Proroga nelle indagini sulla scomparsa di Denisa Adas, problemi tecnici bloccano il recupero dei video di sorveglianza a Prato

Proroga nelle indagini sulla scomparsa di Denisa Adas, problemi tecnici bloccano il recupero dei video di sorveglianza a Prato

Le indagini sulla scomparsa di Denisa Maria Adas a Prato sono rallentate da un malfunzionamento del sistema di videosorveglianza comunale, mentre emergono nuovi sviluppi con testimoni e indagati coinvolti.
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La scomparsa di Denisa Maria Adas a Prato è avvolta nel mistero, complicata da un guasto al sistema di videosorveglianza comunale che rallenta le indagini, mentre emergono nuovi sviluppi giudiziari e testimonianze controverse. - Gaeta.it

La vicenda della scomparsa di Denisa Maria Adas, escort romena di trent’anni, resta avvolta in un velo di mistero. Sono passate ormai due settimane da quando la giovane ha fatto perdere le tracce dopo un soggiorno nel residence Ferrucci di Prato. Le indagini, tuttavia, incontrano un ostacolo imprevisto: un malfunzionamento ai sistemi di videosorveglianza comunale ha reso quasi impossibile recuperare i filmati che potrebbero contribuire a far luce sulla sua sparizione.

Malfunzionamento del sistema di videosorveglianza: un blocco inatteso nelle indagini

Le telecamere di sorveglianza comunale, key per ricostruire gli spostamenti di Denisa ad aprile a Prato, si sono trasformate in un’arma a doppio taglio a causa di un guasto tecnico. Secondo quanto riportato da “Il Tirreno”, i problemi riguardano il software o il server incaricato di gestire l’archiviazione e il download delle immagini. Ogni tentativo di scaricare i filmati causa il blocco dell’intero sistema, il che impedisce agli investigatori di accedere al materiale video in modo lineare e completo.

Gli inquirenti del Nucleo investigativo dei carabinieri, impegnati nelle operazioni, hanno dovuto ricorrere a un metodo spezzettato: scaricano i video a blocchi, rallentando così tutta la raccolta dati. Questo approccio discontinuo ha fatto accumulare un ritardo importante, che potrebbe compromettere la tempestività delle indagini. Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, ha definito la situazione “un fatto senza precedenti nella sua carriera”, scrivendo ai vertici locali per sollecitare un intervento urgente.

Impatto della manutenzione e ruolo degli enti locali nella gestione del sistema di videosorveglianza

La responsabilità diretta del sistema di videosorveglianza ricade sul Comune di Prato, che ha il compito di garantire la manutenzione e la gestione del software e dei server. Al momento, si evidenzia come il controllo tecnico non sia sufficiente per mantenere una funzionalità stabile e affidabile. Il blocco delle telecamere durante i tentativi di scaricare le immagini provoca un effetto di “cecità” temporanea per la sicurezza pubblica in tutta la città.

Questo problema tecnico va oltre il singolo caso di Denisa Adas e interessa direttamente la sicurezza urbana. Per questo motivo, è stata coinvolta anche la prefettura, dove si ragiona sull’importanza di un intervento coordinato per evitare che simili guasti compromettano la capacità di prevenire e gestire situazioni di emergenza. La regione Toscana, dal canto suo, potrebbe fornire un supporto tecnico per intervenire direttamente sull’infrastruttura informatica dedicata.

Il Comune di Prato ha riferito che la mole di materiale da scaricare, unita all’età ormai avanzata del sistema informatico, ha generato questi problemi tecnici. La promessa è quella di riuscire a fornire le registrazioni entro la fine della prossima settimana o l’inizio di quella seguente. Resta però aperta la questione di un lavoro di aggiornamento e potenziamento del sistema per evitare nuovi intoppi.

Sviluppi recenti nelle indagini sulla scomparsa di denisa maria adas

Parallelamente al problema tecnico, le indagini sul caso continuano a registrare nuovi elementi. La cosiddetta “super-testimone”, una ragazza amica di Denisa, ha fornito informazioni sensibili riguardanti la madre di Denisa, Maria Cristina Paun. La testimone è diventata introvabile e si sospetta che possa essersi allontanata dall’Italia per timore di ritorsioni. Tra le ipotesi si considera una fuga verso la Romania.

Questa testimonianza ha innescato una inchiesta per false informazioni a carico della madre di Denisa, complicando ulteriormente la situazione familiare e giudiziaria attorno alla scomparsa. È un elemento che aggiunge tensione e variegate piste investigative.

Inoltre, la procura di Prato ha inserito nel registro degli indagati un avvocato calabrese considerato amico della madre di Denisa, con l’accusa di sequestro di persona. L’avvocato, comunque, sostiene di non aver ancora ricevuto notifica dell’avviso di garanzia, mentre dalle autorità arriva la conferma dell’avvenuta comunicazione da parte della polizia giudiziaria. Finora, però, il legale non ha risposto alle convocazioni degli investigatori.

Questo quadro si presenta complicato, con più fronti aperti, diversi soggetti coinvolti e il nodi da sciogliere sono ancora molti. La risoluzione si fa sempre più urgente, in particolare per recuperare i materiali video bloccati, potenziali prove chiave.

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