Scossa di terremoto magnitudo 3.2 nei campi flegrei tra pozzuoli e quarto alle prime ore del mattino

Scossa di terremoto magnitudo 3.2 nei campi flegrei tra pozzuoli e quarto alle prime ore del mattino

Una scossa di magnitudo 3.2 ha colpito i Campi Flegrei tra Pozzuoli e Quarto, con attività sismica persistente monitorata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per prevenire rischi vulcanici.
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Una scossa di magnitudo 3.2 ha colpito i Campi Flegrei, tra Pozzuoli e Quarto, con attività sismica moderata ma costante, monitorata attentamente dall’INGV per prevenire rischi vulcanici. - Gaeta.it

Una scossa di terremoto si è verificata nei campi flegrei, area vulcanica vicino a Napoli, alle prime ore del mattino. I dati dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia indicano che l’evento è stato localizzato tra i comuni di Pozzuoli e Quarto con un’ipocentro molto superficiale. Questa zona è da tempo osservata con attenzione per la sua attività sismica e vulcanica.

Caratteristiche della scossa principale e localizzazione

La scossa più intensa registrata nella notte ha raggiunto una magnitudo di 3.2 sulla scala Richter. L’Ingv ha rilevato che l’ipocentro era situato a circa 3 chilometri di profondità, molto vicino alla superficie terrestre, rendendo così percepibile il terremoto anche nelle aree più vicine all’epicentro. L’epicentro è stato individuato tra i territori di Pozzuoli e Quarto, due comuni noti per la loro vicinanza al complesso vulcanico dei campi flegrei.

Il sisma è avvenuto intorno alle cinque del mattino, un orario in cui molte persone sono ancora sveglie o in procinto di alzarsi, aumentando la probabilità di avvertire la scossa. La magnitudo, seppur di intensità moderata, ha suscitato attenzione per la natura del territorio e per la frequenza delle scosse che si manifestano in questo contesto. La zona è infatti monitorata costantemente, vista anche la capacità del sistema vulcanico flegreo di influire sulla sismicità locale.

Attività sismica registrata nella notte tra l’1 e le 6

Nei primi sei ore della notte sono state rilevate almeno altre dieci scosse di entità inferiore rispetto a quella di magnitudo 3.2. Questi eventi meno intensi si sono distribuiti nello stesso settore geografico, rafforzando l’idea di un’attività sismica persistente in questa fase temporale. I sismografi dell’Ingv hanno fatto notare un’agitazione sismica costante, seppur non capace di provocare danni significativi o allarmi di emergenza nella popolazione.

Queste scosse minori, spesso percepite come lievi tremori, fanno parte di fenomeni di assestamento del terreno in zone vulcaniche come i campi flegrei. È noto che l’attività sotterranea, sia magmatica che idrotermale, contribuisce a generare queste vibrazioni di diversa intensità. Il fatto che in poche ore si siano succedute diverse scosse indica che la zona resta fragile e necessita di un monitoraggio continuo per valutare possibili sviluppi.

Il contesto geologico e la sorveglianza dei campi flegrei

I campi flegrei rappresentano uno dei sistemi vulcanici più studiati in italia. Situati nel napoletano, si estendono su un’area vasta e comprendono crateri, fumarole e sorgenti termali. La presenza di un grande bacino calderico sottostante spiega la frequenza e la varietà di eventi sismici nella zona. I movimenti tellurici come quello rilevato questa mattina sono strettamente collegati ai processi che avvengono sotto la superficie.

Da anni, l’Ingv e altri enti scientifici monitorano con sistemi sismografici avanzati e strumenti vulcanologici l’area, al fine di prevenire rischi maggiori. Il fenomeno registrato denota un’attenzione continua verso le variazioni nel sottosuolo che potrebbero indicare cambiamenti nell’attività vulcanica. In quest’ottica, ogni scossa, anche di bassa intensità, viene studiata per comprenderne le cause e prevenire possibili emergenze.

Sorveglianza e protocolli di sicurezza

La sorveglianza si svolge senza interruzioni, coinvolgendo anche protocolli per la sicurezza delle comunità vicine, comprese quelle di Pozzuoli e Quarto. La comunicazione tempestiva dei dati consente alle autorità di reagire prontamente in caso di aumenti improvvisi della pericolosità sismica o vulcanica. Questa scossa nel 2025 rientra nella normale attività di un sistema naturale complesso, ma richiama l’attenzione sulle dinamiche sottostanti che si manifestano periodicamente.

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