Tentato furto di gioielli da 135mila euro a San Zenone Degli Ezzelini: fermato falso corriere

Tentato Furto Di Gioielli Da 1

Falso corriere bloccato durante tentato furto di gioielli a San Zenone Degli Ezzelini - Gaeta.it

Donatella Ercolano

12 Settembre 2025

Un uomo di 53 anni, originario della provincia di Napoli, è stato bloccato mentre cercava di ritirare un pacco con gioielli d’oro del valore di circa 135mila euro. L’episodio è avvenuto a San Zenone degli Ezzelini, in provincia di Treviso, dove il sospetto si è presentato indossando una divisa contraffatta di un’agenzia di spedizioni. Dietro il tentativo di furto c’è un piano organizzato, con complici che avrebbero manomesso sistemi informatici per ingannare l’azienda orafa veneta coinvolta.

Il piano dei falsi corrieri e la truffa all’azienda orafa veneta

L’uomo ha indossato una divisa falsa, simile a quella di una società di spedizioni. Prima del suo arrivo, i complici avevano avvisato la segreteria dell’azienda che un corriere sarebbe passato a ritirare un pacco contenente gioielli. Questa comunicazione, probabilmente frutto di un accesso illecito ai sistemi informatici, ha creato una falsa corrispondenza con i veri destinatari del pacco. Essendo riusciti a entrare nei sistemi o nelle comunicazioni dell’azienda, i complici hanno anticipato il passaggio del falso corriere, aumentando le possibilità di successo del furto. Il pacco, con monili d’oro dal valore stimato in 135mila euro, era destinato a clienti reali, ma il malintenzionato voleva sottrarre la merce spacciandosi per addetto alla consegna.

L’intervento dei carabinieri e il sequestro delle prove

Il tentativo di furto è stato interrotto quando i carabinieri hanno fermato il falso corriere proprio mentre stava per ritirare il pacco. Il controllo è avvenuto a San Zenone degli Ezzelini, dove il sospetto indossava la divisa contraffatta. Durante la perquisizione del furgone usato dall’uomo, le forze dell’ordine hanno trovato un borsone con altre divise di diverse agenzie di spedizioni, oltre a timbri falsificati presumibilmente utilizzati per rendere più credibile la truffa. Il materiale sequestrato indica che l’operazione non era un episodio isolato, ma parte di un piano più ampio volto a ingannare altre aziende o clienti. L’arresto del 53enne ha così impedito un furto di grande valore.

Le indagini sui complici e le possibili violazioni informatiche

Le autorità stanno lavorando per identificare gli altri membri del gruppo che hanno supportato il falso corriere. I complici, ancora da individuare, avrebbero messo in atto la truffa intercettando le comunicazioni dell’azienda orafa. È probabile che abbiano utilizzato accessi non autorizzati ai sistemi informatici o alle e-mail per anticipare il ritiro illecito del pacco. Questa modalità combina tecniche di spionaggio digitale con metodi tradizionali come il travestimento. L’inchiesta mira a chiarire come sia stato violato il sistema digitale dell’azienda veneta, per evitare episodi simili e risalire a tutti i responsabili della tentata truffa.


Il fermo del falso corriere e il sequestro delle divise e dei timbri falsificati mostrano il livello di organizzazione della banda. Le forze dell’ordine proseguono le indagini per rintracciare i complici e ricostruire i dettagli del raggiro ai danni dell’azienda orafa. Il caso evidenzia l’importanza della sicurezza nelle spedizioni di merci preziose per le imprese italiane.