaglio è emerso da alcune testimonianze raccolte durante le indagini, che hanno però messo a fuoco un quadro di maltrattamenti persistenti. La polizia ha così deciso di intervenire con una misura cautelare, disposta dal gip federica lipovscek su richiesta della pm angela scorza, per il pericolo che gli abusi potessero continuare.
Indizi e testimonianze a supporto dell’accusa
Le indagini hanno messo in luce ulteriori elementi a carico della donna. Un precedente episodio risale al 14 agosto 2023, quando l’uomo aveva riportato un trauma con una prognosi di circa quaranta giorni. Questo episodio potrebbe essere collegato a maltrattamenti analoghi, sottoposti ora a verifica dalle autorità.
Un’altra testimonianza importante è quella di una cugina dell’uomo, che lo aveva trovato vagare tra i campi e poi lo aveva accompagnato a casa. Al loro arrivo, la convivente lo aveva afferrato con forza per un braccio, trascinandolo all’interno e chiudendo la porta in modo brusco. Questo episodio ha confermato agli investigatori il clima di sopraffazione e controllo che regnava all’interno dell’abitazione.
Arresto e accusa
Questi elementi insieme alle condizioni di salute del paziente e alle segnalazioni sanitarie hanno reso possibile l’arresto della donna con l’accusa di maltrattamenti aggravati. La decisione del gip e dell’autorità giudiziaria punta a proteggere la vittima dal rischio che i gesti violenti potessero ripetersi, ponendo fine a un contesto ormai insopportabile di violenza domestica.