Il panorama commerciale globale continua a evolversi rapidamente e l’analisi delle vulnerabilità delle imprese italiane rispetto all’importazione e all’esportazione rivela dati significativi. Il focus su luci e ombre del commercio estero mette in evidenza come le aziende affrontano sfide legate all’importazione di beni e alla loro competitività nel mercato internazionale. Si osserva che, nel 2022, le imprese italiane hanno mostrato un livello di vulnerabilità limitato, ma con caratteristiche specifiche che meritano attenzione.
Vulnerabilità delle imprese italiane all’importazione
Nel 2022, circa 4.600 aziende italiane hanno dimostrato una certa vulnerabilità nei confronti dell’importazione, rappresentando solo lo 0,1% del totale. Nonostante il numero esiguo, queste imprese si distinguevano per dimensioni elevate e un tasso di produttività del lavoro doppio rispetto alla media nazionale. Con circa 400 mila addetti, queste aziende hanno generato un contributo significativo al valore aggiunto dell’economia italiana, pari al 5,7%, e, cosa ancor più rilevante, hanno dato origine al 23,8% delle importazioni complessive.
Settori come la Farmaceutica, il Legno, la Coke e la Chimica hanno registrato un’incidenza particolarmente alta di aziende vulnerabili all’importazione. In particolare, il 20% delle imprese operanti nel settore farmaceutico mostrava una certa fragilità rispetto all’input di beni dall’estero. L’analisi mette in luce che le importazioni più critiche avvenivano soprattutto dalla Germania, con quasi 900 unità coinvolte, in concomitanza con un aumento delle importazioni dai mercati europei e una crescente attenzione verso la Cina.
Leggi anche:
Scenari futuri e resilienza commerciale
Guardando al futuro, le politiche commerciali a livello globale stanno subendo cambiamenti che possono influenzare in modo significativo le dinamiche di importazione ed esportazione. Si osservano tendenze protezionistiche, in particolare da parte degli Stati Uniti, che potrebbero colpire in modo particolare l’Unione Europea, la quale presenta un’apertura commerciale significativamente superiore rispetto agli Stati Uniti. Questa situazione, già in crescita nel corso degli anni precedenti, è influenzata dalla presenza di barriere non tariffarie nel mercato unico europeo.
Il commercio mondiale potrebbe vedere un’accelerazione nel 2024, con una stima di crescita del 3,4% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il panorama economico è ancora attraversato da turbolenze, come la guerra in Ucraina e la debolezza dell’economia tedesca, che pongono sfide al mercato europeo. La moderazione dell’inflazione globale e le aspettative di stabilità economica nel 2025 suggeriscono un potenziale miglioramento nel commercio internazionale. Nonostante ciò, esistono rischi significativi, inclusi attriti commerciali internazionali e pressioni sulle catene di distribuzione globali.
L’andamento delle misure restrittive nel commercio internazionale
I dati più recenti forniti dal WTO rivelano un crescente numero di misure restrittive alle importazioni, che ha superato i 2.942 miliardi di dollari nel 2024, coprendo l’11,8% delle importazioni mondiali. Questo aumento, che è iniziato nel 2009, ha portato a una serie di sfide per le aziende che operano nei mercati internazionali. Nel periodo tra il 2019 e il 2023, le esportazioni italiane hanno visto un incremento considerevole, specialmente verso gli Stati Uniti e la Cina, ma nel 2024 si è registrata una flessione delle esportazioni.
In particolare, si nota un calo del 3,6% verso gli Stati Uniti e del 20% verso la Cina. L’esposizione dell’Italia verso il mercato statunitense ha superato il 10%, risultando simile a quella della Germania, mentre l’esposizione verso la Cina è stata più contenuta, attestandosi al 2,4%, rispetto al 5,8% della Germania. Questo quadro evidenzia le sfide e le opportunità che le imprese italiane devono affrontare in un contesto commerciale globalizzato sempre più complesso e competitivo. L’analisi approfondita dei settori vulnerabili e delle politiche commerciali potrebbe fornire un orientamento prezioso per affrontare il futuro.