Raffica di attacchi russi contro infrastrutture energetiche ucraine a odessa: blackout per 25mila persone e droni abbattuti

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Attacchi russi colpiscono le infrastrutture energetiche di Odessa, blackout e droni abbattuti. - Gaeta.it

Sofia Greco

31 Agosto 2025

Il territorio ucraino nella regione di Odessa ha subito un nuovo attacco notturno che ha colpito quattro impianti energetici dell’azienda Dtek, lasciando senza luce oltre 25.000 persone. La strategia militare russa ha preso di mira infrastrutture chiave in un momento in cui la domanda di energia si prepara a crescere con l’avvicinarsi dell’inverno. Parallelamente, Mosca ha annunciato di aver abbattuto molti droni ucraini sul proprio suolo, mentre fonti indipendenti indicano un possibile aumento degli attacchi nelle settimane a venire.

Attacco alle infrastrutture energetiche di dtek a Chornomorsk e blackout nella regione di Odessa

Durante la notte, quattro impianti di Dtek nella regione di Odessa sono stati colpiti da raid aerei russi. L’ufficio stampa di Dtek ha confermato che l’attacco ha provocato interruzioni nell’erogazione di energia, con un black out che ha riguardato oltre 25.000 cittadini, in particolare nella città costiera di Chornomorsk. L’azienda ha segnalato la necessità di controllare le apparecchiature danneggiate, ma le operazioni di riparazione possono partire solo dopo il via libera delle autorità militari e dei soccorritori.

Questa azione si inscrive in una serie di attacchi mirati alle infrastrutture energetiche ucraine, considerati un elemento cruciale nella strategia russa per indebolire il paese, soprattutto prima dell’arrivo dell’inverno. In quel periodo la domanda di energia aumenta considerevolmente e bloccare o danneggiare gli impianti elettrici può avere conseguenze drammatiche per la popolazione civile e per l’economia. Le reti colpite a Chornomorsk fanno parte di un sistema di forniture energetiche vitali per la regione di Odessa.

Dtek, uno dei maggiori operatori energetici ucraini, ha evidenziato la continuità di questi attacchi notturni, descritti come un tentativo di “terrorizzare” la regione, sottolineando il peso del coinvolgimento civile in questo conflitto diretto. Le indagini tecniche sulle strutture colpite dovranno stabilire l’entità esatta dei danni, durata delle interruzioni e tempistiche per il ritorno alla piena efficienza.

Intercettazione di 21 droni ucraini nel territorio russo, il ministero della difesa di Mosca

Nella stessa notte, il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver intercettato e distrutto un totale di 21 droni ucraini, spostando l’attenzione sulla difesa contro offensive aeree nemiche. Gli abbattimenti sono avvenuti su diverse regioni russe vicine al confine ucraino: 11 droni sono stati intercettati sulla regione di Volgograd, 8 in quella di Rostov, mentre altre due unità sono cadute rispettivamente nelle aree di Belgorod e Bryansk.

Questi dati confermano una frequenza elevata di operazioni aeree da parte ucraina oltre la linea di demarcazione, indicando come il conflitto coinvolga sistemi di riconoscimento e attacco a distanza. Il ricorso a droni per raccogliere informazioni o per effettuare colpi mirati rappresenta un’asse strategico della guerra moderna. La risposta russa si concentra su sistemi di difesa aerea attivi lungo le zone di potenziale infiltrazione.

Le autorità di Mosca tendono a presentare questi intercettazioni come segnale di controllo del proprio spazio aereo, ma mostrano indirettamente anche la permeabilità dei confini e la presenza continua di elementi di guerra tecnologica, con impatto diretto sugli equilibri territoriali.

Isw avverte: Mosca pronta a intensificare attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine

Secondo l’Institute for the Study of War , un think tank statunitense molto attento all’evoluzione del conflitto in Ucraina, nei prossimi giorni la Russia potrebbe intensificare gli assalti alle infrastrutture energetiche del paese. L’Isw rileva che Mosca ha approfittato di una pausa temporanea, seguita a un vertice tenutosi ad Alaska, per rifornirsi di munizioni e preparare una fase offensiva più pesante.

L’idea della possibile escalation si basa sull’obiettivo dichiarato di peggiorare la situazione energetica ucraina in previsione della stagione fredda, quando il sistema dovrà sostenere maggiori carichi. Questo aumento degli attacchi alimenterebbe pertanto una crisi energetica con ricadute su milioni di persone, accentuando i disagi e gli effetti delle interruzioni.

L’analisi dell’Isw mette a fuoco la centralità ormai assunta dalle infrastrutture energetiche nel conflitto attuale. La pressione russa mira a causare danni mirati che abbattano la capacità di produzione e distribuzione di elettricità in Ucraina, imponendo vincoli economici e sociali significativi. Si tratta di una dimensione specifica che accompagna le manovre militari più tradizionali e amplia il campo di scontro a una forma di guerra infrastrutturale.

La previsione di intensificazione dei raid ha inoltre un valore strategico di attenzione per le autorità ucraine, chiamate a rafforzare le proprie difese civili e logistiche, pianificare interventi rapidi per il ripristino e garantire la resilienza delle reti energetiche.

L’attacco a Dtek a Odessa si inserisce in questo quadro di pressioni crescenti, confermando che le infrastrutture restano un obiettivo cruciale nel conflitto russo-ucraino e che i risvolti per la popolazione civile rischiano di diventare più seri con il prolungarsi degli scontri.