Milano senza centri balneari comunali: soltanto una piscina all'aperto disponibile in estate 2025

Milano senza centri balneari comunali: soltanto una piscina all’aperto disponibile in estate 2025

A Milano nel 2025 solo una piscina comunale all’aperto sarà aperta, mentre Scarioni e Argelati restano chiuse per degrado e il Lido di Milano è gestito privatamente, suscitando proteste dei cittadini.
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A Milano per l’estate 2025 solo una piscina comunale all’aperto sarà fruibile, mentre le altre sono chiuse o in degrado, con il Lido gestito privatamente e ancora non riaperto. La situazione provoca proteste e disagi tra i cittadini. - Gaeta.it

A Milano l’estate si prepara a essere più calda e senza alternative di balneazione pubblica. Dei quattro impianti comunali all’aperto, solo uno potrà accogliere i cittadini nella stagione estiva 2025. Le conseguenze di questo ridotto servizio si riflettono sulle abitudini dei residenti e sulle proteste di associazioni attive sul territorio.

Lo stato di abbandono delle piscine scarioni e argelati

Due piscine comunali all’aperto, Scarioni e Argelati, risultano chiuse da anni e mostrano segni evidenti di degrado. La Scarioni, gestita fino al 2018, è da allora chiusa, con strutture fatiscenti e aree verdi non curate. L’Argelati ha seguito un percorso simile, lasciata inutilizzata dal 2023. Senza interventi politici o manutenzione regolare, i due impianti rischiano di diventare inutilizzabili in modo permanente, privando Milano di spazi pubblici fondamentali per il tempo libero estivo. I cittadini lamentano il mancato impegno da parte del Comune nel mantenere o rilanciare questi luoghi. L’abbandono comporta rischi per la sicurezza e problemi di decoro urbano in quartieri già molto popolati.

Conseguenze del degrado

“I cittadini lamentano il mancato impegno da parte del Comune nel mantenere o rilanciare questi luoghi”, una situazione che genera non solo disagio ma anche un rischio concreto per l’incolumità nei quartieri interessati.

Il futuro incerto del lido di milano affidato a gestione privata

Il Lido di Milano, un tempo centro balneare storico, è passato da gestione pubblica a una società privata. Questa decisione, presa negli ultimi anni, ha rallentato la riapertura della piscina all’aperto, ancora chiusa nel 2025. I lavori necessari per riportare l’impianto in condizione operativa si sono protratti più del previsto, e al momento non è stata indicata una data precisa per la riapertura. Questa condizione ha alimentato il malcontento tra chi aveva abituato a frequentare il Lido durante l’estate.

La privatizzazione ha posto nuovi vincoli gestionali e finanziari che sembrano complicare il ritorno alla piena fruizione pubblica dell’impianto. Nel frattempo, molti milanesi rimangono senza spazi adeguati per godersi giornate di balneazione in città.

Impatto della gestione privata

“La privatizzazione ha posto nuovi vincoli gestionali e finanziari che complicano il ritorno alla piena fruizione pubblica”, un ostacolo che frena il rilancio di una struttura storica come il Lido di Milano.

Reazioni e mobilitazioni dei cittadini e delle associazioni

Il limitato accesso ai centri balneari pubblici ha fatto scattare diverse reazioni. L’associazione “Sai che puoi” ha avviato una raccolta firme per chiedere al Comune un rapido intervento, che punti a riaprire e riqualificare gli impianti esistenti o a creare nuove strutture pubbliche. Le proteste sottolineano come l’assenza di piscine comunali abbia un impatto sociale importante, in particolare per famiglie e persone che non possono permettersi alternative private.

Al di là delle raccolte firme, altre realtà cittadine richiamano l’attenzione sull’importanza di spazi all’aperto gratuiti e ben mantenuti per combattere il caldo estivo e favorire stili di vita sani. Queste mobilitazioni indicano che il tema rimane prioritario, anche per le prossime stagioni estive. La situazione attuale è vista come un campanello d’allarme circa la scarsa attenzione dedicata agli impianti pubblici per il tempo libero.

L’unica piscina comunale all’aperto aperta nel 2025: una risorsa limitata

Tra tutte le piscine comunali all’aperto, solo una riaprirà in estate 2025. Questa situazione evidenzia quanto siano scarsi gli spazi usufruibili dalla cittadinanza per bagni e relax all’aperto. La piscina funzionante diventa quindi un punto di riferimento importante ma insufficiente per soddisfare la domanda. Gli orari di apertura, i posti disponibili e le condizioni strutturali possono generare disagi e affollamenti.

L’impossibilità di utilizzare altre piscine storiche o località pubbliche rende la situazione sfavorevole a molti cittadini, costretti a cercare alternative private o spazi al di fuori del Comune. Nel contesto urbano di Milano, dove l’accesso al verde e all’acqua è già limitato, la chiusura delle piscine pubbliche accentua un problema di qualità di vita nei mesi di caldo.

“I progetti di riqualificazione, i limiti finanziari e le gestioni private complicano la disponibilità di spazi pubblici vitali per il tempo libero estivo”, un quadro che richiama l’attenzione sulle difficoltà del servizio pubblico nel garantire opportunità di svago e benessere per tutti.

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