Trump stravolge la nato: fuori italia, baltici divisi e nuova mappa geopolitica mondiale

Trump stravolge la nato: fuori italia, baltici divisi e nuova mappa geopolitica mondiale

Il vertice Nato 2024 guidato da Donald Trump propone esclusioni e nuovi ingressi tra i paesi europei, tensioni diplomatiche, unificazione Usa-Canada e riorganizzazioni geopolitiche con impatti sulle alleanze transatlantiche.
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Il vertice NATO 2024, guidato da Donald Trump, ha proposto radicali cambiamenti nelle alleanze europee, con esclusioni, riammissioni e fusioni di paesi, segnando un nuovo e controverso assetto geopolitico transatlantico. - Gaeta.it

Il vertice Nato di quest’anno ha visto una serie di rivoluzioni annunciate e retromarce inaspettate da parte del presidente Usa Donald Trump. Tra ridisegno delle alleanze europee, esclusioni eccellenti e nuovi ingressi, la scena internazionale sembra in movimento. Tra tensioni diplomatica e mosse imprevedibili si delinea un nuovo quadro che coinvolge paesi europei storici, i legami transatlantici e anche alcune zone fuori dai tradizionali confini della Nato.

La proposta di esclusione di vari paesi europei e il ritorno al modello di yalta

In apertura del vertice Nato, Trump ha presentato un piano che ha dell’incredibile: l’espulsione di numerosi paesi europei storicamente membri dell’alleanza atlantica. Motivando la scelta con il ritorno agli accordi di Yalta del 1945 e alle rispettive sfere di influenza tra Usa e Urss, ha chiesto il ritiro di Estonia, Lettonia, Lituania, Bulgaria, Croazia, Islanda, Macedonia del Nord, Montenegro, Slovenia, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e una decisione ancora incerta sulla Norvegia e la Finlandia.

Il ritorno a due germanie e la ricostruzione di un muro

Il ritorno a due Germanie è una delle novità più eclatanti: la Germania Est verrebbe esclusa dalla Nato e, secondo quanto riferito, si ipotizza la ricostruzione di un muro non più a Berlino ma a Magdeburgo, come simbolo della divisione. Questa scelta ha radici nella divisione storica del vecchio blocco e nei complessi giochi di potere postbellici.

La motivazione ufficiale di Trump punta a “ristabilire” un assetto europeo che garantirebbe decenni di pace osservando però anche dinamiche politiche interne dei paesi coinvolti. L’Italia, ad esempio, viene esclusa per la sua tradizione comunista interna e il suo orientamento politico verso Mosca, secondo il presidente americano. Anche in questo caso le parole pesanti segnano una profonda spaccatura nella relazione transatlantica.

Relazioni bilaterali e colloqui privati: battute, sorprese e retromarce

Il presidente Usa si è poi intrattenuto con vari leader esclusi o coinvolti da questo ridisegno. Con il segretario Nato, Mark Rutte, la conversazione è stata segnata dall’annuncio della sostituzione dello stesso Rutte con un generale africano non accademicamente qualificato ma definito “onesto e capace”.

Con il leader polacco Donald Tusk, Trump ha fatto dietrofront dopo l’annuncio iniziale di espulsione, confermandone infine la permanenza nella Nato. Lo scambio tra i due si è chiuso con una richiesta insolita di uova nostrane da parte americana, forse una battuta che stempera la tensione.

Unificazione tra canada e stati uniti e assegnazione territoriale

Un colloquio dal tono ancora più deciso ha interessato il leader canadese. Trump ha annunciato la volontà di unificare Canada e Stati Uniti entro il 2027, relegando il primo fuori dalla Nato. L’assegnazione di territori come Malta e Cipro al Canada, in vista della futura annessione agli Usa, è una mossa con implicazioni geopolitiche forti e che entusiasma poco i diretti interessati.

La questione baltica si è complicata quando Trump ha annunciato l’espulsione iniziale di Estonia, Lettonia e Lituania. A fronte delle proteste, il presidente ha scelto di mantenere Estonia e Lituania, e in fase di trattativa ha persino espresso il desiderio di far entrare la Georgia, motivando questo interesse con un ricordo personale della capitale Tbilisi.

Un incontro particolare ha riguardato la premier italiana Giorgia Meloni. Tra abbracci e battute, Trump ha rimarcato ironicamente di “scaraventare l’Italia fuori dalla Nato e dall’Onu”, per poi correggersi e rilanciare garantendo sostegno militare concreto, come la permanenza della portaerei Gerald Ford a Ravenna. Lo scambio si è concluso con regali reciproci: prodotti dolciari tipici.

Nuove configurazioni geopolitiche e fusioni in vista, con macedoni, cechi e slovacchi

Subito dopo i rapporti bilaterali con la Macedonia del Sud, Trump ha optato per la sua inclusione nella Nato, anche grazie al peso storico di Alessandro il Macedone, esaltato con riferimento alla sua importanza comparata a figure storiche come Cesare e Napoleone. L’attenzione riservata all’antico sovrano ha contribuito a ribaltare la decisione iniziale.

La proposta di ricostituzione della repubblica cecoslovacca

Infine, la richiesta di ricostituzione della Repubblica Cecoslovacca ha animato il vertice. La proposta prevedeva l’unione di Repubblica Ceca e Slovacchia, con capitale Praga e un unico parlamento, tra varie polemiche per motivi storici e culturali. Alla fine, viste le difficoltà pratiche, la decisione è stata quella di mantenere lo status quo per non complicare ulteriormente le lezioni scolastiche e la cartografia internazionale.

Nel mezzo di queste novità, Trump ha evocato anche iniziative negli States, come la possibile costruzione di una “seconda Casa Bianca” nella tenuta di Castelporziano, indicando contatti con il Quirinale e un’impresa edile italo-francese impegnata nei lavori. Una suggestione che sottolinea la volontà di rafforzare i legami con l’Italia, nonostante le parole iniziali di esclusione.

Le novità di questo vertice Nato non solo rimettono in discussione assetti consolidati, ma mostrano anche la complessità e le tensioni che si celano dietro le relazioni internazionali odierne. Il cambio di fronte su alcune decisioni e la capacità di Trump di alternare la fermezza con la trattativa privata danno il segno di un’agenda politica incerta, che segnerà il futuro delle alleanze globali.

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