Quarticciolo, Roma: spaccio e paure quotidiane. Don Coluccia lancia un appello per cambiare rotta

Nel quarticciolo la criminalità organizzata controlla le strade mentre forze dell’ordine e Don Coluccia si impegnano per contrastare spaccio e degrado sociale con un appello alla comunità
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Quarticciolo sotto assedio, Don Coluccia chiama a un cambiamento urgente. - Gaeta.it

Nel Quarticciolo, quartiere popolare alla periferia est di Roma, la situazione è difficile. La criminalità organizzata e lo spaccio di droga segnano la vita di chi ci abita. Don Antonio Coluccia, sacerdote impegnato contro le mafie e nel recupero dei ragazzi, ha diffuso un video che racconta il degrado e l’illegalità che dominano il territorio. Le sue parole sono un invito urgente a far scattare un coinvolgimento concreto della comunità per provare a invertire la rotta.

Criminali E Pusher controllano le strade

Nel video di don Coluccia si vede chiaramente chi comanda nel quartiere. Le strade sono controllate da vedette, posizionate a ogni angolo per tenere tutto sotto controllo. Di giorno, ma soprattutto di notte, le piazze diventano il centro dello spaccio. Gruppi organizzati spostano i loro membri da una piazza all’altra, trasformandole in veri e propri fortini. L’unico bagliore nel buio arriva dagli smartphone usati per coordinarsi, mentre i residenti si tengono in silenzio, presi dalla paura. Questa sorveglianza continua garantisce il monopolio illegale nell’area, lasciando chi ci vive isolato e senza appoggi.

Forze dell’ordine più attive contro lo spaccio

Negli ultimi mesi la polizia e i carabinieri hanno intensificato gli interventi contro lo spaccio al Quarticciolo. Con operazioni mirate, sono stati arrestati diversi pusher e sequestrate quantità importanti di crack, cocaina ed eroina. Questi interventi dimostrano quanto sia difficile sradicare le proprietà legate alla droga, spesso contrastate anche con resistenza. Nonostante l’impegno concreto delle forze dell’ordine, il senso di insicurezza resta forte tra la gente, che convive con un sistema radicato e non facile da scalfire con azioni sporadiche.

Don Antonio Coluccia e il ruolo di chi vuole cambiare le cose

Don Antonio Coluccia, il “prete di strada”, ha deciso di denunciare questa realtà per far emergere il degrado culturale e sociale che accompagna il controllo della criminalità. Dopo anni di lavoro con i giovani in difficoltà, è convinto che il cambiamento passi solo da un impegno collettivo. Sottolinea quanto sia importante che chi ha a cuore il quartiere si faccia avanti, offrendo alternative ai ragazzi più fragili e contribuendo a creare una nuova consapevolezza. Il suo appello è chiaro: non bisogna arrendersi alla rassegnazione, ma costruire giorno dopo giorno nuove opportunità sociali e culturali.

Quarticciolo, tra cronaca e bisogni della comunità

Il Quarticciolo resta uno dei punti più difficili della periferia romana. Qui, la cronaca di arresti e sequestri si mescola con le storie di chi vive ogni giorno con la paura. La criminalità organizzata, con vedette e piazze sotto controllo, mette a nudo un problema profondo, che riguarda non solo la sicurezza ma anche il tessuto sociale. Gli interventi delle forze dell’ordine sono un contrasto diretto, ma non bastano a risolvere tutto. Per questo il lavoro sul campo di chi, come don Coluccia, si dedica alle persone è fondamentale per dare speranza e costruire soluzioni durature. Il futuro del quartiere si giocherà proprio su questo equilibrio tra legalità e impegno civico.

Oggi il Quarticciolo è un territorio segnato dalle difficoltà, dove il riscatto sociale è un’urgenza. Le immagini di un’area sorvegliata giorno e notte da reti criminali richiedono una riflessione seria sulla collaborazione tra istituzioni e cittadini. Solo un lavoro congiunto tra forze dell’ordine e chi opera per aiutare i più fragili potrà, nel tempo, portare a un cambiamento reale. La strada è lunga, ma l’appello di chi conosce il quartiere e le sue fragilità tiene viva la speranza di un futuro diverso.