Nel 2024, il servizio di medicina trasfusionale dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ancona ha registrato un aumento significativo nelle donazioni di sangue e emocomponenti, stabilendo nuovi standard per la salute pubblica. Solo a Fabriano, sono stati effettuati 6.358 donazioni, superando i numeri dal 2014 in poi. Questo incremento non solo rappresenta un risultato straordinario in termini di partecipazione civica, ma ha anche avuto ripercussioni dirette sui servizi sanitari, migliorando in modo tangibile l’assistenza per i pazienti.
Incremento delle donazioni di sangue e plasma
Analizzando il dato delle donazioni, emerge un aumento del 15% nel numero di sacche di sangue donate e un notevole incremento del 34% per quanto riguarda il plasma prelevato tramite aferesi. Queste statistiche racchiudono un messaggio importante: la sensibilizzazione della popolazione e la fidelizzazione dei donatori hanno contribuito a questo risultato. L’aumento delle donazioni ha quindi avuto una ricaduta diretta sugli interventi medici, facilitando un incremento del 38% nelle trasfusioni di emazie e piastrine. Questo è fondamentale in un contesto sanitario dove la disponibilità immediata di emocomponenti può fare la differenza tra vita e morte per molti pazienti.
Questi dati sono di grande incoraggiamento, non solo per il personale sanitario ma anche per i donatori, che si stanno dimostrando sempre più responsabili nel contribuire al benessere collettivo. Dati anche la riduzione del 19,5% negli accessi al pronto soccorso per trasfusioni, è evidente che un sistema di donazioni più robusto porta a un miglioramento generale della salute pubblica.
Sviluppi significativi in terapia marziale endovenosa
Un aspetto degno di nota è l’aumento esponenziale degli accessi alla terapia marziale endovenosa, che ha visto un incremento straordinario di circa il 500% rispetto all’anno precedente. Questo dato riflette non solo un aumento della consapevolezza riguardo le necessità legate a carenze di ferro o anemia, ma anche l’efficacia del protocollo di cura applicato nelle strutture della AST. La terapia marziale endovenosa offre un’alternativa rapida e mirata per diverse patologie, migliorando notevolmente la qualità della vita dei pazienti, che possono ora contare su un supporto immediato e continuo.
Queste misure, insieme a quelle relative alle donazioni di sangue, pongono l’AST di Ancona in una posizione chiave nella sanità marchigiana, evidenziando come un’ottimizzazione dei trattamenti e un buon numero di donatori possano portare a risultati significativi.
Collaborazione e standard moderni per la raccolta
Il successo delle donazioni di sangue e emocomponenti deve molto alla stretta collaborazione con l’Associazione Volontari Italiani del Sangue . Questa sinergia ha reso possibile non solo il raggiungimento di nuovi obiettivi, ma anche la promozione di un modello d’eccellenza nella raccolta e gestione dei donatori. La riduzione dei consumi di emocomponenti da parte dei clinici ha permesso di utilizzare le scorte in modo più efficiente, rispondendo di volta in volta alle necessità dei pazienti.
Altri ambiti di eccellenza dell’AST di Ancona comprendono la gestione ambulatoriale, che ha visto un ampliamento dell’offerta terapeutica per i pazienti. La disponibilità di emocomponenti autologhi, come gel piastrinico, siero-collirio autologo e lisato piastrinico, è un chiaro esempio dell’innovazione apportata nei trattamenti. Queste tecnologie rappresentano un passo significativo verso la medicina rigenerativa, conferendo all’AST di Ancona uno status competitivo rispetto ad altre realtà regionali.
La voce delle istituzioni
Filippo Saltamartini, Vice Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, ha affermato l’importanza delle donazioni di sangue e delle emocomponenti nel salvare vite. Ha espresso gratitudine a tutti coloro che hanno collaborato per rendere possibili questi risultati, sottolineando il valore di un’infrastruttura che funziona grazie a una rete virtuosa di donatori e professionisti. Questo riconoscimento rappresenta un incentivo a mantenere alta la guardia e a proseguire con strategie che mirano a potenziare ulteriormente la partecipazione nella donazione di sangue.
In questo contesto, la stanza dei prelievi di Senigallia e Jesi si distingue come la principale della regione, settando un esempio a livello nazionale. La capacità di attrarre donatori e garantire scorte adeguate di sangue testimonia un impegno collettivo che si riflette nei numeri e nella salute della comunità.
Il 2024 si profila come un anno cardine per la medicina trasfusionale nelle Marche, con l’auspicio di proseguire su questa strada di crescita e miglioramento, sempre al servizio dei cittadini e della loro salute.