La regione calabria ha lanciato un piano per contrastare gli incendi boschivi, un problema che negli ultimi anni ha causato danni rilevanti al territorio. Il progetto, chiamato “tolleranza zero“, punta a identificare e fermare i piromani e a contenere l’estensione dei fuochi grazie all’impiego di droni per monitorare il territorio. Questa iniziativa è stata illustrata a venezia, durante il festival delle regioni e province autonome, dando risalto a un modello che ora la protezione civile nazionale sta diffondendo anche in altre parti d’italia.
La nascita e gli obiettivi dell’operazione tolleranza zero
L’operazione tolleranza zero è stata promossa dalla regione calabria a partire dal 2022. Alla guida del progetto c’è il presidente Roberto Occhiuto, che ha dato l’impulso per metterla in campo e svilupparla negli anni successivi. Il lavoro è stato portato avanti con l’aiuto dell’arma dei carabinieri, fondamentale per il coordinamento e l’identificazione degli incendiari. L’idea di fondo è monitorare il territorio boschivo per intervenire prima che roghi diventino ingestibili. Il modello di azione include azioni preventivi e una stretta collaborazione tra enti regionali e forze dell’ordine.
Strategia e interventi rapidi
Durante la presentazione, il direttore della protezione civile regionale, Domenico Costarella, insieme al dirigente Raffaele Mangiardi, ha descritto come questa strategia sia basata su una stretta sorveglianza e un intervento rapido. L’obiettivo principale è fermare l’avanzata degli incendi prima che si propaghi, limitando così gli effetti negativi sull’ambiente e sulle comunità locali.
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Utilizzo dei droni e impatto sulla riduzione degli incendi nel 2024
Un elemento centrale dell’operazione tolleranza zero riguarda l’uso dei droni per il sorveglianza attiva delle aree boschive. Nel corso del 2024, grazie a questa tecnologia, la regione ha rilevato una diminuzione significativa delle superfici colpite da incendi. I dati mostrano una riduzione del 77% degli ettari di bosco distrutti rispetto al 2021, con un netto miglioramento nella capacità di agire tempestivamente.
Funzionamento e benefici
Il funzionamento è semplice: i droni pattugliano le foreste, individuando rapidamente focolai e situazioni di rischio. Questo permette agli operatori di intervenire prima che l’incendio si diffonda. L’impiego dei droni ha migliorato la gestione sul campo, ottimizzando le risorse e velocizzando le operazioni di spegnimento. Non solo rappresentano uno strumento di controllo, ma anche un elemento di deterrenza per chi prova a innescare volontariamente i roghi.
Ruolo della control room e coordinamento degli interventi
Oltre ai droni, il progetto tolleranza zero si fonda su una control room situata nella cittadella regionale. Questo centro raccoglie i dati provenienti dai mezzi di monitoraggio e coordina le operazioni sul territorio. Lo scopo è mantenere una sorveglianza costante e reagire subito a ogni segnale di incendio. Il sistema analizza lo stato delle foreste, valuta il pericolo e stima la possibile evoluzione del fuoco.
Miglioramento della comunicazione
La control room permette di attivare immediatamente le squadre operative, riducendo i tempi di risposta nelle fasi critiche dell’emergenza. La presenza di un centro unico facilita la comunicazione tra i vari enti coinvolti, evitando dispersioni e disorganizzazione. In questo modo gli interventi diventano più mirati e mirano a contenere i danni in maniera più efficace e rapida.
Opinioni degli esperti e prospettive future per la protezione civile calabrese
Nel corso della manifestazione, il capo del dipartimento protezione civile calabrese, Domenico Costarella, ha sottolineato come la tecnologia abbia migliorato sensibilmente gli strumenti a disposizione degli operatori. I risultati conseguiti negli ultimi anni dimostrano la validità del progetto, ma non si esclude la necessità di continuare a investire nelle infrastrutture e nelle strategie di contrasto agli incendi.
Anche il dirigente della forestazione regionale, Raffaele Mangiardi, ha rimarcato l’importanza di queste innovazioni. Secondo lui, gli strumenti attuali permettono di trasformare l’emergenza in prevenzione, offrendo dati concreti per migliorare gli interventi. La conoscenza accumulata in questo percorso rende la regione più preparata a gestire le nuove sfide ambientali e a proteggere le aree boschive.
L’operazione tolleranza zero si presenta quindi come una risposta strutturata e aggiornata al rischio incendi in calabria, con tecnologie che hanno dimostrato di ridurre i danni e aumentare il controllo. Lo sviluppo di questi sistemi rappresenta una base concreta per le politiche ambientali e di sicurezza regionale anche nei prossimi anni.