Trump riprende il controllo delle cariche pubbliche: i licenziamenti nel dipartimento di giustizia e oltre

Trump riprende il controllo delle cariche pubbliche: i licenziamenti nel dipartimento di giustizia e oltre

Dopo le elezioni presidenziali, Trump riattiva lo spoils system, licenziando oltre 50.000 dipendenti federali e sollevando preoccupazioni sulla stabilità e l’integrità dell’amministrazione pubblica americana.
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Trump riprende il controllo delle cariche pubbliche: i licenziamenti nel dipartimento di giustizia e oltre - Gaeta.it

Dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, la riorganizzazione delle cariche pubbliche è tornata al centro della politica americana. Il presidente Donald Trump, insediatosi nuovamente dopo il suo primo mandato, ha ripreso un meccanismo noto come spoils system, inviando ondate di licenziamenti e destituzioni. L’approccio di Trump non si limita ad alcuni funzionari, ma si espande a più di 50.000 dipendenti federali, sollevando interrogativi sulla stabilità e sull’integrità dell’amministrazione pubblica.

Il riemergere dello spoils system

Il meccanismo dello spoils system, risalente a oltre due secoli fa, consente ai presidenti di sostituire i funzionari pubblici con propri sostenitori politici. Questa pratica fu introdotta da Andrew Jackson, il quale, nel tentativo di solidificare il suo potere, sostituì esperti con alleati fidati, spesso privi di competenze necessarie. La riforma del pubblico impiego del 1883, portata avanti da Charles Sumner Pendleton, tentò di mettere freno a queste pratiche mediante l’istituzione di una burocrazia più professionale e meno politicizzata.

Negli anni successivi, la maggior parte dei presidenti seguì i principi stabiliti dalla riforma, tentando di mantenere un certo equilibrio tra le nomine politiche e la competenza professionale. Tuttavia, Trump già alla fine del suo primo mandato si distaccò da questa prassi classificando come “schedule F” migliaia di funzionari pubblici, rendendoli così facilmente soggetti a licenziamento. Questo decreto, poi annullato da Biden al suo insediamento, è stato ripristinato appena Trump è tornato in carica, segnalando un cambio di rotta nell’approccio all’amministrazione pubblica.

Licenziamenti e violazioni dei diritti

Subito dopo il suo insediamento, Trump ha dato il via a una serie di licenziamenti nel dipartimento di giustizia, giustificati dall’accusa che questi funzionari avessero fornito supporto alle indagini che lo riguardavano. La legislazione esistente, tuttavia, prevede la cessazione del rapporto di lavoro solo in caso di prestazioni scarse o di violazioni di regole. Questo ha sollevato preoccupazioni sull’operato dell’amministrazione, che sembra violare il principio del giusto processo, negando ai funzionari il diritto di essere ascoltati e di difendersi.

Le conseguenze di queste espulsioni potrebbero manifestarsi nei tribunali, con la possibilità che queste decisioni siano contestate. Tuttavia, il sistema giudiziario ha tempi lunghi e la risoluzione di tali contenziosi potrebbe richiedere anni, lasciando i dipendenti in una situazione precaria e creando un clima di incertezza all’interno della burocrazia pubblica.

L’impatto sui controlli e sull’amministrazione pubblica

Tra le destituzioni più significative c’è stata quella di 18 ispettori generali, includendo figure chiave che avevano il compito di investigare su frodi e abusi di potere. Questi ruoli, istituiti in risposta allo scandalo Watergate per promuovere la trasparenza, stanno subendo un duro colpo con la nuova ondata di licenziamenti.

È improbabile che il Congresso, attualmente dominato dai repubblicani, intervenga attivamente contro queste decisioni, lasciando i dipendenti federali vulnerabili a un uso eccessivo del potere presidenziale. Le stime indicano che il potere di licenziamento potrebbe estendersi a un numero considerevole di lavoratori pubblici, mettendo in discussione la stabilità delle amministrazioni locali e federali.

Il rischio apparente è di un ritorno a una situazione in cui le nomine sindacali si basano più su lealtà politica che su competenze professionali. Gli effetti di questa situazione si ripercuoterebbero su settori articolati e delicati, dalla regolazione economica alla supervisione del settore tecnologico, spingendo verso un’amministrazione caratterizzata da inefficienze e conflitti di interesse.

L’attenzione ora si sposta sull’implementazione di misure che garantiscano una maggiore responsabilità, in un contesto politico che sembra ripercorrere sentieri già battuti ma mai completamente risolti. È un momento cruciale per riflettere su come le strutture amministrative possano essere salvaguardate per garantire un buon governo e una vigilanza senza compromessi in futuro.

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