Vigili del Fuoco: oltre 51mila interventi per incendi boschivi in Italia dal 15 giugno al 22 agosto 2025 con picchi in Puglia e Sicilia

L’estate 2025 segna un aumento record di incendi boschivi in Italia, con oltre 51.900 interventi dei vigili del fuoco e un massiccio impiego della flotta aerea per contenere le fiamme soprattutto nel sud.
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Oltre 51mila interventi dei Vigili del Fuoco per incendi boschivi in Italia, con picchi - Gaeta.it

L’estate del 2025 ha segnato un’intensa stagione di incendi boschivi in Italia. Tra il 15 giugno e il 22 agosto, i Vigili del Fuoco sono stati chiamati a intervenire migliaia di volte per spegnere roghi e fiamme che hanno colpito ampie zone di territorio. Le condizioni climatiche hanno favorito la diffusione degli incendi soprattutto nel Sud, creando emergenze molto impegnative, che hanno richiesto ampia mobilitazione di uomini e mezzi, con un impiego significativo di voli aerei per il contrasto attivo del fuoco.

Aumento consistente degli interventi antincendio nella stagione estiva 2025

Nel periodo preso in esame, i Vigili del Fuoco hanno effettuato 51.900 interventi per incendi boschivi e di vegetazione in Italia. Si tratta di un dato rilevante perché rappresenta un incremento di 6.930 interventi rispetto allo stesso arco temporale del 2024. Questo aumento segnala una stagione particolarmente critica sotto il profilo della prevenzione e della lotta al fuoco.

I giorni estivi più caldi, uniti a venti forti e a lungo prolungati periodi di siccità, hanno favorito la rapida diffusione delle fiamme in molte aree del Paese, comprese quelle protette come la Rete Natura 2000, una rete che tutela habitat naturali e specie selvatiche minacciate. Gli incendi hanno causato danni considerevoli anche in alcune zone di rilevante valore ambientale, come i parchi nazionali e le aree boschive limitrofe, ad esempio nel parco del Vesuvio.

La mole di lavoro ha richiesto un impegno crescente da parte delle squadre di vigili, distribuite sia per interventi a terra che aerei. La maggior frequenza di incendi rispetto al 2024 pone ulteriori sfide alla capacità operativa del Corpo nazionale, chiamato a garantire tempestività ed efficacia per limitare la diffusione delle fiamme e i danni all’ambiente e ai territori abitati.

Impiego della flotta aerea e lavoro delle squadre a terra nelle operazioni antincendio

La lotta agli incendi boschivi nel 2025 ha visto un forte utilizzo della flotta aerea dei Vigili del Fuoco. Dal 15 giugno al 22 agosto sono state accumulate 4.204 ore di volo dedicate a missioni antincendio, con 18.677 lanci di sostanze estinguenti effettuati direttamente sulle fiamme. Si tratta di un supporto fondamentale, specie in aree difficilmente raggiungibili dalle squadre a terra.

Gli elicotteri e i velivoli, come i Canadair, si sono dimostrati essenziali per attaccare i roghi da sopra, limitando la possibilità di espansione e agevolando le operazioni di spegnimento. Il coordinamento tra pattuglie aeree e squadre terrestri, che operano spesso in condizioni difficili, è un elemento centrale. Le ore di lavoro a terra degli operatori si sono attestate a migliaia ogni settimana, con turni prolungati e interventi su più fronti per contenere incendi che si sviluppavano in zone spesso impervie.

Nell’ultima settimana monitorata, il Corpo Nazionale ha riportato 3.250 interventi, di cui 58 hanno visto l’impiego diretto della flotta aerea, mentre le squadre a terra hanno lavorato per un totale di 4.866 ore. La sinergia tra uomini, mezzi e tecnologie è stata messa a dura prova da incendi diffusi e di forte intensità.

Aree più colpite e dettaglio degli interventi regionali

La Puglia è risultata la regione maggiormente colpita dagli incendi nel periodo considerato, con 623 interventi nell’ultima settimana. A seguire la Sicilia, con 612 interventi, il Lazio con 359 e la Calabria con 333. Queste regioni sommano la maggior parte delle chiamate ai Vigili del Fuoco, segnando una distribuzione geografica degli incendi concentrata soprattutto nel Sud e nel Centro Italia.

In Calabria, ad esempio, vi è stato un episodio significativo nel Vibonese dove un incendio ha distrutto circa 20 ettari tra bosco e uliveto. Per contenere queste fiamme sono stati attivati contemporaneamente mezzi aerei e squadre a terra, gestiti e coordinati attraverso il Centro Operativo Aereo Unificato della Protezione Civile.

Le condizioni ambientali e meteorologiche, come temperature elevate e fenomeni di vento, hanno reso difficile l’azione di contenimento, costringendo a sforzi continui per evitare il propagarsi e proteggere ecosistemi e abitazioni. Le regioni menzionate hanno registrato le maggiori criticità, con incendi spesso ravvicinati e duraturi nel tempo.

La presenza di vaste superfici vegetali asciutte e la conformazione del territorio hanno complicato le operazioni, facendo emergere la necessità di interventi rapidi e ben organizzati da parte dei Vigili del Fuoco, sempre impegnati in prima linea durante tutta la stagione più calda.