Tensione in crescita nei carceri di Alba e Cuneo: proteste, danni e agenti feriti al centro del disagio penitenziario

Tensione In Crescita Nei Carce

Proteste e tensioni nei carceri di Alba e Cuneo, agenti feriti sul posto. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

7 Settembre 2025

Negli ultimi giorni, nelle carceri di Alba e Cuneo si sono verificati episodi di disordini e violenze che hanno messo in luce le criticità della sicurezza nelle strutture penitenziarie piemontesi. La situazione all’interno di questi istituti appare peggiorata, con agitazioni dei detenuti che hanno causato danni materiali e lesioni al personale di polizia penitenziaria. Le segnalazioni provengono dall’Osapp, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, che denuncia la mancanza di risposte efficaci da parte della direzione e un quadro di emergenza profonda.

Disordini e danneggiamenti nel Carcere Di Alba: una protesta degenerata in atti violenti

Tra sabato e domenica scorsi il carcere di Alba è stato teatro di una protesta dei detenuti che è rapidamente degenerata in violenze e danneggiamenti. Durante le agitazioni un termosifone è stato divelto e lanciato dalle scale, sfiorando un agente incaricato della sorveglianza. Poco dopo sono stati rimossi e rotti altri caloriferi, mentre la guardiola di controllo è stata distrutta. Anche tavoli e altri arredi dell’istituto hanno subito danni rilevanti.

Il momento più critico si è verificato quando, vicino al cortile destinato alla passeggiata dei reclusi, si è sviluppato un principio di incendio. Il focolaio è stato spento tempestivamente dal personale presente, evitando che le fiamme si propagassero e causassero danni maggiori.

L’Osapp ha segnalato un aumento di episodi simili nelle ultime settimane, con quattro aggressioni e danneggiamenti solo nel mese di agosto. Il segretario generale Leo Beneduci ha criticato la gestione della direzione del carcere, sottolineando l’urgenza di un cambiamento per evitare un ulteriore peggioramento. Secondo Beneduci, l’inefficienza dei dirigenti negli interventi comporta anche un costo economico e andrebbero individuate responsabilità precise riguardo ai danni provocati.

A Cuneo atti di violenza contro agenti e strutture in un contesto sempre più difficile

Anche a Cuneo la situazione è al limite. Nei giorni scorsi un detenuto ha causato danni significativi nella terza sezione Stura, distruggendo infissi, rompendo finestre e danneggiando mobili e suppellettili. A questo episodio si è aggiunto un fatto più grave: un altro detenuto ha aggredito un agente di polizia penitenziaria colpendolo con un carrello e provocandogli la frattura di una mano, con una prognosi di trenta giorni.

Dopo l’aggressione, l’autore è stato posto in isolamento, dove ha tentato un gesto estremo, cercando di impiccarsi con un lenzuolo. L’intervento tempestivo degli operatori ha impedito il suicidio e ha permesso di stabilizzare la situazione.

Beneduci ha descritto un carcere fuori controllo, dove detenuti violenti mettono a rischio la sicurezza di chi lavora all’interno. Il sindacalista ha rivolto un appello al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché intervengano con misure urgenti e mirate.

Richieste di intervento: rinforzi, misure di sicurezza e responsabilità per i danni

Le vicende di Alba e Cuneo mostrano un sistema carcerario in crisi, dove il personale di polizia penitenziaria affronta rischi quotidiani difficili da sostenere. L’Osapp ha chiesto l’invio immediato di rinforzi per gestire le emergenze.

Beneduci ha evidenziato la necessità di misure disciplinari rigorose per chi viola le regole interne e di un piano concreto da parte delle autorità per riportare ordine nelle carceri, anche valutando il possibile coinvolgimento dell’Esercito, se necessario.

Un altro punto riguarda la responsabilità dei dirigenti degli istituti. Il sindacato chiede che eventuali danni alle strutture causati dall’inerzia gestionale siano a carico dei dirigenti stessi e non dei contribuenti. La tensione crescente, registrata da settimane, richiede attenzione, e le condizioni di lavoro degli agenti devono essere tutelate per evitare nuovi episodi di violenza.