Il dibattito sul prossimo bilancio pluriennale dell’Unione Europea ha animato il talk “L’Europa, la grande incompiuta” organizzato da Confagricoltura al Meeting di Rimini il 27 agosto 2025. Al centro della discussione le parole del vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto, l’intervento dell’ex presidente del Consiglio Enrico Letta e il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che hanno evidenziato le priorità dell’Unione in un contesto segnato da tensioni geopolitiche, crisi energetiche e la necessità di un’azione comune più decisa.
Flessibilità nel bilancio europeo per rispondere alle emergenze attuali
Raffaele Fitto ha sottolineato l’importanza di un bilancio europeo in grado di adattarsi alle emergenze che coinvolgono l’Unione oggi. Il vicepresidente della Commissione ha spiegato come nella proposta di bilancio pluriennale sia prevista una significativa flessibilità. Questa caratteristica consente agli Stati membri di ricevere risposte calibrate sulle esigenze specifiche dei vari settori e comparti, un elemento fondamentale vista la mutevolezza del quadro internazionale.
Fitto ha ricordato che le sfide attuali, tra cui la guerra in Ucraina, le conseguenze della pandemia e le tensioni commerciali, richiedono un bilancio non rigido ma capace di riorientare risorse rapidamente. Il sistema finanziario dell’Unione deve permettere interventi tempestivi su temi urgenti, senza restare vincolato a programmazioni troppo rigide. Nel contesto europeo, questa elasticità serve a garantire che le risorse possano essere distribuite in modo flessibile, favorendo così una risposta puntuale alle difficoltà locali o settoriali.
Questa impostazione rappresenta un cambiamento rispetto a schemi finanziari precedenti, più limitati nelle possibilità di adattamento. La tenuta politica ed economica di molti Stati membri dipende dalla capacità di modulare gli interventi con il variare degli scenari esterni. Secondo Fitto, mantenere margini di manovra è ormai indispensabile per affrontare crisi che coinvolgono tanto la sicurezza energetica quanto la produzione agricola.
L’appello a un’azione politica europea più decisa e responsabile
L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta ha richiamato la necessità di un cambio di passo nella politica europea, invitando i governi a prendersi responsabilità precise e a rispettare scadenze definite. Letta ha proposto di sostenere con decisione la Commissione europea affinché agisca con determinazione, accelerando le decisioni comunitarie.
Tra gli obiettivi indicati figura il completamento del mercato unico dell’energia. Per l’Italia questo traguardo rappresenterebbe un vantaggio significativo in termini di costi, con la possibilità di risparmiare milioni sulle bollette. Il mercato unico garantirebbe inoltre maggiore autonomia, un aspetto strategico dopo gli shock energetici degli ultimi anni.
Letta ha sottolineato che, se gli Stati membri si impegnassero con scadenze chiare per portare a termine i progetti, l’Unione otterrebbe risultati concreti. Le azioni previste dovrebbero essere monitorate per verificarne l’effettiva attuazione. L’ex primo ministro ha evidenziato che questa direzione non solo favorirebbe l’Italia, ma rafforzerebbe la posizione dell’Europa a livello globale.
Il richiamo alla coesione europea e il ruolo dell’agricoltura nelle sfide contemporanee
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha evidenziato l’urgenza di un’Europa che torni a unire le sue forze attorno ai valori fondanti. Giansanti ha sottolineato come l’Unione debba superare divisioni che rallentano le risposte comuni e agire in modo compatto per affrontare le sfide interne e internazionali.
Tra queste, la sicurezza alimentare e quella energetica rappresentano due questioni fondamentali. Il presidente di Confagricoltura ha ricordato che oggi non si può rinunciare a nessuna delle due risorse, pilastri per i cittadini europei. Ha inoltre sottolineato che l’agricoltura resta un settore strategico, perché chi produce cibo è al centro della tenuta socio-economica dei Paesi.
Giansanti ha messo in guardia sul rischio di trascurare il sostegno al mondo agricolo in un momento delicato, cosa che potrebbe compromettere la sicurezza degli approvvigionamenti. L’Europa deve quindi riaffermare la sua capacità di intervenire efficacemente, sostenendo chi opera nelle campagne con risorse adeguate e politiche solide.
La combinazione tra bilancio flessibile, impegni politici chiari e un ritorno alla coesione appare essenziale per affrontare, nel 2025, le crisi economiche e sociali che interessano l’Europa. I protagonisti del Meeting di Rimini hanno rilanciato queste idee, consapevoli che il futuro dell’Unione dipenderà da come saprà gestire questi passaggi.