Nel cuore di Latina, il Teatro D’Annunzio riapre i battenti per la nuova stagione di prosa, presentando una ricca programmazione che include opere capaci di stimolare riflessioni profonde e intrattenere il pubblico. Venerdì 7 marzo, la scena sarà occupata da “L’ebreo”, un’opera scritta da Gianni Clementi, che richiamerà l’attenzione su temi intriganti e contemporanei. Lo spettacolo vedrà, tra i protagonisti, Nancy Brilli, accompagnata da Fabio Bussotti e Claudio Mazzenga. La regia è stata curata da Pierluigi Iorio, mentre le scene sono realizzate da Alessandro Chiti e i costumi da Josè Lombardi.
Una trama ricca di significati
“L’ebreo” si sviluppa attorno a una trama densa di significato che si colloca temporalmente negli anni Cinquanta. Questo periodo storico, caratterizzato da un’intensa evoluzione sociale e culturale, offre lo spunto per indagare l’animo umano e le sue trasgressioni. Il fulcro dell’opera è la storia di Marcello Consalvi, un ragioniere, le cui esistenze sono fortemente influenzate dalla figura di un padrone ebreo, che, sebbene mai presente fisicamente, è costantemente evocato e condiziona le dinamiche familiari e sociali.
La narrazione si dipana attraverso il sogno di Marcello e della sua famiglia, che ottiene dalla figura del padrone una sorta di preludio d’arrivo, un’illusione di stabilità economica e sociale. Tuttavia, il vero motore della storia è Immacolata, la moglie di Marcello, descritta come una donna fascinosa e ambiziosa, ma anche determinata a conquistare una status che comporta inevitabili sacrifici e compromessi morali. Attraverso il suo personaggio, l’opera solleva interrogativi su quanto ci si possa spingere pur di mantenere un certo livello di vita e quanti legami possano essere spezzati nel nome della scalata sociale.
Emozioni e tensione in un contesto noir
La pièce di Gianni Clementi non ha paura di esplorare il lato oscuro dell’animo umano, incastrando le emozioni in un contesto che mescola elementi di commedia e dramma. “L’ebreo” riesce a intrattenere il pubblico grazie a ritmi serrati e a situazioni grottesche, ma al contempo provoca una riflessione allarmante sulle meschinità e le debolezze che caratterizzano i suoi personaggi. Marcello, costantemente denigrato da sua moglie, diventa un simbolo dell’ineguaglianza sociale e dell’ansia di posizionamento, in un crescendo di eventi che conduce a un finale sorprendente.
Il tessuto narrativo è arricchito da un’accurata selezione musicale, che accompagna i momenti salienti dell’opera e migliora l’esperienza visiva e uditiva del pubblico. La combinazione di comicità nera e tensione prende forma in una danza emozionale che promette di coinvolgere il pubblico dall’inizio alla fine.
Informazioni utili per il pubblico
La stagione di prosa al Teatro D’Annunzio non è solo un’opportunità per assistere a rappresentazioni teatrali di qualità, ma anche per rivivere l’atmosfera culturale di una città che abbraccia l’arte. L’opera “L’ebreo” rappresenta, pertanto, un’occasione da non perdere, sia per gli amanti del teatro sia per chi desidera avvicinarsi per la prima volta a questo mondo.
I biglietti per lo spettacolo possono essere acquistati presso il botteghino del teatro, con orari di apertura specifici: giovedì e venerdì dalle 16:00 alle 19:00, sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00, nonché nei giorni di spettacolo un’ora prima dell’inizio. I prezzi variano a seconda della tipologia di posto, con biglietti per la platea che vanno da 22 a 27 euro e prezzi ridotti per alcune categorie.
Per ulteriori informazioni, gli interessati possono contattare il teatro al numero 0773 652642 o all’indirizzo email teatrodannunziolatina@gmail.com. La stagione promette di regalare emozioni e riflessioni, portando il pubblico a confrontarsi con i temi universali che ancora oggi risuonano in modo potente.