Un’importante operazione di polizia ha portato al sequestro preventivo di due edifici a Battipaglia, nel Salernitano. I Carabinieri e la Guardia di Finanza hanno agito sotto la direzione della Procura della Repubblica di Salerno dopo aver accertato l’esistenza di permessi di costruzione ritenuti illegittimi. Questo caso mette in luce non solo le problematiche legate all’edilizia nella zona, ma anche il ruolo di funzionari pubblici coinvolti nella vicenda.
La dinamica dell’operazione
Il sequestro è stato eseguito dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Salerno e dalla compagnia della Guardia di Finanza di Battipaglia, coadiuvati da altri agenti della Compagnia Carabinieri locale. Queste operazioni seguono le indagini sulle pratiche di costruzione di due palazzi che avrebbero ottenuto autorizzazioni abusive, causando così grande attenzione da parte delle autorità competenti.
I destinatari del decreto di sequestro comprendono due funzionari del Comune di Battipaglia, che si occupavano dell’Ufficio Tecnico, due ingegneri privati e il legale rappresentante della ditta costruttrice. Cinque committenti sono stati anch’essi coinvolti nelle indagini, con accusati vari e in concorso per reati legati al Testo Unico dell’Edilizia e per falsità ideologica. Gli edifici, un palazzo di sette piani e uno di tre, sorgono su ciò che un tempo era occupato da costruzioni preesistenti che sono state demolite.
La questione dei permessi di costruzione
I permessi di costruzione al centro delle indagini hanno suscitato interrogativi riguardo alla loro legittimità. Entrambi i titoli sarebbero stati rilasciati in relazione a lavori di demolizione e ricostruzione, nei quali era prevista un’implementazione del volume residenziale esistente fino al 35%. Questa modalità di costruzione era sancita dalla Legge Regionale della Campania n. 19/2009 e dal Piano di Recupero previsto dalla Legge 219 del 1981.
Tuttavia, le problematiche emerse dalle indagini rivelano esposizioni fragili nei processi di rilascio di tali permessi. La corretta valutazione volumetrica dei fabbricati demoliti sembrerebbe essere stata scorretta, con il rischio che ciò possa aver influenzato in modo significativo l’ammontare del volume autorizzato. Inoltre, gli interventi di demolizione sono stati, in alcuni casi, classificati in maniera impropria come “manutenzione straordinaria”, il che potrebbe aver alterato il quadro legale di riferimento.
Criticità e impatti urbanistici
Le indagini hanno messo in evidenza anche come, nonostante le norme esistenti, permessi illegittimi possano portare a conseguenze pesanti sia per l’urbanistica della zona che per la comunità. Dopo la demolizione degli edifici preesistenti, che erano limitati a due piani, i nuovi palazzi hanno visto un incremento della loro altezza. Le nuove costruzioni raggiungono infatti diverse decine di metri, contribuendo a una considerevole modifica del carico urbanistico della zona.
Le violazioni delle normative edilizie potrebbero generare una pressione sugli spazi vitali e sul complesso residenziale, alterando l’equilibrio locale e provocando possibili conflitti tra i residenti e il nuovo assetto urbano. La questione dei permessi di costruzione e delle violazioni delle normative diviene così centrale per il futuro sviluppo edilizio nella regione, richiedendo un’attenta vigilanza delle autorità per prevenire simili situazioni in futuro.