Trump insiste sui dazi e rilancia tensioni commerciali con Cina e Iran nel 2025

Trump insiste sui dazi e rilancia tensioni commerciali con Cina e Iran nel 2025

Donald Trump rilancia la politica dei dazi contro la Cina, accelera i negoziati commerciali internazionali e mantiene una linea dura sul programma nucleare iraniano, mentre l’Europa resta incerta sulle alleanze.
Trump Insiste Sui Dazi E Rilan Trump Insiste Sui Dazi E Rilan
L'articolo riporta le recenti dichiarazioni di Donald Trump su dazi commerciali, rafforzamento militare e linea dura sul nucleare iraniano, evidenziando le tensioni con Cina e le complesse dinamiche diplomatiche globali. - Gaeta.it

Negli ultimi giorni, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ripreso con forza la questione dei dazi e delle relazioni commerciali internazionali. La sua attenzione si concentra su misure tariffarie che dovrebbero contrastare i dazi imposti ad americani da altri Paesi, con particolare attenzione verso la Cina. Allo stesso tempo, la politica estera si muove anche nel campo del programma nucleare iraniano, dove gli Stati Uniti mantengono una linea ferma sull’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran. Intanto, negli ambienti diplomatici, si accelerano i negoziati commerciali con diverse nazioni alle porte della scadenza fissata per luglio.

Trump e la politica dei dazi come arma di difesa economica

Donald Trump ha pubblicato un messaggio sui suoi social, evidenziando che gli Stati Uniti devono poter reagire rapidamente alle politiche tariffarie degli altri Paesi. Secondo lui, se gli Usa non hanno la possibilità di imporre dazi a loro volta quando subiscono dazi, la loro sopravvivenza economica è a rischio. Il presidente ha insistito sull’importanza di “rispondere agilmente”, ribadendo che un atteggiamento passivo potrebbe compromettere in modo grave la posizione economica americana sullo scenario mondiale.

Aggiornamenti militari nel discorso di Trump

Oltre a parlare di questioni economiche, Trump ha menzionato anche aggiornamenti militari. Ha fatto sapere che le scorte di armi degli Stati Uniti aumentano a un ritmo mai visto prima, parlando di “forza militare senza precedenti”. Ha però lasciato intendere che, nonostante l’accumulo massiccio, la speranza sia di non dover mai ricorrere a tali armi.

Questi elementi raccontano di una strategia che mescola politica economica e sicurezza nazionale, in un quadro in cui Trump vuole mantenere l’egemonia degli Stati Uniti, utilizzando soprattutto dazi e rifornimenti militari come leve principali.

La cina sotto osservazione e le perplessità dell’europa

L’economista Martin Wolf ha commentato la strategia di Trump, sostenendo che il vero scopo della politica americana potrebbe essere quello di creare un’alleanza globale per ridurre il commercio con la Cina. Wolf, volto noto del Financial Times, ha detto in un’intervista che la situazione resta complessa e imprevedibile, anche perché Trump non segue decisioni del tutto razionali.

Secondo l’analista, la risposta di ogni Paese dipenderà dai legami economici e politici che ha con gli Stati Uniti e con Pechino. L’Europa rappresenta un esempio emblematico: mostra riluttanza a posizionarsi come superpotenza e a intraprendere una politica estera unitaria, proprio perché ancora porta il peso della sua storia, tra guerre e colonialismo. Inoltre, la struttura stessa dell’Unione europea, che funziona come un insieme di Stati sovrani, impedisce una vera politica comune soprattutto in materia di difesa e relazioni estere.

La classe media europea, inoltre, sembra preferire la stabilità e la pace piuttosto che partenze aggressive verso uno scontro economico globale. Tutto ciò rende difficile prevedere come l’Europa si muoverà nei negoziati tra Stati Uniti e Cina.

Accelerano i negoziati commerciali con le altre nazioni

Dal punto di vista pratico, la Casa Bianca ha chiesto agli altri Paesi di presentare le migliori offerte commerciali entro il termine dell’8 luglio. Una bozza di lettera, proveniente dal Rappresentante commerciale degli Stati Uniti e visionata da Reuters, spiega quali sono le aspettative americane.

Gli Stati Uniti vogliono ricevere proposte che riguardano in particolare dazi e quote per l’importazione di prodotti industriali e agricoli americani. Chi negozia deve anche indicare come intende eliminare o ridurre ostacoli non tariffari che ancora limitano l’accesso ai mercati. La scadenza segna la fine del periodo di sospensione dei dazi, iniziato il 9 aprile. L’amministrazione intende chiudere un accordo rapido e definito con più partner per stabilire regole più chiare e reciproche.

Un momento cruciale per export e equilibri commerciali

Questo passaggio indica una fase cruciale sia per l’export statunitense, che per gli equilibri commerciali internazionali, soprattutto con i Paesi più influenti a livello mondiale.

Trump e la linea dura sul nucleare iraniano

Sul fronte del Medio Oriente, Trump ha riaffermato una posizione dura riguardo al programma nucleare dell’Iran. In un post recentissimo, ha annunciato che, in un possibile accordo, gli Stati Uniti non accetteranno alcun arricchimento di uranio da parte di Teheran. Questa posizione si contrappone alle indiscrezioni diffuse da Axios, secondo cui l’accordo proposto sabato scorso prevederebbe invece una limitata attività di arricchimento, a bassi livelli e con tempi fissati.

L’Iran invece continua a rivendicare il diritto di arricchire l’uranio, sostenendo che il proprio programma è esclusivamente a scopo pacifico. Il contrasto tra Washington e Teheran resta quindi netto e si sviluppa in un panorama di negoziati molto delicati.

Le dichiarazioni di Trump mostrano come gli Stati Uniti mantengano un controllo severo sulle questioni nucleari regionali, considerandole questioni di sicurezza nazionale prioritari.

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