Nel centro storico di Napoli, il sabato sera si trasforma spesso in un momento di tensione. Tra musica, turisti e giovani, si registra un fenomeno preoccupante: alcuni ragazzi portano coltelli non per aggredire, ma per mostrarsi sui social network. Questo comportamento ha spinto le forze dell’ordine a intervenire più volte per contenere situazioni pericolose, legate più al desiderio di apparire che a vere attività criminali.
I controlli dei carabinieri nel centro storico tra Decumani e via del Grande Archivio
Tra sabato e domenica, i carabinieri della compagnia Napoli Centro hanno intensificato i controlli nel rione Decumani e in via del Grande Archivio, luoghi frequentati da giovani e turisti. Dopo diverse ore di pattugliamento, i militari hanno raccolto elementi che mostrano come alcuni adolescenti e giovani adulti sfidino la legge portando coltelli.
Il quadro emerso indica ragazzi consapevoli del rischio, ma poco spaventati dall’eventualità di essere fermati. Per loro, infatti, una denuncia sembra un prezzo accettabile pur di comparire in video o post sui social media, che influenzano comportamenti e mode.
I carabinieri hanno così individuato un fenomeno che va oltre la semplice violazione della legge: l’uso di armi bianche come strumento per attirare attenzione, più che per scopi criminali.
Il caso del 16enne con due coltelli nascosti e la fuga tra la folla
Tra gli episodi segnalati, spicca quello di un ragazzo di 16 anni, studente senza precedenti penali. Alla vista dei carabinieri ha tentato di fuggire tra la folla dei vicoli del centro, ma è stato raggiunto e bloccato dopo pochi metri.
Nelle sue tasche sono stati trovati due coltelli nuovi, lame affilate pronte all’uso. Il minorenne ha detto di portarli solo per realizzare una storia da pubblicare sui social e ottenere visibilità.
L’episodio ha portato a una denuncia per detenzione illegale di armi e al sequestro dei coltelli. Il caso mette in luce il ruolo esibizionistico che certi oggetti pericolosi assumono tra i giovani, spesso senza consapevolezza delle conseguenze legali.
Denunce per un ventenne con coltello e inseguimenti per scooter senza casco
Poco dopo il fermo del minorenne, un altro intervento ha riguardato un ventenne di origine marocchina, controllato sempre vicino al centro storico. Il metal detector ha segnalato la presenza di una lama nascosta. Anche lui ha tentato la fuga, senza successo.
Il coltello a serramanico trovato durante la perquisizione ha portato a una denuncia per possesso di arma bianca.
Nel frattempo, nelle strade di Napoli sono aumentati i fermi per conducenti senza casco, un comportamento pericoloso. Tra questi, un ventenne ha cercato di forzare un posto di blocco per evitare il controllo. Dopo un inseguimento, è stato fermato e denunciato.
Altri due giovani, sempre senza casco, sono stati scoperti senza patente e denunciati.
Interventi su parcheggiatori abusivi e controlli sulle condizioni igieniche di locali
L’attività dei carabinieri ha riguardato anche i parcheggiatori abusivi: due soggetti con precedenti sono stati denunciati per operare senza autorizzazione in zone frequentate.
Tra le attività commerciali ispezionate, sono emerse gravi carenze igienico-sanitarie in alcuni locali. Sono state elevate dodici prescrizioni e comminate due sanzioni amministrative per un totale di tremila euro.
In un laboratorio alimentare è stata sospesa l’attività e sequestrati 35 chili di materie prime destinate alla produzione di kebab, per prevenire rischi legati a conservazione o manipolazione irregolare.
Il fenomeno del coltello come accessorio social nella movida napoletana
Da questi fatti emerge un fenomeno che riguarda soprattutto i più giovani: portano coltelli non per difesa o azioni criminali, ma come segno di coraggio o elemento di stile da mostrare nei video su Instagram o TikTok. È una moda che preoccupa, perché trasforma una serata in centro in un’esibizione rischiosa.
Questi comportamenti mettono a rischio l’ordine pubblico e la sicurezza personale, creando un ambiente in cui la tentazione di mostrare armi supera il senso comune del pericolo. Il social, da semplice spazio di comunicazione, diventa un palcoscenico per ostentare ciò che dovrebbe restare proibito.
Serve attenzione costante da parte delle forze dell’ordine, ma anche iniziative educative rivolte ai giovani, affinché la ricerca di visibilità non porti a conseguenze gravi. Napoli, città ricca di storia e cultura, si confronta così con un volto nuovo della movida, dove realtà e virtualità si intrecciano in modo rischioso.