Napoli guida uno studio europeo sull’intelligenza artificiale per migliorare la gestione dell’alimentazione e dell’obesità

di Donatella Ercolano

Un progetto europeo guidato dall’università Federico II di Napoli utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare la gestione alimentare e contrastare l’obesità, combinando tecnologia e ricerca medica per promuovere salute e sostenibilità. - Gaeta.it

Un progetto europeo guidato dall’università “Federico II” di Napoli promette di sfruttare l’intelligenza artificiale per assistenza nella gestione del cibo e nel contrasto all’obesità. Il progetto riguarda la salute alimentare, lo stile di vita e la prevenzione di malattie legate a errate abitudini nutrizionali. L’obiettivo punta a combinare tecnologia e ricerca medica all’interno di una rete di istituzioni italiane e partner europei.

L’università federico ii capofila nell’ambito OnFoods per la salute alimentare

Il dipartimento di medicina clinica e chirurgia dell’università di Napoli “Federico II” coordina una parte importante del progetto OnFoods, finanziato dall’Unione Europea con fondi pnr e supportato dal ministero dell’università e della ricerca. La professoressa Annamaria Colao, ordinario di endocrinologia e malattie del metabolismo, è referente della sezione dedicata alla fisiologia.

OnFoods coinvolge 26 enti fra università, centri di ricerca e aziende pubbliche e private europee. Il lavoro mira a migliorare la sostenibilità, la sicurezza e la salute nei sistemi alimentari. Un’attenzione speciale è rivolta alla gestione dei consumi alimentari nel rispetto dell’ambiente e alla protezione dei cittadini contro malattie correlate all’alimentazione scorretta.

Ruolo dell’azienda ospedaliera universitaria federico ii nella lotta all’obesità

In questo quadro, l’unità di endocrinologia, diabetologia e andrologia dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II rimane attiva come centro collaboratore per la gestione dell’obesità riconosciuto da EASO per almeno altri tre anni. Ciò sottolinea il ruolo centrale dell’ateneo napoletano nella lotta contro l’obesità a livello europeo.

Come si alimentano gli italiani: i dati dello studio e le prime osservazioni

La professoressa Colao spiega che la ricerca sta analizzando abitudini alimentari e stili di vita degli italiani. I risultati preliminari indicano dati preoccupanti: l’Italia, patria della dieta mediterranea, registra diffusione di comportamenti alimentari lontani da un corretto consumo di cibo. Questi dati sono frutto del lavoro coordinato fra diverse università italiane e centri di ricerca che collaborano all’interno del progetto.

I dati raccolti saranno presentati ufficialmente il 6 agosto durante l’Expo a Osaka, in Giappone, occasione internazionale per discutere temi di alimentazione e salute. La città partenopea, dunque, non solo guida il progetto ma ne porta i risultati al confronto globale.

Analisi preliminare delle abitudini alimentari

“La situazione attuale mostra come sia fondamentale intervenire per invertire questa tendenza”, afferma la professoressa Colao, sottolineando l’importanza di un’azione coordinata per migliorare la salute pubblica.

Il legame tra alimentazione, obesità e malattie metaboliche

L’obesità viene definita dalla professoressa Colao come “una pandemia che colpisce una larga fetta della popolazione mondiale”. La corretta alimentazione, assieme al controllo metabolico, rappresenta una via per prevenire conseguenze gravi come malattie cardiovascolari e tumori.

La ricerca sviluppata punta a monitorare con precisione input calorici e abitudini alimentari dei cittadini, supportando anche l’intervento medico. L’intelligenza artificiale dovrebbe facilitare la gestione di questi aspetti, offrendo strumenti per migliorare la salute pubblica attraverso una migliore educazione alimentare e programmi di cura mirati.

Un approccio integrato per una sfida globale

Questo approccio integrato, che fa dialogare tecnologia e biomedicina, è fondamentale per affrontare fenomeni epidemiologici complessi e legati alle scelte quotidiane legate al cibo.