Il settore industriale cinese ha registrato una diminuzione dei profitti nei primi sette mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La fiducia contenuta di imprese e consumatori continua a influire negativamente sulla domanda interna e sull’andamento dell’economia. Il quadro resta incerto, con segnali di rallentamento evidenziati sia dai dati sui profitti sia da altri indicatori economici nazionali.
Andamento dei profitti industriali nei primi sette mesi del 2025
I profitti delle grandi imprese industriali in Cina sono scesi dell’1,7% su base annua da gennaio a luglio 2025. L’Ufficio nazionale di statistica ha diffuso questi dati, segnalando che il totale di 4.020 miliardi di yuan rappresenta una flessione leggermente inferiore rispetto al -1,8% registrato nei primi sei mesi dell’anno. Il calo riflette una domanda debole, legata a un atteggiamento prudente di aziende e consumatori. Anche a luglio i profitti sono diminuiti dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2024, un dato migliore rispetto al -4,3% di giugno, ma che segna il terzo mese consecutivo in calo.
Nonostante le misure adottate per sostenere la ripresa economica, come politiche monetarie più accomodanti e riduzioni dei tassi d’interesse, l’impatto sul sistema produttivo e sulla spesa interna resta limitato. Il rallentamento coinvolge anche gli investimenti diretti esteri, che sono diminuiti del 15% nella prima metà del 2025, mentre alcuni settori ad alta tecnologia mostrano lievi miglioramenti, che però compensano solo parzialmente il quadro generale.
Divario di performance tra imprese statali e private in Cina
Tra le imprese industriali si osserva una netta differenza tra aziende statali e private. Le società di proprietà statale hanno visto gli utili ridursi del 7,5% nei primi sette mesi del 2025, un calo simile a quello del 7,6% registrato nel primo semestre. Questa contrazione indica come le imprese pubbliche siano maggiormente colpite dalle difficoltà economiche.
Al contrario, le aziende private hanno migliorato i risultati, con un aumento degli utili dell’1,8%, leggermente superiore all’1,7% del periodo gennaio-giugno. Questo dato conferma il ruolo crescente del settore privato nell’economia cinese, che mantiene una dinamica positiva in un contesto complessivamente debole. Pur con margini più stretti, le imprese private risultano più reattive alle condizioni di mercato e capaci di adattarsi a un ambiente caratterizzato da una domanda interna contenuta.
Il modello cinese si basa ancora su una stretta collaborazione tra Stato e industria strategica. Lo Stato mantiene un ruolo centrale attraverso il controllo diretto o indiretto delle grandi società industriali e tecnologiche, che rappresentano leve fondamentali per guidare investimenti e gestire settori chiave. Questo sistema, spesso definito capitalismo statale, ha contribuito a posizionare la Cina come protagonista nel panorama industriale mondiale, ma evidenzia anche le difficoltà di alcune sue componenti, con il calo delle imprese pubbliche che incide sulla media complessiva.
Effetti e contesto economico globale per l’industria cinese nel 2025
La riduzione dei profitti industriali si inserisce in un contesto più ampio di trasformazioni geopolitiche ed economiche. Nel 2025, il rafforzamento del ruolo statale nei processi produttivi non riguarda solo la Cina, ma fa parte di una tendenza globale in cui diversi paesi aumentano la propria presenza nell’economia per proteggere filiere industriali strategiche. In Cina, questo si traduce in una forte integrazione tra governo e imprese, con un modello che combina investimenti pubblici e indirizzi politici per dominare settori tecnologici e manifatturieri.
Queste strategie sollevano questioni riguardo alla trasparenza gestionale e alla separazione dei poteri nel sistema economico. Il bilanciamento tra interesse pubblico e capacità di mercato delle grandi aziende statali resta un tema centrale nei dibattiti internazionali sulla competizione globale. Il modello cinese, basato su un intervento statale deciso, ha favorito i successi industriali e tecnologici del paese, in parallelo agli sforzi dell’Occidente di rilanciare il proprio tessuto produttivo con investimenti pubblici e nuove politiche industriali.
Questo scenario influenza le performance delle imprese, che si confrontano con spinte alla crescita in segmenti tecnologici e la difficoltà di mantenere volumi e margini in un mercato interno segnato dalla prudenza di consumatori e aziende. Il confronto tra risultati delle imprese statali e private riflette questa situazione, con il settore privato che compensa solo in parte la rigidità e le perdite delle società pubbliche. Analisti e operatori seguono con attenzione la capacità della Cina di conservare il proprio ruolo globale nel settore industriale, alla luce di questi segnali di rallentamento.