Venezia affronta nuove tensioni legate all’aumento dei visitatori e al cambiamento del ruolo dei trasporti marittimi. In particolare, i traghetti sul Canal Grande, un tempo mezzi di supporto per i residenti, stanno diventando molto richiesti dai turisti, con conseguenze evidenti sulla città e la vita quotidiana degli abitanti. Qui si analizzano le dinamiche di questo fenomeno e le opinioni dei cittadini in vista di eventi come il Festival del Cinema.
La riscoperta dei traghetti sul Canal Grande come alternativa economica alla gondola
Il servizio traghetti sul Canal Grande è tornato al centro dell’attenzione soprattutto come alternativa a basso costo ai costosi giri in gondola, che arrivano a costare fino a 90 euro per mezz’ora. Con soli 2 euro, il traghetto offre un’esperienza simile, attraversando lo stesso importante corso d’acqua di Venezia.
Molti visitatori lo scelgono grazie a suggerimenti online, che lo presentano come un modo economico per vivere un momento tipico della città lagunare. In origine, questi traghetti erano poco frequentati dai turisti e usati quasi esclusivamente dai locali, che li impiegavano quotidianamente per spostamenti brevi e comodi lungo il Canal Grande.
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Oggi però l’afflusso turistico ha modificato la natura del servizio. Le code che si formano all’imbarco ai vari “stazi” mostrano la crescente popolarità. Il servizio, che un tempo era una comoda abitudine riservata ai veneziani, si trasforma in un’attrazione a sé stante, cambiando la sua funzione originaria. Questo aumento degli utenti è evidente soprattutto nei collegamenti più strategici come quello di San Tomà, dove la fila di turisti può occupare quasi tutto il percorso pedonale vicino al ponte.
L’impatto del turismo sul traffico e la vita quotidiana dei residenti
Per gli abitanti di Venezia questa trasformazione genera preoccupazione. Il traghetto, nato come mezzo di trasporto pubblico economico e funzionale, si trova oggi a dover affrontare un congestionamento causato dall’arrivo di numerosi turisti. Molti residenti segnalano situazioni di affollamento e disagi, soprattutto nelle ore di punta.
Il problema si aggrava perché il traghetto funziona come complemento alle linee dei vaporetti, che spesso presentano anch’essi problemi di sovraffollamento. Mentre sui vaporetti sono stati introdotti varchi riservati ai residenti per garantire loro una certa priorità negli spostamenti, sulle fermate dei traghetti ciò non avviene per mancanza di spazio adeguato.
Questa situazione rende meno accessibili i traghetti ai veneziani, che si trovano a dover condividere il servizio con un turismo massiccio e poco regolato. Il disagio aumenta soprattutto in vista di eventi con un grande afflusso di visitatori, come il Festival del Cinema, che porta in città presenze eccezionali.
Le proposte per ridurre il sovraffollamento: cancellare le fermate dalle mappe digitali
Per limitare l’impatto del turismo sul servizio traghetti, si discute di misure drastiche. Tra queste, la proposta più discussa arriva dal capogruppo Cecilia Tonon, che suggerisce di rimuovere le fermate dei traghetti dalle mappe online come Google Maps o Apple Maps.
Questa strategia ha precedenti: a Barcellona una linea turistica verso il Parc Güell è stata eliminata dalle app di navigazione per ridurre la pressione turistica in quell’area. L’idea è di scoraggiare i turisti che consultano le mappe per trovare mezzi di trasporto economici, evitando così assembramenti e lunghe code.
Il passaggio del servizio da vantaggio per i residenti a attrazione turistica ha sollevato molte questioni: il traghetto, oggi usato da visitatori, ha visto ridursi drasticamente il numero di abitanti della laguna, quindi senza turismo rischierebbe di diventare quasi inutilizzato. Questo impone di trovare un equilibrio tra le esigenze dei cittadini e i flussi turistici.
Come cambia la percezione e l’uso dei traghetti nel contesto veneziano attuale
Oggi il traghetto ha una funzione diversa rispetto al passato. Un tempo era un passaggio frequente, rapido e discreto. Guidato da un solo gondoliere e senza decorazioni, aveva soprattutto una valenza pratica. Ora la curiosità turistica che suscita ha trasformato un servizio semplice in un’attrazione.
Questa evoluzione rende il trasporto sul Canal Grande, un tempo silenzioso protagonista della mobilità locale, una sorta di “gondola low cost” su cui si concentrano gruppi di turisti attratti da un’esperienza più autentica ma anche più accessibile rispetto a quella tradizionale. Questa scelta ha però aumentato il sovraffollamento alle fermate e nelle calli vicine.
I residenti notano un cambiamento nel tessuto sociale e logistico di Venezia dovuto proprio a questa riscoperta. La città, già affollata e costosa, rischia di vedere i propri mezzi pubblici dominati da chi arriva solo per brevi visite. Il servizio del traghetto si trova così al centro di un conflitto tra identità locale e destinazione turistica.
Gli sviluppi nelle prossime stagioni saranno particolarmente importanti, soprattutto se le autorità locali adotteranno regole più rigide o soluzioni tecnologiche per gestire il grande flusso di visitatori e tutelare la vita quotidiana dei veneziani.